Descrizione
Canavese: regione storico-geografica del Piemonte tra la Serra di Ivrea, il Po, la Stura di Lanzo e le Alpi Graie, territorio compreso tra Torino e la Valle d’Aosta ad ovest e, verso est, il Biellese e il Vercellese.
Territorio ricco di percorsi adatti ad un allenamento, anche duro, oppure ad una tranquilla giornata di cicloturismo. Quello che vi proponiamo è un assaggio di un’area che merita una esplorazione ben più approfondita.
Due alternative: una con una altimetria più impegnativa, con circa 1800 metri di dislivello in salita e 100 chilometri di distanza, l’altra meno dura, 1350 metri di dislivello e una decina di chilometri in meno.
Il percorso è pubblicato dall’autore anche sul n. 48 di Cyclist, Novembre 2020.
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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.
300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.
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Profilo tecnico
Si parte da Scarmagno (casello autostradale sulla Torino – Aosta) e ci si inoltra nella Morena destra di Ivrea. La prima variante porta verso Castelnuovo Nigra – il borgo con i presepi di ceramica incastonati nei muri della strada principale – la seconda passa da Castellamonte, il paese delle stufe di ceramica e della Rotonda Antonelliana.
I due percorsi si ricongiungono, poi, a Cuorgnè da cui ci si inoltra nella riserva del Sacro Monte di Belmonte. Chi vuole può salire al Santuario, più per testare una salita con punte al 17% che per la qualità del monumento. Si scende poi per strade silenti e selvagge e si arriva in pianura.
Si attraversano centri come Rivara e Rivarolo Canavese, da apprezzare il castello e il centro storico, per arrivare, poi, ad Agliè. Qui sosta obbligata per la dimora ducale, un castello censito nei centri protetti dall’Unesco e, volendo per la villa Il Meleto, casa natale di Guido Gozzano. Poi, per strade secondarie, si rientra a Scarmagno.
Il tracciato presenta molte variabili che possono portare ad un giro di più giorni: a Cuorgnè si interseca la strada per Ceresole Reale da cui parte la salita al Nivolet (2600 mt.), una delle più spettacolari ascese d’Europa.
Dopo Rivara si può allungare verso Lanzo o verso Venaria Reale – una delle reggie sabaude di maggior fascino – oppure si può puntare sul castello di Masino, su Caluso, ‘capitale’ dell’Erbaluce, vino delizioso.
Chi volesse allunghi su Ivrea e sulla bellissima balconata che da Andrate porta al Santuario di Oropa nel biellese. Insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Buona pedalata.