Descrizione
Bici+Treno (stazione R/Chivasso o Torino)
La Milano-Torino è la più antica delle corse ciclistiche, nata nel 1876 per una sfida tra otto ciclisti. Vinta da Paolo Magretti. Si è disputata annualmente con rare eccezioni dal 1913. Costante Girardengo ne ha vinte cinque tra il 1914 e il 1923. Fiorenzo Magni l’ha vinta nel ’51. Gianni Motta nel ’67, Davide Cassani nel ’91 e Bugno nel ’92.
Con il nostro percorso non si vince niente se non la soddisfazione di dire “anche questa è fatta”. Centoquarantasei chilometri tra Milano e la stazione di Chivasso da cui si rientra alla base. Cento chilometri secchi di magica pianura e 46 di saliscendi sui colli del Monferrato con uno strappo finale bello tosto. Un chilometro o poco di più tra il 15 e il 18%, che messo li, alla fine, non è bello. Ma si fa.
Il percorso mette in successione le province di Milano, Pavia, Vercelli, Alessandria, Torino. Il Po si attraversa al ponte di Trino Vercellese dove, proprio prima del passaggio a livello a sinistra c’è una ottima trattoria. Il Ritrovo, ma in paese tutti lo chiamano “da Giorgio”.
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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.
300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.
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Profilo tecnico
Si parte dal Naviglio Grande che si segue fino a Gaggiano, da qui a destra verso Rosate, poi le solite piccole strade verso la cascina Conca, Ozzero e il ponte di Vigevano, poco piacevole per il traffico sostenuto, ma nelle mattine dei giorni feriale si può fare.
Piazza Ducale per un caffè poi in direzione nord uscendo da Vigevano verso Cilavegna. Da qui a Nicorvo, quindi direzione sud verso Cascina Gilardona, Castelnovetto e Rosasco. In un paesaggio tipicamente piatto si pedala regolari verso Langosco, puntando ad ovest e al ponte sul fiume Sesia. Si risale leggermente a nord verso località San Giorgio di Caresana e da qui nuovamente a sud-ovest per Villanova Monferrato e Balzola.
Da qui la strada asfaltata prosegue verso sud-ovest, si deve per forza affrontare qualche chilometro di stradone tra Morano e Trino. Quindi si piega con decisione di nuovo verso nord prendendo una bella strada sterrata, ben pedalabile, classico brecciolino che, passando da Torrione e Robella, porta a Trino Vercellese. Cento i chilometri pedalati e adesso si inizia a salire.
Si sale e si scende per 3 volte, la prima si fa perchè è la prima, arrivando a quota 350mslm. La seconda quasi non si sente, la terza inizia dolce, dolce e si conclude con uno strappo terribile che scollina appena sopra i 400mslm.
Appena superato il ponte sul Po si prende la piccola strada sulla destra che scende verso un’ampia zona golenale, ancora un paio di chilometri poi attacca la prima salita. Isolengo, Cantavenna, Gabiano, Piagera. Da una parte boschi da basso Appennino, dall’altra le anse del Po. Rocca, Trucco, Brusasco. Da qui si resta in piano, lungo lo stradone per Chivasso per un paio di chilometri, quindi a sinistra in direzione di Monetu da Po, a destra verso Mezzana, poi Lauriano, Moriondo, Colombaro, Casalborgone. Da qui direzione nord-ovest si entra nella bella valle del torrente Leona verso Castagneto Po e il terribile strappo. Si scollina, poi c’è un breva tratto di ultima salita e picchiata verso il fondovalle, destinazione Chivasso.