GTL

CicloAlpina dei Corni di Canzo

Onno (LC) / Impegnativa / 36km / 1400 D+

B

DESCRIZIONE

Strada Zitta a cura di Guido Turbolento Basilisco

Breve ma intensa cicloalpina che parte dal lungolago-est di Lecco per inerpicarsi ai corni di Canzo e poi rientrare al lago dalla discesa di Valbrona.

read more

La salita offre una vista unica sulla Grigna e sul lago di Como e si svolge su asfalto fino al Rifugio SEV; in alcuni tratti le pendenze sono considerevoli. Il tratto dal rifugio alla Forcella dei Corni si fa spingendo la bici o portandola in spalla (specie nel nostro caso in cui il sentiero esposto a nord era innevato e ghiacciato). La discesa è costituita da una prima parte a precipizio lungo un accidentato sentiero e da una seconda parte sterrata e pedalabile fino a Gaium, lungo un interessante ambiente naturalistico. 

b

PROFILO TECNICO

Si parte dal lungolago-est di Lecco, lasciando la macchina in un comodo parcheggio subito dopo le gallerie. Qualche chilometro di riscaldamento sul lungolago vi porterà a…

read more

Si parte dal lungolago-est di Lecco, lasciando la macchina in un comodo parcheggio subito dopo le gallerie. Qualche chilometro di riscaldamento sul lungolago vi porterà a Onno dove si può fare una breve sosta per il caffè. Inizia quindi la salita per Valbrona, ma prima di raggiungere il paese si svolta a sinistra per una stretta strada asfaltata che vi porterà al rifugio SEV. Pendenze a tratti micidiali ma meravigliosa la vista sul lago, le alpi svizzere e di fronte la Grigna. L’asfalto è discreto fino a circa l’ultimo chilometro prima del rifugio dove noi abbiamo incontrato la prima neve a tratti ghiacciata. 

Il rifugio SEV è un ottima sosta per uno spuntino e, se partivate con le scarpe da bici,  è il posto dove cambiarle con delle scarpe da passeggiata. Usciti dal rifugio, si gira a sinistra sulla terrazza e si salgono delle scalette che vi portano all’inizio del sentiero che sale alla forcella dei Corni. Il tratto da percorrere è breve, ma almeno per noi che lo abbiamo trovato scivoloso per la neve, è risultato impegnativo. Inizialmente si riesce a spingere la bici ma poi va presa in spalla e la pendenza è considerevole. 

Il paesaggio cambia completamente alla forcella da cui si vede il Cornizzolo e il fondovalle di Canzo. La discesa è inizialmente su un sentiero molto ripido e per nulla pedalabile fino a incontrare il fondovalle del torrente Ravella. Da li a Gaium lo sterrato diventa pedalabile inizialmente a tratti e poi senza problemi, anche se la vecchia pavimentazione della strada in pietra non è certo riposante per le braccia. 

Da Gaium riprende l’asfalto: la strada aggira il centro di Canzo e con una dolce salita vi porta a Valbrona da cui, con una splendida discesa, si arriva a Onno. Il lungo lago al ritorno permette di sciogliere i muscoli. 

Buona pedalata.

EFFETTUA IL LOGIN PER OTTENERE LA TRACCIA

I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

SOSTIENI IL PROGETTO LE STRADE ZITTE

Noi sosteniamo il valore del ciclismo quale strumento di scoperta, conoscenza e rispetto del territorio e del paesaggio. Se condividi la nostra visione, se scarichi le tracce dei percorsi proposti, se vuoi che Turbolento continui a creare nuove Strade Zitte per far conoscere l’Italia meno conosciuta, sostieni il nostro progetto con la tua donazione.

BUONE PEDALATE - ENJOY YOUR RIDE

X

SOSTIENI IL PROGETTO LE STRADE ZITTE

L’obiettivo è tutelare e valorizzare il paesaggio italiano. Se condividi la nostra visione, se scarichi le tracce dei percorsi proposti, se vuoi che Turbolento continui a creare nuove Strade Zitte per far conoscere l’Italia meno conosciuta, sostieni il nostro progetto con la tua donazione.

Dona ora