Da Marsaglia al Passo del Bocco

Regione: EMILIA ROMAGNA | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: NO

Strada Zitta a cura di: Paolo Turbolento T.

Descrizione

Milano Campiglia Classic – La Palermata 2010

Si parte in direzione sud (Genova) per affrontare il lungo tratto di alta Val Trebbia, bellissima.
Prima sosta ad Ottone con il piccolo bar preso d’assalto per la colazione di gruppo, ci aspettano nell’ordine il Passo del Fregarolo, la Forcella, il Terribile Ghiffi e il Bocco.

Forcella e Bocco contano poco, ci si arriva quasi in discesa, ma Fregarolo, il nome è già una buona indicazione e Ghiffi sono decisamente impegnativi.
Il Passo del Ghiffi è una di quelle salite che lasciano il segno nelle gambe, ma soprattutto nella mente. Più di seicento metri di dislivello in meno di sei chilometri. Strade Turbolente, non solo zitte: bellissime, durissime, zittissime. Vai alla terza tappa di questo tour a tappe da Milano alle Cinqueterre, dal Bocco alla panoramica lungo la Val di Vara

SUL GHIFFI (note di viaggio)
Sarà che è l’ultima salita della giornata, sarà che fa un bel “caldone”, sarà che ci siamo fermati troppo, o troppo poco, chissà. E’ dura, veramente dura. Però si fa, con calma si fa anche questa. Scollinamento, dove nessuno si ferma ad aspettare gli altri… Sarà che è troppo in ombra, sarà che ci si è già fermati troppo, sarà che chi è arrivato non vede l’ora di farsi una bella doccia, sarà che in questa ultima discesa verso il Bocco tutti si scatenano in bagarre da gran premio della discesa (GPD), o più semplicemente è che l’estenuante fatica, fa dimenticare il fair play che abitualmente ci contraddistingue. Tant’è. Si arriva. Tutti (quasi) insieme, con ampio respiro per birra, gassosa, piccoli snack, doccia, telefonate di rito, sistemazione delle bici e cazzeggiamenti vari prima della ottima cena. Sosta al Rifugio A.Devoto, valico del Bocco 16046 Mezzanego – GE 0185 342065

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Profilo tecnico

Da Marsaglia si pedala di buon mattino lungo il fondo valle dell’alta Val Trebbia, superato Loco si cerca sulla sinistra la piccola diramazione – sp17 – per Fontanigorda, Casoni e il Passo di Fregarolo.

Le diramazioni dalla provinciale della Val Trebbia, per salire ai Casoni e al Fregarolo, sono tre in rapida successione, scegliamo la seconda, che si stacca dalla provinciale tra Loco Sotto e Loco Sopra.

Salitona, lunga con bella fontanella in località Fontanigorda, dove vale la pena di fare sosta prima dell’ultimo tratto di salitaccia al Fregarolo. Poco prima del passo in molti notano sulla sinistra una piacevole trattoria, ma nessuno dice nulla, non sapendo ancora che la salita è finita. Al passo ci si aspetta tutti, foto di rito, i quattro amici di Travo ci lasciano per tornarsene a casa dalla bellissima Val d’Aveto, qualcuno, vista l’ora accenna alla trattoria vista poco prima, qualcun altro va a chiedere se per caso ci fosse posto per una trentina…..insomma, pausa pranzo.

Si scende verso Costigliolo e il Passo della Forcella (fatto anche nell’edizione 2009 con tappa al Lago delle Lame). Discesona fantastica fino a Borzonasca. Nuova sosta per gelato e altri generi di conforto prima di affrontare la parte più dura di tutto il nostro lungo percorso: il terribile Ghiffi.

Al bar gelateria dove si sosta per ricomporre il gruppo, ma soprattutto rifocillarsi, gli anziani seduti fuori a far chiacchiere nella più classica delle domeniche pomeriggio in questi posti vicino al mare (che non sono di mare) sotto le montagne, (senza essere posti di montagna) insomma questi anziani fanno del terrorismo ciclistico. Il Ghiffi ha una pendenza media del 15-17%, pendenza che aumenta ogni volta che lo si nomina, fino ad arrivare al 22-24%. Però è ben asfaltato perché è passato da poco il giro e anche loro han fatto una gran fatica, perché il Ghiffi non concede niente a nessuno…

Sostenuti dai molti incoraggiamenti, si parte. La salita è subito ripida, ma affrontabile. Diciamo che si divide in due parti: la prima, fino a Prato Sopra la Croce, dura e la seconda, dopo Prato, durissima, bestiale, estenuante, a tratti da far fatica a stare in equilibrio, quanto poca è la velocità di avanzamento che si riesce a produrre. E qui ognuno per sè, il caldo e il grande Zot per tutti. Scollinamento e in leggera discesa si raggiunge la meta di questa seconda tappa verso il mare.

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