Copertoncini e percorsi gravel, cosa c’è da sapere (1)

tecnica & pratica

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Copertoncini e preparazione invernale. In passato, tra l’autunno inoltrato e l’inverno, si metteva a punto la preparazione anche facendo ciclocross.

Oggi il ciclismo vive, con le bici gravel, una stagione di ‘novità’ che del ciclocross è una versione ‘light’. Per certi aspetti il ‘gravel‘ più che una specialità agonistica è un concetto e un modo di intendere la bici. 

A grandi linee le bici da ‘gravel’ sono biciclette molto duttili, con un’impronta a terra più allungata e telai non troppo rigidi in grado di assicurare comfort di guida anche su lunghi percorsi e su tutti i terreni.

In vista della ‘Milano Gravel Roads 5.0’ che si terrà, sia pure con qualche limitazione organizzativa, il 24 ed il 25 ottobre, sembra utile qualche suggerimento in tema di coperture, siano esse copertoncini o tubolari; e ciò in vista di quella manifestazione in particolare e della stagione fredda in generale.

Va subito detto che per affrontare le ‘strade bianche’ non è necessario dotarsi di copertoncini in grado di ‘combattere’ col fango.

La famosa ‘Eroica’, con oltre 110 km su 209 di strade sterrate, viene affrontata con successo utilizzando gli pneumatici da strada.

È quindi ben possibile percorrere le strade tra i Navigli milanesi e il parco del Ticino anche con una normale bicicletta da corsa e, soprattutto, dotati di ordinarie coperture da strada.

Ovviamente, per non rimbalzare di sasso in sasso, è meglio evitare ruote in carbonio e copertoni con sezione inferiore al 25.

Se, quindi, non siete in possesso di una bicicletta da ‘gravel’ in senso stretto, non perdetevi d’animo: le bici dagli anni ’30 agli anni ’70 affrontavano agevolmente ogni genere di percorso e a maggior ragione potete farlo oggi. 

 

… copertoncini e bici ‘Gravel’

La duttilità delle bici ‘Gravel’ è data da tre fattori principali: stabilità e comodità delle geometrie del telaio, gamma di rapporti disponibili per pendenze o terreni difficili e varietà degli pneumatici che si possono montare.

Quest’ultimo fattore è determinato dall’ampiezza di ‘luce’ disponibile sia nella forcella anteriore che nei foderi posteriori: è quindi possibile montare sia copertoncini o tubolari ‘da corsa’ (quindi con battistrada minimo e larghezza fino a 28mm) che pneumatici anche artigliati di ben maggior ampiezza (tra 30 e 40mm a seconda dei modelli).

Va subito detto che, tendenzialmente e oltre la soglia dei 28mm, più un pneumatico è largo, più resistenza opporrà al rotolamento e più il battistrada sarà scolpito più presa vi sarà sul terreno ma, anche e conseguentemente, più attrito.

In termini di velocità relativa questo può incidere sino al 25-30% della vostra velocità di crociera.

Quindi, salvo che vogliate cimentarvi in un campionato di lotta libera nel fango con la vostra amata bici, è ragionevole montare una misura tra i 30 e i 35mm, con un battistrada adatto anche al secco.

Personalmente considero che la misura ideale di sezione siano i 32/33 mm.

In questo modo potrete affrontare agevolmente percorsi come quelli della ‘Milano Gravel Roads’, fare un viaggio senza temere di slittare sugli sterrati in salita ma, anche, non perdere troppo la ruota degli amici con le ruote di carbonio di ultima generazione.

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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