Salento in bicicletta da corsa

Regione: PUGLIA | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: NO

Descrizione

Da Lecce a Lecce, il giro del Salento in bicicletta da corsa.
Tra le innumerevoli città d’arte italiana Lecce è definita la Firenze del Sud, o del Barocco. Le origini dell’insediamento risalgono al VIII secolo avanti Cristo.

I resti archeologici della dominazione romana e l’esuberanza dello stile barocco seicentesco – “barocco leccese” del Regno di Napoli – la rendono unica, intrigante e a ragion veduta centro di gravitazione del turismo culturale in questa parte del bel paese. La città e i suoi colori derivano dalla particolarità del terreno calcareo di cui si sfrutta la famosa pietra di Lecce. Molto utilizzata per le costruzioni, sin dai primi insediamenti umani, per la facilità di estrazione e lavorazione. Su tutto domina il piacevole clima mediterraneo. Bello girovagare per la città, un po’ in bici e un po’ a piedi. Prima di partire è d’obbligo un salto da Alvino per una ricca colazione e per il suo famoso pasticciotto. Si esce dalla città in direzione sud-est, verso la costa dal basso Adriatico puntando a Otranto.

Parte da questa città uno dei giri su strade zitte tra i più belli del nostro paese. Piacevole per il paesaggio e per la tranquillità delle strade (meglio evitare i giorni centrali delle vacanze estive). Facile dal punto di vista del dislivello, caldo da fare il bagno fino alla fine di ottobre. Nel vedere il profilo altimetrico non fatevi ingannare, ci sono molti picchi dovuti al fatto che sono rappresentati ben 200km di distanza, tutto sommato “vallonati”, ma non si superano mai i 120 metri di quota sul livello del mare.

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Profilo tecnico

Dal centro di Lecce a Masseria Nuova, Merine, Masseria Marangi, quindi la cittadella fortificata di Acaya. Masseria Cesine, si allunga un po’ il percorso verso nord prima di puntare verso il mare poco a nord di Torre Specchia. Da qui ai Laghi Alimini, scegliendo se passare tra mare e laghi o tenersi alla loro destra più verso l’interno. Arrivo a Otranto che sicuramente merita una visita.

Si prosegue a sud, uscendo verso Borgo Minerva. Un paio di tornanti e un grande svincolo poi ci si assesta tra i 60 e gli 80 metri sopra il livello del mare, verso Porto Badisco, dove a un bel bagno non si rinuncia.
Distanza percorsa quasi 60 chilometri con poco più di 300 metri di dislivello
Si riparte verso Santa Cesarea Terme, puntando a Capo S.Maria di Leuca in un paesaggio da spettacolo, un tripudio mediterraneo, quasi sempre alti sul mare, con qualche salita, tutte ben pedalabili. Vale la pena di passare dal Porticciolo di Castro, da qui si resta vicini al mare per qualche chilometro. Tra Marina di Andrano e Torre di Andrano c’è una strada più vicina al mare, si deve scendere e risalire, ma ne vale la pena. Tricase Porto, si sale con un paio di tornanti.
Torre Tiggiano, alta sul mare, ottima vista. Località Ponte Ciolo, dal quale i ragazzi locali fanno tuffi spettacolari.
Si intravede ora l’alta torre bianca del faro di Capo Santa Maria di Leuca. Da porto Badisco al faro che divide lo Ionio greco da quello italiano ci sono 27 chilometri e 450 metri di dislivello.

Superata S.Maria di Leuca il paesaggio cambia, meno piacevole per parecchi umani e disordinati insediamenti. La costa è bassa sul mare, non raro il vento contrario. Una cinquantina di chilometri separano Gallipoli da Santa Maria di Leuca. Una veloce cavalcata bordo-mare per i più sportivi, o una piacevole andatura da conversazione per i più tranquilli. Quasi sempre a poche decine di metri dal mare del golfo di Taranto. Un bagno in spiaggia poco prima di Gallipoli, ci sta.

Il giro si chiude con rientro a Lecce, in circa un’ora di treno, o in bicicletta continuando lungo la costa per 24 chilometri fino a Sant’Isidoro, poi un “infinito” rettilineo di 10 chilometri verso Copertino, che merita di essere attraversato e visitato, proseguendo quindi per Monteroni e Lecce. Totale chilometri da Gallipoli a Lecce 52, totale chilometri del giro completo poco più di duecento.

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