LA GAVARDINA – da Brescia al Garda

Brescia / medio / 72 km / 650 D+

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DESCRIZIONE

Come si può pensare di vendere il turismo in bicicletta in Italia agli stranieri, con la “caotica e diffusa sregolatezza” del pedalare in Italia? La difficoltà, o meglio la assoluta impossibilità di trovare il punto di inizio della ciclabile che porta al lago di Garda, è una delle dimostrazioni più evidenti.

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Da Brescia (stazione) al lago di Garda, c’è la possibilità di pedalare in sicurezza, lungo una piacevole pista ciclabile. Esiste, dai locali è definita “la Gavardina”, ma trovarla per chi non è della zona, è praticamente impossibile. Figuriamoci per gli stranieri (situazione “fotografata” a set 2012).

Il giro è piacevole, la Gavardina a tratti corre in separata sede immersa nel verde a fianco del Naviglio di Brescia, ricco di salici e italici colori, ogni tanto corre a fianco della statale, da cui è separata da guard-rail. Decisamente meno piacevole. Il lago di Garda, bello, amato e ben tenuto è però un tripudio di seconde case e costruzioni di vario genere sia sulle rive che sui colli. Tant’è. Da Desenzano in pochi chilometri si raggiunge Sirmione, ma lo suggeriamo solo a chi può permettersi di pedalare nei giorni feriali, perché nei giorni di festa è si una festa, ma di mezzi a motore che vanno e vengono dalla notissima località lacustre.

Il punto di partenza di questo itinerario è la stazione di Brescia; grazie al nostro genius loci, ci è stata indicata la via più tranquilla per uscire dalla città, arrivando ad imboccare la Gavardina esattamente da dove inizia. Il percorso è abbastanza contorto e poco segnalato, quindi ci dobbiamo dilungare in descrizioni tecniche, decisamente poco emotive, almeno per la prima parte.

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PROFILO TECNICO

Fuori dalla stazione si prende via Romanino, al semaforo a destra Via XX Settembre poi a sinistra in Via Carini, a destra in via Diaz fino a sottopasso ferroviario Duca degli Abruzzi, subito dopo il sottopasso a sinistra seguendo la ciclabile che porta in campagna, direzione sud-est. La ciclabile è segnalata, superata la grande cascina San Giacomo, si ritorna con decisione verso nord fino ad incrociare la padana superiore o SS11.

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Semaforo a destra e dopo 50 mt circa, in corrispondenza di un bel pergolato di glicine sulla nostra sinistra parte, che più nascosta non si può, la Gavardina.
Sembra l’ingresso privato alla casa col glicine, invece è la ciclabile che porta fino al lago di Garda.

Da qui in avanti è tutto ben segnalato, poco prima di Roè, o anche in corrispondenza del paese, si abbandona la ciclabile per scendere a Salò. Il lungolago di Salò merita di certo una sosta ristoratrice.
Un bel percorso ciclopedonale, letteralmente strappato al lago, piacevole, ben fatto, riporta sulla provinciale dove, seguendo le indicazioni Fonte Tavina, s’imboccano i tornanti delle “Zette” che salgono a Cunettone. Dalla seconda rotatoria a destra si ritorna per breve tratto verso Salò, prestando attenzione a non perdere l’indicazione della ciclabile per Lonato, sulla sinistra (questa è ben segnalata e meno nascosta della Gavardina). La ciclabile inizia con uno strappo che stronca anche i più preparati, breve e intenso, il Garmin ha riportato una pendenza al 16%….superata questa impervia difficoltà, il resto è un saliscendi continuo ben pedalabile che passa da Puegnago, Polpenazze, Soiano, Padenghe, con moltissime possibilità di scendere di nuovo al lungo lago. Diversamente ci si lascia guidare dalle indicazioni che portano a Lonato e ad incrociare la ciclabile che arriva a Desenzano nei pressi della stazione. Da qui in treno il rientro a Brescia.

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