Stregata magia della serra d'Ivrea
Stregata magia della serra d'Ivrea
Stregata magia della serra d'Ivrea

STREGATA MAGIA DELLA SERRA D’IVREA

Cavaglià (TO) / medio / 63 km / 1000 D+

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DESCRIZIONE

La Serra Morenica di Ivrea è un rilievo di origine glaciale risalente al periodo quaternario; appartiene al vasto complesso dell’Anfiteatro morenico di Ivrea, del quale rappresenta la morena laterale sinistra. Si estende dal territorio di Andrate (TO) fino alle porte di Cavaglià (BI) ed è la più grande formazione del genere esistente in Europa.

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La Serra si è formata durante il pleistocene pleistocene. Testimonianze di questi eventi glaciali sono ben evidenti nel Canavese sotto forma di depositi glaciali e fluvio-glaciali. La lingua glaciale ed il relativo cordone morenico che maggiormente si spinge verso sud è la Serra di Ivrea morena laterale sinistra del ghiacciaio della Valle d’Aosta. (fonte: Wikipedia).

Il percorso si divide in tre parti ben distinte: la prima parte con la partenza dal lago e la salita fino alle antenne, normalmente piacevole; la parte centrale con vista sulle Alpi e un bosco incantato che fa passare in secondo piano il lungo tratto al 13%, il rientro lungo la bella valle del torrente Olobbia che, parallelo alla cresta della Serra ne raccoglie tutte le acque.

E’ un percorso molto piacevole in quasi tutte le stagioni, breve e bello per il paesaggio e per il panorama.

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PROFILO TECNICO

Partenza da Cavaglià (uscita autostradale Santhià, lungo la Mi-To), 250 mslm. Dal centro, parcheggio, bar, negozio ciclismo, si va ad ovest-nord ovest (sinistra gurdando il negozio di bici di fronte a noi) verso il lago di Viverone. 

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Si pedala paralleli alla SS228 che, per lunghi tratti, può essere evitata con piccole strade laterali passando da Roppolo, Viverone e Piverone. Quest’ultimo è un piccolo borgo piemontese molto caratteristico. Passati sotto la torre campanaria si prosegue con continuo saliscendi fino all’inizio della 338 che, con una bella serie di 6-7 tornanti in dolce pendenza quasi “da conversazione”, sale fino al crinale della serra, in prossimità della non poco invasiva, torre tecnologica (antenne, ripetitori, etc) visibile anche dall’autostrada. Da qui si prosegue scendendo sulla sinistra in direzione di Zubiena. Percorso circa un chilometro, si volta a sinistra per Torrazzo e Sala Biellese (non si passa quindi da Zubiena), restando paralleli al crinale che resta sulla nostra sinistra. Di fronte a noi le montagne tra Piemonte e Valle d’Aosta, con la Colma di Mombarone che svetta nel bel profilo. La strada sale attraversando un piacevolissimo bosco, in ambiente alpino/ibrido che ricorda molti nostri itinerari nell’Appennino. Si arriva quindi allo scollinamento (tratti anche al 13%) in località Croce Serra, dove si scende verso destra. A sinistra si va ad Andrate. Si scendo quindi sulla destra, in località Donato si prende ancora a destra la sp405 iniziando il ritorno a Cavaglià con bella, lunga e veloce discesa in direzione Mongrando. All’incrocio con la 338 si va a destra per breve tratto, superato il piccolo rondò, si imbocca sulla sinistra la piacevole sp411, che costeggia la Riserva Naturale della Bessa. Giunti a Cerrione si prosegue, sempre su piccole strade zitte in direzione Salussola sp416. Senza entrare in paese si piega a destra, il percorso è intuitivo, proseguendo in direzione sud e avvicinandosi alla statale che si intravede alla nostra sinistra, sulla quale ci si immette per circa 700 metri per ritornare nel centro di Cavaglià.  Ottimo itinerario per le mezze stagioni (o almeno per quel che resta delle mezze stagioni…)

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