Nel parco dei 100 laghi

Regione: EMILIA ROMAGNA | Tipologia bici: GRAVEL | Treno+Bici: NO

Descrizione

Un percorso impegnativo che, per i 12 km di sterrato, o gravel come si usa dire, necessita di bicicletta “ibrida”. Si snoda in un luogo selvaggio e naturale a pochi chilometri da Parma.

Per non trovarsi troppo affaticati ad affrontare la scoperta di questo affascinante percorso, suggeriamo di portarsi in quota, raggiungendo in auto il Passo del Lagastrello, garantendo agli “appassionati della fatica” che troveranno la giusta e appagante gratificazione sullo sterrato per salire al Passo della Colla.

I più allenati possono tranquillamente partire da Tavernelle, lungo la salita da Aulla al Lagastrello, aggiungendo 11 km di bellissima salita e quasi 800 metri di dislivello.

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Profilo tecnico

Salendo da Aulla, si lascia l’auto in prossimità del bivio per la diramazione 665d che porta a Comano. Da qui si inizia a pedalare in leggera discesa costeggiando il lago artificiale in direzione di Reggio Emilia e Parma. In prossimità della diga di contenimento, la strada si divide. Diritto si va a Parma, a destra attraversando il ponte si scende a Reggio.

Seguendo l’indicazione per Parma si risale leggermente per poi iniziare la discesa verso Monchio. Dopo pochi metri di discesa si trova, sulla sinistra, la prima divagazione, ovvero la breve salita a Prato Spilla, poco meno di 1.300 mslm. Vale la pena di salire, il dislivello è poca cosa. Quando si ritorna al bivio per Monchio i chilometri percorsi sono 15, si scende verso sinistra per circa 4 chilometri fino a località Trefiumi, qui a circa 900 metri di quota e superati i 19 km dal punto di partenza, si inizia a risalire sulla sinistra verso Val di Tacca, Lagoni, Passo della Colla.

In poco meno di 4 km si raggiunge Val di Tacca dove, alla fine di un breve strappo in salita si arriva al bivio con segnalazione per il Passo della Colla. Le espressioni che hanno fatto le persone a cui abbiamo chiesto informazioni, vedendoci con una bici da corsa con ruote fini, hanno creato aspettative non buone sullo stato della strada che ci aspetta, invece inizia una minuscola stradina asfaltata, in buone condizioni, che sale con pendenza più che accettabile. Lasciate le ultima case non si incontra anima viva.

Si sale aspettandosi, da un momento all’altro, quello che è stato descritto come “terribile” sterrato. Ed eccolo, dopo circa 3 km inizia. Qualcuno ci ha parlato di circa 2 km, qualcun altro di quasi 4. In realtà sono 4,4 in parte ben pedalabili, in parte decisamente duri. Ma si può fare e l’ambiente, il tipo di paesaggio, la vista ripagano della fatica di questo inerpicamento che ci siamo cercati a tutti i costi.

E’ il classico giro “Turbolento”, non solo asfalto, non sempre strade in ottime condizioni. Al chilometro 29,4 ad un’altitudine di 1.450 mslm, si scollina e ricomincia l’asfalto. Discesa ripidissima in un fitto bosco appenninico, a tratti con asfalto buono, a tratti molto rovinato, per lunghi tratti ancora sterrato, ma in ottime condizioni e comunque in discesa. Si arriva al Rifugio Lagoni, dove finisce la parte più ripida della discesa. Si pedala sempre in un gran bel bosco (alcuni dicono sia il bosco dei 100 acri di Winnie the Pooh, nascosto sotto falso nome) ancora su sterrato fino al bivio dove sulla destra si scende verso Corniglio e sulla sinistra si arriva al Rifugio Lagdei e al Lago Santo.

Questa è la seconda divagazione, si tratta di un chilometro scarso per arrivare a Lagdei, dove vale la pena di fare una sosta/ristoro, sapendo che poi per qualche chilometro è tutta (o quasi) discesa. A Lagdei siamo a 1.260 mslm e i chilometri percorsi sono quasi 38. Da qui a Corniglio sono 15 km, quasi tutti in discesa, bisogna prestare attenzione appena si entra in paese, a non perdere, sulla destra, la deviazione per Monchio. Siamo a 52,5 chilometri dalla partenza, da questo bivio mancano 12 km al passo Ticchiano, 18 a Monchio e non si può più sbagliare strada. Ce n’è una sola.

Una volta ridiscesi a Monchio si incrocia la sp665, una bella e tranquilla provinciale che sale da Langhirano, all’incrocio si sale a destra, verso il Lagastrello. Sono gli ultimi 8 km di salita, non dura; si ripassa da Trefiumi e dal bivio per Val di Tacca, poi dal bivio per Prato Spilla, per ritornare al Passo del Lagastrello. Nelle gambe 72 chilometri e oltre 1800 metri di dislivello, nella mente il ricordo di altri bellissimi posti, visti dal sellino della nostra bicicletta, che nella sua lenta e silenziosa velocità allarga gli orizzonti e appaga lo spirito.
Carpe diem, noctem quoque.

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