Il Monte Amiata da Viterbo

Regione: LAZIO, TOSCANA | Tipologia bici: GRAVEL, STRADA | Treno+Bici: SI

Descrizione

La traccia parte dalla Porta Romana della bellissima Viterbo, che si raggiunge in treno. Dalla stazione ci si allontana dalla città in direzione di Bagnaia, famosa per i giardini di Villa Lante, per poi proseguire nella verdeggiante campagna viterbese fino a Montefiascone. Da lì si prende la SS2 Cassia che sale verso la Toscana, costeggiando prima il Lago di Bolsena, poi attraversando i paesi di San Lorenzo Nuovo e Acquapendente. Siamo all’estremo confine nord del Lazio e vale la pena di ammirare alla nostra sinistra l’avanposto di Proceno, un grazioso paesino posto sulla Via Francigena. Dopo di che ci dobbiamo concentrare sulla salita.

Lasciata la Cassia bisogna fare i conti con la lunga ascesa al Monte Amiata, 29 chilometri per 1400D+. Salita che si, permette a tratti di rifiatare, specialmente nel transito per i paesi di Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore, ma che nelle prime rampe mette a dura prova le nostre gambe con picchi al 12%.

Il panorama cambia, i profili sinuosi delle colline all’orizzonte sbiadiscono e la vista inizia a essere confinata alla meravigliosa faggeta in cui ci immergiamo con estremo piacere. Si sale al fresco all’ombra dei grandi faggi fino a località Pianello, quota  1670 mslm, dove si brinda alla Cima Coppi al riparo del rifugio (possibilità di pernotto).

Da qui inizia la lunga discesa, meglio essere previdenti e dotarsi di un buon antivento.  Nei primi chilometri è una discesa che richiede attenzione poiché l’asfalto non è dei migliori; una volta raggiunte quote più basse le curve si addolciscono, la strada diventa molto scorrevole, la vista torna felicemente a spaziare fra i dolci pendii della Maremma. Uno scorcio sulle Cascate del Mulino di Saturnia e infine la pianura nei dintorni di Orbetello. Stazione e rientro alla nostra base (Roma), in treno.

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Profilo tecnico

Il giro, se affrontato in giornata è decisamente impegnativo sia per distanza, che per dislivello. Se per i più allenati non costituisce un problema, a tutti gli altri suggeriamo di spezzarlo in 2 tappe fermandosi per la notte tra Piancastagnaio e Abbadia San Salvatore rinviando la vetta al mattino successivo. In alternativa a Pianello Vetta c’è un ristorante albergo per info info@albergosella.it

Partendo al mattino in discesa, nel primo tratto il fresco si fa sentire, necessario quindi essere adeguatamente attrezzati.

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