
PiemontGravel: la rivoluzione silenziosa delle ride continua
Pedalare di per sé è un atto sempre rivoluzionario e silenzioso. È un moto di rivoluzione perché c’è un corpo, il nostro piede, che ruota attorno a un altro corpo, il movimento centrale, percorrendo un’orbita circolare. Ed è un moto intrinsecamente silenzioso, se non fosse per quell’impercettibile e sottile “frinire” di pedali che ci fa voltare per strada, quando passa una bici.
Ed è una piccola rivoluzione silenziosa, quelle delle ride che, su strada o su sterrato, negli ultimi anni stanno crescendo e moltiplicandosi in ogni angolo del nostro paese.
È qualcosa che ho potuto toccare con mano un sabato dello scorso novembre quando, prima di riporre la bici a riposo durante la stagione invernale, ho incontrato e chiacchierato con gli organizzatori dei trail convenuti all’Upcycle Trail Weekend a Milano, il giorno prima dell’ultima gravel di stagione. Da nord a sud, dal Veneto alla Basilicata, dall’Adriatico di Abruzzo e Marche al Tirreno di Toscana e Lazio; la passione di piccoli gruppi di organizzatori si unisce alla voglia di avventura di ardimentosi e insaziabili cicloamatori.
PiemontGravel: la bellezza dei nostri territori e la fantasia
Il resto lo fanno la bellezza dei nostri territori e la fantasia rigorosa di disegnare sulla traccia itinerari inediti.
E l’esperienza che ho rifatto in questo inizio di stagione al PiemontGravel, giunta alla quinta edizione con una formula semplice ed efficace: quattro itinerari tra loro concentrici, da 111, 222, 333 e 444 km che disegnano altrettante avventure da 1,2,3 e 4 giorni. In un weekend mi sono potuto concedere il piacere del secondo itinerario.
Ritrovo ad Alba, partenza nel cuore delle Langhe, dove ci si inoltra tra le splendide colline pettinate a vigneti dei grandi vini piemontesi. Ogni incrocio stradale riporta nomi che solo a leggerli sono una tentazione e uno “sviamento etilico”: Fontanafredda, Barolo, Dogliani, Morra…Il percorso un misto tra strade bianche e pendenze cattive come le còtes della Liegi, per arrivare nel suo punto più alto, a Serravalle Langhe, su una terrazza panoramica naturale con vista sulle Alpi Marittime, ancora innevate a inizio Aprile. Una vista mozzafiato che ci accompagnerà nella seconda parte del percorso lungo strade arginali e cammini che seguono i fiumi Stura e Maira.
Scompaiono le còtes, rimangono le strade bianche che per lunghi tratti sono “impreziosite” dai ciottoli di fiume, su cui dovrete esprimere la vostra migliore capacità di guida, come in una classica del Nord, decidete voi se Fiandre o Roubaix. Il tutto sotto lo sguardo vigile del Monviso che, mentre rimbalzate sulle pietre, vi svelerà i vari lati della sua magica piramide alpina.
PiemontGravel: un grande grazie all’organizzatore
Lungo gli ultimi chilometri del percorso, penso che andrò a ringraziare Luigi, il fondatore del PiemontGravel, perché non è solo la bellezza del territorio a dare sostanza a questa ride adventure ma anche il genio di chi, questo territorio, lo conosce e, con la sapienza del Genius Loci, sa disegnare le tracce da seguire.
Infine, elemento essenziale di una esperienza di trail, sono gli altri ciclisti che pedalano con te, che li vedi al ritrovo di partenza che osservano a vicenda bici e assetto di bikepacking, che li ritrovi assetati alle fontane di strada e ai bar di paese, che li riconosci alla sera perché in quella locanda, con quella faccia un po’ così, quell’abbigliamento un po’ così che abbiamo noi che pedaliamo… e che alla mattina a colazione ci scambiamo impressioni su questo trail e suggerimenti sulle prossime ride adventure, per continuare a …pedalare sognando e sognare pedalando.
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it’s a ride, not a race!
Pedalare di per sé è un atto sempre rivoluzionario e discreto. Questo moto di rivoluzione silenziosa ha un suo “movimento centrale” nell’esperienza ultra-decennale di Turbolento ThinkBike. E’ la filosofia delle Strade Zitte e della Chase The Sun – it’s a ride, not a race!
A cura di Matteo Turbolento Cardani