Bric Berton e Beigua

Regione: PIEMONTE | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: NO

STRADA ZITTA A CURA DI:
Paolo Turbolento T.

Descrizione

Bric Berton e Passo del Beigua. Ogni volta che si ritorna su questo percorso è una magia e chi non ci è mai stato, non sa, non sa, non sa! Quasi non ci si capacita della bellezza di questo luogo, con una natura che richiama la Corsica, a tratti i parchi naturali americani…

…e invece siamo tra Alessandria, Savona e Genova, girando in senso antiorario tra Ovada, Cremolino, Acqui Terme, Ponzone, il Bric Berton e il Parco del Beigua.

E poi Sassello con le sue piccole frazioni, Palo, Urbe, il vasto Comune di Tiglieto e alla fine, dulcis in fundo, l’incanto della valle dell’Olbicella. Non è da descrivere, non si può raccontare a parole (a meno di non essere Alessandro Manzoni, e chi scrive certo non lo è), è solo da vedere, o meglio ammirare e non contaminare, nemmeno con le parole….più che descrivere la strada, il percorso, i bivii e gli incroci, sono le sensazioni, i profumi, i colori, anche d’inverno, con ancora un po’ di neve, nei tratti in ombra, sul ciglio della strada, di quella strade percorsa da chi, “con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi che stiamo andando a Genova..che ben sicuri mai non siamo, che quel posto dove andiamo non ci inghiotta e non torniamo più” (P.Conte).

Si perchè queste sono certamente le strade, i posti e i pensieri che hanno ispirato quella canzone e “il sole è un lampo giallo al parabris…lasciaci tornare ai nostri temporali” che dire, tra la terra bruciata, chissà quando, con la vegetazione del Monferrato che lascia lentamente spazio alla macchia quasi mediterranea, ancora incerta se diventare di mare o restare di monte e poi il nessuno che si incontra, ma proprio nessuno…. che posti…da passarci in bici ed essere sicuri che a tornarci si troveranno ancora così, silenziosi, intensi, a tratti con uno spirito che si sente nella testa e distrae dalla fatica.

Il bello della bici è che si pensa, si pensa molto pedalando. E pedalata, dopo pedalata i chilometri passano, le salite cedono il passo alle discese, ormai senza più soluzione di continuità, in un vallonato come la vita, anzi meglio, molto meglio della vita quotidiana… e quando non pensi, canti dentro, pensi e pedali e ti incanti nel paesaggio. Di passaggio in passaggio di terra, di acqua di bosco….di tutti. Da rispettare e conservare, così come sono. Davanti a me c’è un’altra vita… e nuove notti e nuovi giorni…

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Profilo tecnico

Si parte da Ovada, attraversando il torrente Orba lungo la strada che porta a Cremolino. Si sale quasi subito per scendere poi dolcemente verso il fiume Bormida arrivando a Visone. Si pedala a sud del Bomida fino al ponte di ingresso ad Acqui. Da qui inizia la salita a Ponzone, Pian Castagna e al Bric Berton – 740mslm.

In località Cimaferle tenere la sisnistra, al bivio successivo la destra verso Abasse, si supera il Bric Berton proseguendo verso Palo – frazione di Sassello. Da qui in circa 3 chilometri si arica ad un bivio dove si tiene la sinistra verso San Pietro d’Olba e quindi Martina d’Olba.

Acquabona, la piana di Badia, qui a sinistra per risalire leggermente fino ad arrivare alti sopra un’ansa del torrente Orba che…sembra di essere in Oregon. Da qui la bellissima valle dell’Olbicella che, seguendo il corso del torrente Orba porta a Molare (da dove parte la strada zitta “effetto dolcetto”) e quindi Ovada.

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