Val Canobina e Cento Valli

Intra (VB) / medio / 108 km / 900 D+

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DESCRIZIONE

Itinerario ciclo turistico delle Centovalli, sul versante piemontese del Lago Maggiore tra Italia e Svizzera. Impegnativo più per la distanza che per il dislivello, diluito lungo i 25 km della val Canobin. La cosa che ci ha più impressionati della bella e lunga Val Canobina è che ci sono interi paesi in vendita, a Socraggio, Falmenta, Orasso e molti altri borghi, troneggiano, su case deserte, una moltitudine di cartelli vendesi.

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PROFILO TECNICO

Si parte da Intra, volendo si può considerare l’imbarcadero di Laveno per chi volesse godersi la traversata del lago Maggiore. Sono pochi e piacevoli minuti di navigazione. Il traghetto è abituato al continuo passaggio di ciclisti.

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Una volta sbarcati a Verbania si pedala in direzione nord-est seguendo la SS34 del lungo lago fino a Canobbio. Al mattino presto (diciamo fino alle 10, salvo eventi e manifestazioni di forte richiamo turistico) il traffico è accettabile. Certo si deve procedere in rigorosa fila indiana, “schiacciati” il più possibile sulla destra. L’alternativa è la piccola strada interna, ma è un saliscendi continuo.
All’ingresso di Canobbio, senza attraversare il paese si abbandona il lago svoltando a sinistra, seguendo l’indicazione Santa Maria Maggiore-Val Canobina lungo la SS631 che, nonostante sia classificata come statale, è assolutamente deserta, salvo qualche gruppo di motociclisti. In località Finero, dopo bella e lunga salita (25 km) si scollina, per scendere verso Santa Maria Maggiore. Poco prima dello scollinamento, tornante verso destra, fontanella.

Subito dopo lo scollinamento inizia una discesa che non promette niente di buono con una serie di tornantini ripidi, stretti e in rapida successione, ma finisce subito con l’ingresso a Malesco, uno dei tipici paesi di pietra di questa mezza montagna Vigezzina. Paesi famosi per i lunghi camini in pietra e per la tradizione degli spazzacamini.

D’obbligo una breve sosta, poi via verso le Centovalli, seguendo, inseguendo e a volte superando il piccolo treno dei frontalieri. Dal lungo rettilineo che porta verso Santa Maria Maggiore, subito a destra inizia la discesa verso la Svizzera. Non descriviamo nulla e vi lasciamo il piacere della sorprendente scoperta di questa vallata. Unica attenzione, poco prima di arrivare a Locarno, uscendo dall’abitato di Intragna, suggeriamo di voltare a destra verso Ascona, in direzione Golino e Lasone, per evitare l’attraversamento della cittadina svizzera e risparmiare qualche chilometro di strada. Da Lasone, seguendo le indicazioni per Ronco, si può evitare un primo tratto di lungolago, affrontando però un saliscendi con circa 200 metri di dislivello.

Il traffico del lungo lago tra Ascona e Verbania è un “terno al lotto”. In genere la domenica il traffico è decisamente intenso, si deve quindi cercare di percorrerlo entro le 15, massimo le15.30 del pomeriggio per evitare il traffico eccessivo. Non sappiamo dire, non avendolo provato, come possa essere il traffico sulla sponda orientale. Poco dopo le tre arriviamo a Intra, circa un chilometro di auto in coda per attraversare il centro, ma in bici le superiamo tutte, fermandoci in una delle molte gelaterie del centro, prima di riattraversare il lago col traghetto (in stagione, nei giorni festivi ce n’è uno ogni venti minuti).

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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

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