Campo Cecina nelle Apuane

Regione: LIGURIA | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: NO

STRADA ZITTA A CURA DI:
Paolo Turbolento T.

Descrizione

Giro cicloturistico tra i più classici della Liguria di levante e dell’alta Toscana, tra Lunigiana e Versilia. Alla scoperta delle Apuane dal lato del mare.

Campocecina è dentro, anzi “sopra”, le Apuane, a pochissimi chilometri dal mare, in un’infilata di aspri e scuri crinali, interrotti qua e la dal bianco nitido delle cave. Salendo si riconosce la foce del Magra, Portovenere e il Golfo dei Poeti. Da Sarzana in meno di 30 chilometri di un percorso bello e contorto, si passa dal livello del mare ai 1240 metri di altitudine del piazzale panoramico che domina un paesaggio verticale di colori e vertigini. Dal verde alpestre, al bianco accecante dei marmi, quello stesso bianco che dall’autostrada fa sembrare le Apuane perennemente innevate. Dal misto verde-azzurro di cielo e mare, al giallo scuro del terreno arso dal sole. Nelle giornate più calde con un po’ di foschia il confine tra cielo e mare svanisce, nelle giornate ventose e nitide sembra invece di potersi tuffare nel canale di Portovenere.

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Profilo tecnico

Sarzana merita certamente una breve visita con caffè in centro. Prima di affrontare la nostra pedalata, concediamocelo. Dalla stazione ferroviaria di Sarzana con intuitivo percorso si esce dal centro abitato in direzione Pisa lungo la SS1Aurelia. Dopo circa 4 chilometri di Aurelia, si trova sulla sinistra l’indicazione per Fosdinovo. Ultimi metri di falsopiano, poi attacca la salita al 6-7% con punte anche al 10%. Tutta sotto il sole, quindi meglio salire la mattina di buonora.

Fosdinovo merita una sosta. Arrivati sotto le mura, suggeriamo di abbandonare l’asfalto della provinciale, entrando a destra in paese. Pedalando sul lastricato da “classica del nord”, tenersi su quello più esterno. A fine salita un piccolo bar con vista e tavolini al sole, potrà essere un buon punto ristoro, anche se i chilometri percorsi sono pochissimi. Si attraversa il borgo fino al Castello Malaspina uscendo dalla fortificazione per riprendere la provinciale. Direzione Fivizzano, quindi a destra per Carrara e Castelpoggio. La strada sale ancora un poco, poi spiana continuando con percorso vallonato per circa 4 chilometri, fino al bivio dove, sulla sinistra, si sale lungo un bellissimo bosco di pini marittimi fino a Campo Cecina e al Rifugio Carrara, punto di partenza per escursioni lungo i molti sentieri delle Apuane. E’ una dura salita, su asfalto molto, molto rovinato, lunga, bellissima e molto varia. Pedalare per credere. In cima, i più curiosi possono proseguire per un chilometro abbondante, pedalando in un paesaggio lunare su vecchissimo asfalto, praticamente sterrato, fatto di polvere di marmo. Si arriva ad un secondo piazzale, punto di partenza dei diversi sentieri escursionistici, la strada bianca scende ad una cava, diventando poi il sentiero per Vinca.

Tornati al primo piazzale, sulla sinistra in pochi minuti si arriva alla fine della strada: parcheggio, bar, ristorante e sentiero che sale al rifugio Carrara. Nei giorni più caldi dell’estate, in molti salgono quassù per sfuggire al caldone marino, ma il traffico motorizzato è comunque molto scarso.
Si scende con molta prudenza per il dissesto della strada. Il gioco di luci e ombre del fitto bosco, non aiuta certo a vedere le molte buche, quindi freni tirati e grande attenzione (salvo essere con gravel o mtb). A fine discesa, si prosegue in direzione Carrara. Strada ben tenuta, bella discesa, a tratti anche ripida, Castelpoggio, Gragnana, Carrara, la cui bella piazza merita una divagazione. Poi via di nuovo verso il mare.

In località Fossola (siamo ancora in città), a destra per Fontia e Ortonovo. Ancora una breve salita per scollinare a circa 300 mslm e quindi scendere a Ortonovo con piccola e zittissima strada, quindi a Luni. Da Ortonovo si vede un piccolo gruppo di case sul cocuzzolo di una collina isolata a pochi passi dal mare, è Nicola, una delle tante sconosciute meraviglie italiane. La discesa ci porta verso il mare, s’incrocia inevitabilmente l’Aurelia che in pochissimi chilometri riporta alla stazione di Sarzana. La stazione di Luni è ormai in disuso: “la stazione è ancora li, ma di treni qui non se ne fermano più da anni”, ci dicono. Quindi o Sarzana, o Avenza (che è la stazione di Carrara).

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