Il passo dello Stelvio
Il passo dello Stelvio
Il passo dello Stelvio

IL PASSO DELLO STELVIO

Tirano (SO) / impegnativo / 60 km /2600 D+

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DESCRIZIONE

Grande salita alpina

Che legame c’è tra lo Stelvio e il Vigorelli? apparentemente nessuno, se non il fatto che il Parco dello Stelvio è stato istituito nel 1935, lo stesso anno in cui fu inaugurato il Velodromo Vigorelli di Milano.

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Sarà per questo che i due luoghi sono nel cuore di quasi tutti i ciclisti del mondo? peut etre, direbbero i cugini d’oltralpe.
Nel settembre del 1995 sono state raccolte le famose 10.000 firme per rimettere in pista il Vigo e i Turbolenti in gruppo compatto, hanno scalato per la prima volta in vita, in bicicletta, lo Stelvio. Più o meno 20 anni dopo le Turbolente e i Turbolenti sono tornati a pedalare sui tornanti del Re dei passi Alpini. Partecipando alla Re Stelvio

Ed ecco che allora si pubblica la Strada Zitta dedicata al più blasonato dei passi Alpini. Considerato che la viabilità in Valtellina è, come il vino locale, un INFERNO, la proponiamo con la formula treno+bici. Arrivando fino a Tirano, o poco prima dipende dai gusti e dalla voglia di pedalare, per salire a Bormio lungo il “Sentiero Valtellina”, a tratti ciclabile a tratti promiscuo, comunque sempre tranquillo e fuori dal traffico.

Per dormire a Bormio consigliamo vivamente a tutti i ciclisti appassionati, l’Hotel Funivia. L’attenzione per i ciclisti è di massimo livello, i proprietari sono praticanti molto appassionati e dalla busta a rete messa sul letto per il lavaggio notturno del vostro abbigliamento tecnico, al banco della prima colazione. Ogni minimo dettaglio, per i ciclisti, è curatissimo.

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PROFILO TECNICO

Usciti dalla stazione di Tirano ci si dirige verso l’Adda, che qui è poco più di un torrente, ma che poco più a valle diventa il Lago di Como.
Lungo il fiume-torrente parte la ciclo-pedonale. La parte vecchia di Tirano vale sicuramente una visita.

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Tra Tirano e Bormio ci sono 40 chilometri. Decisamente pedalabili. Tranne il breve strappo ripido in prossimità della frana che ha coperto quello che era Sant’Antonio Morignone. E’ ben segnalata. Sempre lungo il corso dell’Adda, che nasce a monte dei laghi di San Giacomo e Cancano in alta Valle di Fraele.
Pedalando e conversando, in circa due ore si raggiunge Bormio. Quota 1200 mslm E qui il discorso cambia.

Lungo la strada dello Stelvio la pendenza, mai ripidissima, non è certo da conversazione. Anche per la quota nel tratto finale. Sono 21 chilometri di salita divisa in due parti. La prima di circa 10 chilometri con pochi tornanti, pendenza costante, lunghi mezzacosta, qualche galleria.
Poi d’improvviso si vedono tutti (o quasi tutti) i tornanti che con impressionante regolarità portano dai 2000 metri di quota ad un primo salto in prossimità della Bocca del Braulio. Un lungo falsopiano (molto falso) porta alla seconda serie di tornati che da quota 2450 porta alla cima.

Dal tornante della IV Cantoniera si stacca la strada del Giogo di Santa Maria, da qui attraverso la Svizzera si scende a Prato allo Stelvio per risalire il versante altoatesino da Trafoi. E’ il cosidetto “doppio Stelvio”, ma questa è un’altra storia. E un altro giro. Il nostro percorso dalla IV Cantoniera punta dritto alla vetta e si ridiscende lungo lo stesso versante. Perchè, soprattutto su una strada come questa, l’andata è sempre diversa dal ritorno. In questo caso più che mai.

Portatevi un buon cambio e una ottima giacca termica antivento. Anche in estate scendendo dai 2800 ai 2000, si può prendere un bel freddo.

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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

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