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Naviglian Rapsody

Milano (MI) / medio / 138km / 200D+

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DESCRIZIONE

Naviglian Rapsody: sembra impossibile, eppure c’è, una nuova, lunga e parzialmente inedita Strada Zitta tra i Navigli a ovest di Milano. Nasce dall’unione di altre strade già percorse, ma proprio questa unione è la sua forza.

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C’è un po’ de “I Novanta di Zanazzi”, c’è il passaggio da Pavia, c’è l’argine ovest del Ticino, la magia del tratto tra Parasacco e Borgo San Siro, poi Gambolò e il Ticino tra Vigevano e il Lido Ayala. Non c’è la piazza Ducale di Vigevano, che può essere facilmente inserita. Superata la Sforzesca e prima di buttarsi verso il Ticino all’altezza del Lido Ayala, si segue la ciclabile che porta in centro, uscendo quindi in direzione della via Gambolina per rimettersi in traccia. C’è, infine, il classicissimo passaggio da Morimondo e quindi il rientro lungo il Naviglio Grande.

Perché questo nuovo percorso? Ci piace l’idea di una rapsodia ciclistica di pianura dedicata ai nostri Navigli da dove, tutte le Strade Zitte sono nate.

Si è tutta pianura, tanti chilometri di piacevolissima pianura. Alla faccia di chi vuole salire, salire, salire. Sono due concetti differenti, ugualmente piacevoli e appaganti. Ognuno modo suo. Fondamentale, in ogni caso, la piacevolezza del paesaggio che appaga lo spirito distraendoci dalla fatica.

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PROFILO TECNICO

Naviglian Rapsody parte come al solito dalla Canottieri San Cristoforo, uscendo però dalla città da Via Barona, una strada di periferia che, con il passaggio dalla cascina Battivacco, ci porta in una piacevole campagna.

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In corrispondenza della chiesetta di San Cristoforo si attraversa il Naviglio per uscire da via Pestalozzi. Dalla città verso Assago, Gudo Gambaredo, la Cascina Santa Marta, Zibido quindi a sud verso Battuda, Trivolzio, avvicinandoci a Pavia e al Ticino. Pedalando sempre tra piccole strade e vecchie cascine.

A Pavia si può attraversare il Ticino dal Ponte Coperto, attraversando il centro con passaggio da Piazza della Vittoria, o tagliare dal ponte in corrispondenza di Piazza della Minerva. Qui segnaliamo la notevole pasticceria Vigoni.

Si pedala ora in direzione nord fino a Vigevano, inizialmente lungo l’argine occidentale del Ticino, poi di nuovo su minuscole Strade Zitte. Alla rotatoria di Parasacco segnaliamo la Trattoria da Pasquale, a Gambolò il bar-trattoria della bocciofila. Bel posto per un veloce snack.

Uscendo da Gambolò, non può mancare un breve tratto sterrato, la famose Via della Presciutta, poi Via della Sforzesca, la grande cascina, ora in disuso, costruita sulla stessa pianta quadrate (ridotta) del castello Sforzesco di Milano.

In prossimità di Vigevano si scende di nuove verso il fiume per risalire in prossimità del ponte sul Ticino. Non bello per i ciclisti. E’ un tratto brutto, breve e inevitabile. Al momento non ci sono alternative alla viabilità ciclistica, vedremo quando sarà ultimato il nuovo ponte.
Rientro da Ozzero verso Morimondo, ancora qualche stradina tra le cascine sparse del Parco Agricolo Sud Milano fino a Trezzano dove si incrocia l’Alzaia del Naviglio Grande che ci riporta in città.

Buona pedalata.

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