Sardinia Grand Tour – costa occidentale

Regione: SARDEGNA | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: NO

Descrizione

Sardinia Grand Tour è un servizio ciclo-turistico italiano ben strutturato, curato nei dettagli da chi con competenza vive di pane, in questo caso carasau, e biciclette. Lo abbiamo provato e proviamo ora a raccontarlo, anche se le parole e le immagini non bastano.

La Sardegna in bicicletta, in primavera, è un’esperienza da vivere in modo diretto e personale. Bisogna sentirsi addosso il vento e i profumi mediterranei, cogliere la luce e i toni congianti di azzurro e di blu del cielo e del mare. Il bagliore della sabbia, che non si riesce a tenere gli occhi aperti, gli spazi del silenzio e gli sguardi vispi dei sardi. Diceva Fabrizio De Andrè della Sardegna: “Questo è il mio porto, il mio punto d’arrivo. Qui voglio vivere, diventare vecchio…”

E come nella canzone di Modugno viene da dire e cantare: “meraviglioso, ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso…ma guarda intorno a te, che cosa ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare….”

Qui si racconta la costa occidentale del nostro trittico sardo. Percorso da affrontare in almeno 3 tappe: la prima da Alghero a Cabras, la seconda da Cabras a Portixeddu, la terza da Portixeddu a Pula.

Sardinia Grand Tour ha un sito dedicato dove si possono trovare tutte le informazioni per affrontare “self guided” uno splendido giro della Sardegna, incluse tutte le strutture ricettive delle singole tappe. Oppure gli indirizzi di esperti accompagnatori, o ancora i TO che offrono il servizio di viaggio completo.

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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.

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Profilo tecnico

PRIMA TAPPA Si lascia Alghero in direzione sud, pedalando a tratti vicino al mare, a tratti poco più alti, ogni tanto con qualche breve incursione più all’interno. Ed ogni volta che la strada torna verso il mare i nostri sensi tornano a riempirsi di mediterraneo, di luce, dei profumi forti della sevaggitudine sarda.

In 43 chilometri si arriva a Bosa incastrata tra il mare e il fiume Temu, navigabile. Superata Bosa, breve tratto a livello del mare fino a località Turas dove la strada piega decisamente verso l’interno salendo a Modolo e Tresnuraghes. Qui segnaliamo la splendida accoglienza di Villa Asfodeli dove il ciclista trova una accoglienza particolarmente attenta, dedicata e curata.

Si prosegue sempre all’interno verso Serrariolo, quindi Cuglieri a quasi 500 metri di quota, Nuraghe Pedru Maggiore, siamo in discesa puntando rapidamente alla splendida baia di Santa Caterina di Pittinuri. I chilometri dalla partenza sono 84 e la vista della baia rigenera lo spirito, il fiato, le gambe. E’ un continuo, estenuante e piacevolissimo saliscendi, in discesa col vento a favore, in questi lunghi rettilinei di falsopiano tendenzialmente in discesa, la velocità è notevole. Nuraghe Tradon, poi Riola Sardo e arrivo a Cabras. Bello l’albergo diffuso, ottima e abbondante cena in trattoria.

SECONDA TAPPA Da Cabras sempre verso sud, direzione Oristano e Arborea, poi si punta verso il mare e il lungo e stretto ponte che porta a Sant’antonio di Santadi, dove inizia la piacevole salita a Torre dei Corsari e alla sua splendida spiaggia, divagazione obbligatoria seguire la traccia gpx. Si riparte puntando a Montevecchio e al suo parco geo-minerario, il più grande d’Europa, protettorato Unesco. Anche qui divagazione per scendere al Villaggio Righi. 77 i chilometri dalla partenza, si punta verso Arbus quindi con piccola stradina con strappi duretti si sale al Passo Bidderdi per poi scendere, ma non è propriamente tutta discesa, verso Portixeddu. Splendida tappa, grandiosa la spiaggia deserta del minuscolo paesino.

TERZA TAPPA Da Portixeddu a Pula è un tripudio di paesaggio che si trasforma. In continuazione. Lungo il mare fino a Buggerru, poi ci si alza portandosi all’interno, una breve e ripida salita per riprecipitare verso il mare a Masua (altro parco minerario), divagazione che merita a Nebida facendo il giro intorno al promontorio con vista panoramica su un orizzonte che allarga lo sguardo e la mente (seguire la traccia gpx). Nuova discesa verso il mare, superata Fontanamare verso l’interno puntando a Portoscuso lungo la sp83, poi sp 108. Ci si riavvicina al mare, vista su Carloforte e Sant’Antioco. Sempre vicini alla costa fino allo stagno di Santa Caterina, quindi la sorpesa di Tatralias, antico borgo abbandonato e perfettamente conservato. Si punta ora verso Teulada, a Giba a destra direzione sud. Lunghi e un po’ noiosi rettilinei con qualche bella salita che a vederle da lontano spaventano, ma in realtà risultano ben pedalabili. Masainas, Sant’Anna Arresi, al Piano di Sant’Isidoro si lascia la strada per Teulada voltando a destra sulla strada che porta al mare. Si pedala ora lungo la costa, una splendida costa, in un continuo saliscendi, stancate si, ma l’energia che trasmette questo paesaggio è più forte della stanchezza. E si pedala, si pedala allegramente. Sapendo che siamo quasi arrivati alla meta: Pula.

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