Valli Occitane, dove il vento fa il suo giro (2)

Regione: PIEMONTE | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: Attributo non trovato

STRADA ZITTA A CURA DI:
Guido Basilisco

Descrizione

Ci sono due validi motivi per intraprendere questo giro di due giorni: salire al Colle dell’Agnello, dove Nibali ha vinto i Giro d’Italia 2016 e percorrere la più zitta delle Strade Zitte nel bel mezzo delle valli Occitane del Piemonte sud-occidentale, il Vallon dell’Elva.

E’ un giro decisamente impegnativo, da afforntare con un buon allenamento e tanta, ma anta voglia di fare salita. Non è tanto la distanza, sono 223 chilometri in due tappe, quanto i 5.825 metri di dislivello. Qui descriviamo il secondo giorno (cliccla qui per il primo).

La zona è letteralmente piena di grandi e mitiche salite: Colle di Tenda, Colle della Maddalena, legato al francese Col de la Bonette (vedi la Strada Zitta dedicata), Colle della Lombarda,oltre a moltissime altre salite di immensa bellezza.Se ti piace il nostro sito, se scarichi le strade zitte per pedalare con i tuoi amici, se vuoi che turbolento.net continui ad esistere e creare percorsi, se puoi e se vuoi, sostienilo con il tuo contributo, anche piccolo.

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Profilo tecnico

GIORNO 2/ Anche il secondo giorno inizia in discesa fino a Sampeyre dove  si gira a destra (sud) per aggredire l’omonimo Colle. E’ una bella salita prima nel bosco e poi sul costone che guarda la valle e il Monviso. 

Passato il colle (2294 m) inizia la parte forse più suggestiva dell’itinerario che taglia trasversalmente la parte alta della Val Maira. Tenete la destra in direzione del paese di Elva che a un certo punto della discesa vi comparirà con il suo campanile che emerge dal verde. È un buon punto dove rifocillarsi per poi scendere verso la più zitta delle strade zitte ovvero il Vallone dell’Elva. Macchine non ce ne sono perché la strada è chiusa al traffico.

La bellezza della strada è tale da comparire nell’elenco dei luoghi da salvare del FAI. La strada costeggia un vallone incontaminato scendendo dolcemente attraverso piccole gallerie e pareti a strapiombo. E’ un vero delitto vedere una strada così bella quasi abbandonata con pietre sparse sul manto stradale e parapetti inesistenti o ammalorati. Una volta terminato il Vallon dell’Elva girate a destra verso ponte Marmora da dove ha inizio la seconda e impegnativa salita della giornata che vi porterà al colle di Esischie e al colle della Fauniera. La strada è poco trafficata, abbastanza stretta e talvolta con strappi micidiali. In cima alla Fauniera o Colle dei Morti (2481 m; chiamato cosi per uno scontro sanguinoso tra franco-ispanici e piemontesi nel vallone dei Morti, XVIII secolo) ) trovate un monumento a Marco Pantani che nel giro d’Italia del 1999 fu autore di una memorabile tappa che lo portò in rosa a Borgo San Dalmazzo.Dalla Fauniera inizia quindi una lunga e discesa che percorre il Vallon dell’Arma sino a riportarvi nel centro di Demonte. Da qui si raggiunge girando a destra e poi oltre il fiume la Randoulina per una rapida doccia (calda, in uno spazio esterno dove potrete cambiarvi prima di riprendere la macchina).

Guarda la prima tappa

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