Cyclist Magazine UK racconta Chase the Sun Italia

tecnica & pratica

Con questo bell’articolo firmato da James Spencer fondatore e redattore della rivista internazionale Cyclist Magazine, la focaccia alla finocchiona del Bar Cavallino sbarca sull’isola britannica e diventa International. In buona compagnia delle molte altre “eccellenze” vissute da chi ha partecipato, almeno una volta, all’edizione italiana della Chase the Sun, la più romantica esperienza ciclistica su lunga distanza. Altrettanto sicuramente la più particolare, la più fuori dal coro tra le manifestazioni ciclistiche, la più ambita sfida con se stessi. E con il Sole. Da una costa all’altra dell’Italia, da est a ovest, dall’alba al tramonto. Al ritmo del sole che, con la sua proverbiale pazienza, fa da cronometro alla vostra personale prestazione. Nel giorno più lungo dell’anno la velocità media del sole sulla tratta Cesenatico-Tirrenia è di 16 chilometri all’ora. Questo è il tempo massimo a disposizione di ogni partecipante per attraversare l’Italia, lungo un tracciato di 280 chilometri e poco più o poco meno di 3000 metri di dislivello, a seconda del percorso scelto: 3 Climbs o 4 Climbs.

Non è una gara, non si vincono medaglie, non c’è classifica. Semplicemente la grande soddisfazione di dire “ce l’ho fatta”. In arrivo un tuffo nel Mar Tirreno, lo stabilimento balneare solo per i Sunchaser, per cambiarsi e docciarsi e, stanchi ma felici, sedersi a tavola per godersi la Sunset Dinner, serviti sulla terrazza del ristorante al Bagno Siria.

Durante il percorso gli occhi e l’anima dei Sunchaser si sono riempiti di bellezza paesaggistica, architettonica e anche gastronomica, possiamo ben dirlo. Si parte dal porto-canale di Cesenatico, proprio sotto il faro della Capitaneria di Porto, si scopre “l’outback romagnolo” salendo a Rocca delle Caminate. Splendida e tecnica la discesa su Predappio dove inizia la lenta e lunga salita alla Cima Coppi. Quaranta chilometri per portarsi dai 130 mslm di Predappio ai 930 metri del Valico Tre Faggi, che l’anno prossimo sarà toccato dalle ruote del Tour de France. I primi 20-25 chilometri molto pedalabili, fino a Premilcuore, porta romagnola delle Foreste Casentinesi. Da qui ancora 15-18 chilometri di salita con strappi più impegnativi e lunghi tratti in cui si riprende fiato. Immersi in una foresta di faggi, aceri montani, frassini, tigli….un susseguirsi incantevole, sorprendente, misterioso di boschi misti con incredibili varianti di specie.

Si scollina veloci. In genere senza lunghe soste, a causa del vento quasi sempre presente al valico. E’ ancora presto e l’aria è fresca, tra poco rimpiangeremo questo bel freschino. Primo check-point di giornata il Bar Cavallino, un chilometro dopo l’immissione sulla Tosco-Romagnola, poco sotto il più noto Passo del Muraglione. Il Bar Cavallino è uno di quei posti che resiste grazie alla passione dei due titolari. Isolato nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, qui ormai più tosco che emiliano. Un mix tra circolo sociale e casa cantoniera. Il comune di riferimento è San Godenzo che ormai “appartiene” alla città metropolitana di Firenze. Anche se qui di metropolitano non c’è proprio nulla. Il posto è “famoso nel mondo” per la sua ottima focaccia con la finocchiona.

Da qui lunga e piacevole discesa fino a Rufina dove si lascia la strada principale per imboccare la piccola Strada del Chianti che in un susseguirsi di su e giù porta a Pontassieve. Passato il ponte gobbo che da il nome al luogo, si esce in direzione Bagno a Ripoli, quindi Firenze. Breve tratto di provinciale fino a località Candeli dove si volta a destra per prendere le strade dei muretti che ci portano al Ponte alle Grazie. Si attraversa l’Arno che si costeggia seguendo la ciclabile fino al Parco alle Cascine.

Segnaliamo che da Pontassieve il tracciato della Chase the Sun è parallelo alla ferrovia, fino quasi a Pisa. In caso di stanchezza, rinuncia o caldone esagerato è una “via di fuga”. Dalla stazione di Pisa una comoda ciclabile porta a Tirrenia.

Uscendo da Firenze dal Ponte dell’Indiano si percorre un breve tratto sterrato, quattro chilometri e 500 metri fino alla piccola stazione di San Donnino, dove sulla destra si imbocca la strada dell’argine che porta a Signa. Si attraversa il grosso paese con un breve, ma intenso strappo, prima di scendere in località Castelletti dove, sulla sinistra si va verso Comeana e la terza salita, quella di Carmignano. Non è una salitaccia impossibile, anzi ben pedalabile, non fosse per l’ora a cui la si affronta nel caldone della piana di Firenze. Bella vista, bella campagna, bella sosta al ristorante il Pinone, poco dopo l’abitato di Carmignano.

Il Pinone è il secondo check-point, siamo al chilometro 175, ne mancano poco più di 100 all’arrivo. Qui il piatto forte è la tagliatella al ragù di cinghiale, non tutti, ma molti gradiscono. Qui si fa la vera pausa, chi sceglie il percorso 4 Climbs parte per tempo, chi opta per il percorso 3 Climbs può permettersi una pausa più lunga. Raggiunto il Pinone si può dire che il più è fatto. Anche il percorso 3 Climbs prevede ancora parecchio su e giù, ma senza lunghi tratti di salita.

Per ognuno dei due percorsi c’è ancora un check-point: al ristorante I Cristalli al Colle di Calci per chi affronta la quarta salita e al bike cafè Bike Village di san Giuliano Terme per chi sceglie l’opzione 3 Climbs. Bike Village è anche attrezzato per l’assistenza meccanica.

Al Pinone è previsto il cancello di chiusura alle 16.00. Da quest’ora i “chiudipista” radunano il gruppo per ripartire alle 16.15 e con andatura tranquilla arrivare al Bagno Siria di Tirrenia entro il tramonto (21.15).

Non è una gara, lo ricordiamo sempre. Chi arriva a Tirrenia prima delle 17.30 paga da bere per tutti quelli che arrivano dopo. Il grosso degli arrivi è tra le 18.00 e le 20.00 che vuol dire, tra pedalata e soste, impiegare 13-15 ore per la traversata dall’Adriatico al Tirreno. Ad un’andatura di 22km/h in 13 ore si porta a termine l’impresa; concedendosi circa 2 ore di soste, si arriva in tempo per un veloce tuffo nel Tirreno. Al tramonto.

Non abbiate fretta di arrivare, il percorso è di notevole bellezza, vale la pena di dedicarsi più alla contemplazione che alla competizione. Il sole non va di fretta, ogni giorno sorge e tramonta scandendo il ritmo della giornata. La Sunset Dinner è servita al ristorante del Bagno Siria, a partire dalle 19.00 e fino alle 22.00

Leggi l’articolo apparso su Cyclist Magazine UK oppure vieni alla presentazione a Magenta nel Doctorbike Store

 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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