La foresta del monte Penna
Regione: EMILIA ROMAGNA | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: Attributo non trovato
Descrizione
Dalla città si arriva a dormire a Santa Maria del Taro, in provincia di Parma, pochi chilometri prima del passo del Bocco. E’ forse uno dei percorsi migliori tra quelli scoperti di recente. Conoscevamo già l’avvicinamento fino al Passo dello Zovallo, ma senza aver mai percorso la strada lungo il crinale che porta al passo del Chiodo e al Rifugio Monte Penna, prima di precipitare a valle in quel di Pontestrambo.
La foresta del Penna, percorsa in bicicletta ad inizio agosto, in una delle rare e belle giornate estive di cielo azzurro intenso, di questa balorda estate 2014, è un’esperienza cicloturistica indimenticabile. Si sale ai 1400 mslm dello Zovallo, la vera salita inizia a Ferriere. Mai particolarmente ripida, ma lunga. Si resta in quota in direzione del Passo del Tomarlo, quindi Santo Stefano d’Aveto. Appena iniziata la discesa verso l’alta valle dell’Aveto, sulla sinistra la piccola indicazione foresta del Penna. E qui inizia la poesia cicloturistica.
E’ una sorta di bosco incantato, o stregato a seconda di come la luce filtra tra le piante e della tipologia di pianta.su cui la luce rifrange. In bicicletta è una magia che fa dimenticare la fatica e in men che non si dica si arriva al Passo del Chiodo. Da qui si scende verso l’alta valle del Taro, non senza una lussuriosa sosta, meglio definirla una vera e propria pausa pranzo, al rifugio Monte Penna. Punto noto agli appassionati di sledog.
Come punto tappa suggeriamo l’Agriturismo a Fondega a circa 7 chilometri dal passo del Bocco. Ottima accoglienza, ottima cucina. Per prenotazioni tel. 0525 80204
Da qui si parte per raggiungere il mare di Sestri e la salita al Bracco, ma questa è un’altra strada zitta e un’altra storia. Clicca qui per scoprirla.
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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.
300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.
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Profilo tecnico
Si esce da Piacenza in direzione sud-est, verso San Polo, quindi San Giorgio Piacentino. Da qui ci si avvicina al greto del Nure, dirigendosi verso il santuario di Centovera e girando attorno all’aeroporto militare di Piacenza, per poi immettersi sulla strada che porta a Ponte dell’Olio.
Da qui in direzione sud-ovest seguendo la Val Nure. Usciti dall’abitato e percorsi circa 1500 metri sulla sinistra ci si sposta su piccola strada parallela alla principale. E’ questa una strada zitta che porta quasi a Bettola, consentendo di evitare il traffico veloce della strada principale.
Da Piacenza a Bettola sono circa 40 chilometri con dislivello scarso.
A sud di Bettola si affrontano le prime salite più significative, ma ancora fino a Ferriere l’andatura è piacevolmente scorrevole. Si superano Farini, il bivio per il passo Linguadà e Bardi, il bivio per il passo delle Pianazze, Ponte Nure. In poco più di 20 chilometri da Bettola si arriva a Ferriere, quota 620 mslm. In totale i chilometri percorsi sono poco più di 60, con poco meno di 600 metri di dislivello ed ora inizia la vera salita: 800 metri abbondanti di dislivello, diluiti in 16 chilometri.
Dallo Zovallo si resta in cresta fino al bivio che scende a Bedonia, e ancora fino al passo del Tomarlo. Al bivio di Bedonia, circa 6km dopo lo scollinamento allo Zovallo, seguire le indicazioni per Santo Stefano d’Aveto. In meno di 1km si raggiunge il Tomarlo e dopo neanche 200 metri di discesa sulla sinistra parte la stradina che attraversando la foresta del Penna (piccola indicazione, cartello marrone tipico delle indicazioni turistiche) porta al Passo del Chiodo.
In 5km si raggiunge il passo, quindi il rifugio Monte Penna e il passo della Tabella dove si scende a destra con ripida discesa che porta al piccolo abitato di Alpe e quindi Pontestrambo.
All’innesto con l’alta valle del Taro a sinistra si va a Bedonia, a destra si sale al Bocco.
L’itinerario porta verso il Bocco, facendo tappa a Santa Maria del Taro (PR), più precisamente al molto accogliente agriturismo A Fondega. Da qui si parte per raggiungere il mare di Sestri e la salita al Bracco, ma questa è un’altra strada zitta e un’altra storia. Clicca qui per scoprirla.