Che bella cosa na jurnata 'e sole
Lo sterrato d'inverno
Che bella cosa na jurnata 'e sole

CHE BELLA COSA NA JURNATA ‘E SOLE

Piacenza / impegnativo / 178 km / 2000 D+

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DESCRIZIONE

Bici+Treno (PC)
Tre uomini in bici, si decide all’ultimo, il venerdì sera. Appuntamento sul treno delle 5.28 del mattino successivo per Piacenza, destinazione il mare della Liguria tra Genova e Spezia. Come al solito poco consapevoli dei chilometri e soprattutto del dislivello da affrontare. Sulle Strade Zitte della Val Nure, in parte già percorse, per scoprire il Passo delle Pianazze che collega la Val Nure a Bedonia.

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Ottimo panino con la coppa piacentina nel bar del dopolavoro ferroviario, alle 6.15, con la signora incredula di fronte al fatto che siamo scesi dal treno per andare al mare in bici, chi verso Genova e chi verso Spezia, mettendoci più o meno tutta la giornata.

La Val Nure in bicicletta è molto bella, ancor di più se si percorre la piccola strada che per lunghi tratti corre parallela alla provinciale. Con qualche saliscendi in più, ma in assoluta assenza di traffico. Il Passo delle Pianazze è una salita pedalabile, non offre punti di riposo, sale regolare consentendo un buon ritmo di pedalata. Una seconda salita si “intromette” tra le Pianazze e Bedonia. Si affronta con calma pensando che poi c’è ancora il Cento Croci.

Gran bel giro, che può anche essere spezzato in due tappe fermandosi a Bedonia per cena e notte.

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PROFILO TECNICO

Si esce da Piacenza verso Val Trebbia e Val Nure, immancabile incontro con ciclista locale che ci guida nella parte cittadina, poi lui prende la strada della Val Trebbia e noi quella della Val Nure. Con buona andatura, si arriva velocemente a Bettola, pausa caffè nella piacevole piazza.

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Si riparte e la strada inizia a salire, andatura ottima e altrettanto velocemente si supera Farini, attenzione a non perdere sulla sinistra la strada che sale al Passo delle Pianazze. Strada di fondovalle in leggera salita, tortuosa al punto giusto, traffico decisamente scarso. A metà circa tra Farini e Ferriere, prima di un ponte che attraversa il Nure, ecco la deviazione che aspettavamo.
Cambia la pendenza, cambia la vegetazione, non passa quasi più nemmeno un’auto, strada più che zitta, quasi muta. Ottima. Non mi sembra una salita impossibile eppure fatico, ostinandomi a non voler usare i rapporti più agili. Scoprirò poi che Stefano, meccanico di tutti i Turbolenti, nel farmi la nuova ruota, non mi ha rimontato il 12-27, ma un 12-25……. e tra un pensiero e l’altro, il primo passo è fatto, resta la discesa a Bedonia. O almeno così crediamo. Inizia una bella discesa, bivio a destra seguendo le indicazioni Bedonia, ma ad un certo punto si risale. Circa 400 metri di dislivello in salita per arrivare al bivio di Ponte Ceno. Fontanella, pausa obbligatoria.

SI scende fino a Bedonia, poi a Compiano, dove inizia la salita del Cento Croci e ormai comincia a fare un bel caldo. Con calma e con un gelatino a Tarsogno, si fa. Discesone splendido, fatto e rifatto negli anni, con arrivo a Varese Ligure. Un panino una birra e poi…(con tutta la scortesia di un poco disponibile barista del locale Bar Sport che si affaccia sulla bella piazza, peccato tanta scortesia in un così bel posto).

A San Pietro Vara, bivio per Sestri e il Col di Velva o per Spezia e Lerici, con tutta la lunga Val di Vara, vallonata tendenzialmente in discesa. Per Sestri sono in tutto 155km, per Lerici sono 180. Per entrambi sono più di 2000 metri di dislivello. Bellissimi, in una giornata di sole terso, con vento che piacevolmente rinfresca l’aria e dal Cento Croci ci offre la vista della Corsica. Pedalando dentro un paesaggio che riempie gli occhi e l’anima. In bici veritas.

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