DESCRIZIONE
Strada Zitta a cura di Guido Turbolento Basilisco
Breve ma intensa cicloalpina che parte dal lungolago-est di Lecco per inerpicarsi ai corni di Canzo e poi rientrare al lago dalla discesa di Valbrona.
read more
La salita offre una vista unica sulla Grigna e sul lago di Como e si svolge su asfalto fino al Rifugio SEV; in alcuni tratti le pendenze sono considerevoli. Il tratto dal rifugio alla Forcella dei Corni si fa spingendo la bici o portandola in spalla (specie nel nostro caso in cui il sentiero esposto a nord era innevato e ghiacciato). La discesa è costituita da una prima parte a precipizio lungo un accidentato sentiero e da una seconda parte sterrata e pedalabile fino a Gaium, lungo un interessante ambiente naturalistico.
PROFILO TECNICO
Si parte dal lungolago-est di Lecco, lasciando la macchina in un comodo parcheggio subito dopo le gallerie. Qualche chilometro di riscaldamento sul lungolago vi porterà a…
read more
Si parte dal lungolago-est di Lecco, lasciando la macchina in un comodo parcheggio subito dopo le gallerie. Qualche chilometro di riscaldamento sul lungolago vi porterà a Onno dove si può fare una breve sosta per il caffè. Inizia quindi la salita per Valbrona, ma prima di raggiungere il paese si svolta a sinistra per una stretta strada asfaltata che vi porterà al rifugio SEV. Pendenze a tratti micidiali ma meravigliosa la vista sul lago, le alpi svizzere e di fronte la Grigna. L’asfalto è discreto fino a circa l’ultimo chilometro prima del rifugio dove noi abbiamo incontrato la prima neve a tratti ghiacciata.
Il rifugio SEV è un ottima sosta per uno spuntino e, se partivate con le scarpe da bici, è il posto dove cambiarle con delle scarpe da passeggiata. Usciti dal rifugio, si gira a sinistra sulla terrazza e si salgono delle scalette che vi portano all’inizio del sentiero che sale alla forcella dei Corni. Il tratto da percorrere è breve, ma almeno per noi che lo abbiamo trovato scivoloso per la neve, è risultato impegnativo. Inizialmente si riesce a spingere la bici ma poi va presa in spalla e la pendenza è considerevole.
Il paesaggio cambia completamente alla forcella da cui si vede il Cornizzolo e il fondovalle di Canzo. La discesa è inizialmente su un sentiero molto ripido e per nulla pedalabile fino a incontrare il fondovalle del torrente Ravella. Da li a Gaium lo sterrato diventa pedalabile inizialmente a tratti e poi senza problemi, anche se la vecchia pavimentazione della strada in pietra non è certo riposante per le braccia.
Da Gaium riprende l’asfalto: la strada aggira il centro di Canzo e con una dolce salita vi porta a Valbrona da cui, con una splendida discesa, si arriva a Onno. Il lungo lago al ritorno permette di sciogliere i muscoli.
Buona pedalata.
EFFETTUA IL LOGIN PER OTTENERE LA TRACCIA
SOSTIENI IL PROGETTO LE STRADE ZITTE
Noi sosteniamo il valore del ciclismo quale strumento di scoperta, conoscenza e rispetto del territorio e del paesaggio. Se condividi la nostra visione, se scarichi le tracce dei percorsi proposti, se vuoi che Turbolento continui a creare nuove Strade Zitte per far conoscere l’Italia meno conosciuta, sostieni il nostro progetto con la tua donazione.