Il lungo giro delle valli di Zeri
Il lungo giro delle valli di Zeri
Il lungo giro delle valli di Zeri

GRAND TOUR DELLE VALLI DI ZERI

Ceparana (SP) / impegnativo / 96 km / 1700 D+

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DESCRIZIONE

ATTENZIONE! STRADA INTERROTTA PER IL CROLLO DEL PONTE DI OLTRE VARA
Le valli di Zeri sono state molto popolate fino a un paio di secoli fa, quando dal mare le scorribande dei pirati spingevo la popolazioni a ritirarsi nel più sicuro entroterra. 

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Così dice la leggenda, di certo la zona era nel tardo medio evo molto popolata, forse anche per il clima particolarmente favorevole e la buona terra da coltivare.

E’ questo un giro decisamente impegnativo per il dislivello, ma soprattutto per il continuo saliscendi. Bellissima la variante alla tradizionale Via Aurelia per arrivare a Rocchetta Vara. Punto di partenza Ceparana, limite sud della Val di Vara, dove il Vara confluisce nel Magra. Da qui si risale la Val di Vara in direzione nord-ovest. Si parte quindi dal versante spezzino per salire a Zeri dal passo del Rastrello passando da Stadomelli, Rocchetta e Zignago per scendere a Pontremoli lungo il versante di Massa.

vedi anche il “Giro breve nelle valli di Zeri”

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PROFILO TECNICO

Da Ceparana, percorsi circa 12 chilometri, poco prima del ponte di Oltre Vara si imbocca sulla destra la piccola strada, indicata come percorso ciclabile della Val di Vara, alla sinistra orografica del fiume, in direzione di Ramello dove il ponte ciclopedonale riporta sull’Aurelia.

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E’ una strada sicuramente zitta, infilata tra il greto del fiume e l’autostrada Genova-Livorno, difficile incontrare qualcuno se non i “bagnanti da fiume” al ponte di Ramello. Giunti al ponte si può ritornare sull’Aurelia, traffico scarso e pendenza della strada regolare che consente una media elevata, oppure proseguire sulla piccola strada zitta fino a Stadomelli. E’ una variante decisamente più impegnativa per la pendenza, ma assicuriamo che per il paesaggio e la tranquillità dei luoghi ne vale la pena. Peggio della salita è forse la ripidissima discesa che, poco dopo Stadomelli, dalla cava precipita a Rocchetta Vara.

Nell’abitato di Stadomelli si deve, purtroppo, seguire sempre la via più ripida. E’ questo il primo faticoso dislivello di circa 400 metri dove, sudando su pendenze anche del 14-15% ci si chiede “ma perché non siamo rimasti tranquilli al mare?”

Discesona da affrontare con grande prudenza, senza pensare allo sforzo che stanno facendo i pattini dei nostri freni. A fine discesa si incrocia la sp7 che collega Brugnato a Rocchetta e Zignago, a destra in poche centinaia di metri si raggiunge Rocchetta Vara. Ottima fontana freschissima in prossimità delle ultima case del paese.
Poco più di 5 chilometri di salita con pendenza media al 6-7% per arrivare alla Pieve di Zignago. Si prosegue dritto scendendo leggermente, prima di iniziare la salita al passo del Rastrello: 11 chilometri con circa 600 metri di dislivello, molti tornanti e solo ogni tanto un piacevole refolino sotto il sole caldo di agosto.

Dopo un ultimo tratto con asfalto abbastanza rovinato si arriva ad incrociare la SP2 che sale da Sesta Godano, da qui a destra, continuando a pedalare in salita, in poco più di 2 chilometri si raggiunge il passo e inizia la pacchia della discesa. Bella discesa, senza traffico.
In frazione Coloretta la strada si divide in due: entrambe portano a Pontremoli, a destra si passa da Arzelato dovendo però risalire di circa 300 metri lungo la sp36, a sinistra seguendo la sp37, c’è un tratto “vallonato” di qualche chilometro prima di ritornare a scendere con decisione verso il fondo valle di Pontremoli. Di fronte a noi, per aiutarci a sciogliere il dubbio un bar-ristorante tipico da strada zitta. Si attacca con uno sgabeo e birra, per lasciarsi andare poi con un buon piatto di ravioli e una chiacchiera col proprietario che ci suggerisce la via migliore per Pontremoli: si continua lungo la sp37.

Da Pontremoli inizia il tratto meno piacevole di questo percorso. Restiamo sulla destra orografica del Magra pedalando sulla SP31. A tratti il percorso è molto piacevole, a tratti meno attraente, comunque su strada tranquilla. Bellissima la salita e la successiva discesa di Lusuolo (per questo passaggio vale la pena di stare da questa parte del Magra) con le rovine dell’antico castello, nolto ben visibile anche transitando in autostrada. Superato Barbarasco, si attraversa il Magra avendo di fronte, lungo il ponte, una fantastica “cartolina” sulle Apuane. Da Terrarossa si pedala sulla statale 62 della Cisa. Il traffico non è insopportabile e spesso c’è una buona fascia di rispetto oltre la riga bianca, comoda, utile e sicura per noi ciclisti da strada.

Si supera Aulla e in prossimità di Santo Stefano Magra, si volta a destra riattraversando il fiume in direzione di Ceparana, ritornando in pochi minuti al nostro punto di partenza, dopo 96 chilometri e un abbondante dislivello.

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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

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