


Valli Occitane, dove il vento fa il suo giro (1)
Piemonte / impegnativo / 124.00 km / 2400 D+
DESCRIZIONE
Strada Zitta a cura di Guido Turbolento Basilisco
Ci sono due validi motivi per intraprendere questo giro di due giorni: salire al Colle dell’Agnello, dove Nibali ha vinto i Giro d’Italia 2016 e percorrere la più zitta delle Strade Zitte nel bel mezzo delle valli Occitane del Piemonte sud-occidentale, il Vallon dell’Elva.
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E’ un giro decisamente impegnativo, da afforntare con un buon allenamento e tanta, ma anta voglia di fare salita. Non è tanto la distanza, sono 223 chilometri in due tappe, quanto i 5.825 metri di dislivello. Qui descriviamo il primo giorno (cliccla qui per il secondo).
La zona è letteralmente piena di grandi e mitiche salite: Colle di Tenda, Colle della Maddalena, legato al francese Col de la Bonette (vedi la Strada Zitta dedicata), Colle della Lombarda,oltre a moltissime altre salite di immensa bellezza.
PROFILO TECNICO
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E’ un inizio un po’ trafficato prima con i camion che scendono dalla Francia e poi, una volta girato per Caraglio e Venasca, con il traffico locale. E’ un trasferimento, che in 56 Km, vi porterà a Venasca, dove inizia la Valle Varaita. Da qui inizia una quasi interminabile salita (51 Km) con tutte le possibili gradazioni della fatica: lieve fino a Sampeyre, media fino a Casteldelfino (sosta fontana) e forte (10-14%) fino in vetta all’ Agnello, che con i suoi 2744 m è il terzo passo più alto d’Europa. Più alti di lui solo il Colle dell’Iseran e il Passo dello Stelvio.
Una volta in cima si apre una vista spettacolare sul versante francese. Per gli amanti del giro d’Italia si vedono a fianco dei primi tornanti le ultime tracce della neve che ricordano la memorabile caduta con cui Steven KruiJswijk ha lasciato a Nibali la vittoria del giro d’Italia 2016. La prima giornata volge al termine e per la notte si può sostare al Rifugio Alevè, in località Castello dove le porzioni sono abbondanti e l’aria è ancora sottile anche d’estate.
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