un ciclista per amico

racconti & riflessioni

Lucignolo: un ciclista per amico

Nel XXX capitolo di Pinocchio appare Romeo, compagno di scuola del protagonista e soprannominato Lucignolo.

Lucignolo è un archetipo antropologico piuttosto diffuso: chi non lo è un po’ e chi non ne conosce almeno uno?

Il ciclismo è terreno fertile per questa tipologia di personaggi ed è importante saperli riconoscere, da un lato, e individuarne le caratteristiche anche in se stessi dall’altro.

L’amico Lucignolo dei ciclisti, del resto, è, insieme alla diversa modalità con cui si preme il tubetto del dentifricio (dal fondo, in centro), una delle principali cause di separazione fra coniugi.

Mi pare, quindi, importante, per proteggere i vostri rapporti dalla desertificazione affettiva, proporre un piccolo vademecum tassonomico che aiuti ad orientarsi fra le varie sottospecie di questo animale ciclistico, precisando da subito che, frequentemente, egli esiste in natura in forme contaminate, frutto dell’incrocio e della selezione che il tempo ha sedimentato e soggette a continue mutazioni e interazioni.

Tanto da potersi dire che quasi tutti i Lucignoli esistono in versione ibrida.

Il Lucignolo classico ovvero ‘il Tentatore’

Pedalatore di media forza, il Lucignolo classico ama minare la fragile psiche del ciclista, proponendo succosi itinerari del tutto incompatibili con gli impegni o gli obblighi della vittima.

Normalmente agisce di sorpresa, poiché conosce le vostre debolezze: sa perfettamente che domenica è l’anniversario del vostro matrimonio, o che mercoledì mattina avete un importante impegno di lavoro o di studio.

Nella sua versione più pericolosa, questo tipo di Lucignolo opera con astuzia: egli non vi propone certo di ‘saltare’ il giorno dell’anniversario o di rinunciare all’incontro determinante.

Con sottile abilità, tuttavia, il ‘Tentatore’ vi attira in una spirale operativa tale da minare la buona riuscita dell’impegno senza apparirne causa diretta.

Per esempio vi propone di fare lo Stelvio il giorno in cui vi eravate ripromessi di comprare il regalo per la moglie/il marito, di dedicarvi a prenotare l’albergo per le vacanze, di ripassare un’ultima volta prima dell’esame.

Grazie al suo pregevole lavoro, quindi, vi troverete esposti al rischio di evidenti figuracce, fallimenti, sconfitte e, tuttavia, egli sarà sempre, agli occhi di chunque, del tutto innocente.

Letale.

Il Lucignolo gioioso ovvero ‘L’Entusiasta’ 

Tendenzialmente forte, questo animale, può essere tenuto sotto controllo ma, spesso, solo dopo che vi sarete misurati con lui almeno una volta.

Il problema di questo tipo di Lucignolo è l’incapacità di valutare correttamente la devastante faticosità degli sforzi che propone che egli, improvvidamente, misura su se stesso e sui propri mezzi.

Verrete trascinati, quindi, con la vostra city bike da 40 chili lungo percorsi montuosi da 3000 metri di dislivello, possibilmente tre giorni dopo che quell’ernia che vi dava tanto fastidio è stata ridotta chirurgicamente.

Lui, l’Entusiasta, pedalerà leggiadro sulla sua bici da 7 chili scarsi, osservando il panorama e aspettandovi in cima a ciascuna delle numerose salite che il menù di giornata vi propone.

Normalmente tre salite consecutive al 15% sono da questa specie abbastanza pericolosa definite “percorso vallonato” o, nelle sue versioni più tossiche, “mangia e bevi”.

Arginabile, ma rischioso.

Il Lucignolo depresso ovvero ‘Lo Sfigato’

Più che pericoloso, questo tipo di Lucignolo è noioso: ne ha sempre una.

Normalmente coinvolge in imprese abbastanza faticose e di qualche prestigio cui si perviene mentalmente preparati ed allenati.

Tuttavia, ovviamete sul più bello, succede sempre qualcosa di imprevisto.

Lui lo sa prima che accadrà, lo presente: per questo vampirizza vittime di buona indole.

Il punto da medaglia d’oro di questa sottospecie è la perdita di un pedale.

Tecnicamente la perdita del pedale è il punto di massima professionalità de Lo Sfigato perchè una sua caratteristica è l’orgoglio: egli non solo non abbandonerà la competizione, ma si farà un punto d’onore di raggiungere il successivo punto di controllo meccanico pedalando con una gamba sola.

Il che lo renderebbe eroico se, implicitamente, non venisse dato per scontato che voi lo dobbiate scortare pedalandogli a fianco a 5 all’ora.

Riconoscibile perchè gli piace un sacco parlare di disgrazie: “hai presente Giuseppe, povero?”

Ci si può difendere in un unico modo: se vi chiedesse “ti dispiace accompagnarmi fino a…”.

Rispondete senza esitazione: “sì!”.

Il Lucignolo luciferino ovvero ‘La Carogna’

Si tratta di un’autentica belva da pedale: consapevole della propria forza, non ama misurarsi coi suoi pari, bensì con povere anime nettamente meno preparate che tende a coinvolgere in imprese titaniche al solo scopo di dimostrare la propria superiorità.

Spesso è riconoscibile per la sua somiglianza con il personaggio collodiano: riconoscibile, quindi, per il «suo personalino asciutto, secco e allampanato, tale e quale come il lucignolo nuovo di un lumino da notte».

La Carogna è facilmente identificabile: le corone della guarnitura sono rigorosamente 52/39 e il pacco pignoni arriva al massimo al 27.

Tende anche ad amplificare la tendenza alla falsità di ogni ciclista (“non sono in forma”, “non ho potuto allenarmi”, “ho la tosse”, ecc.) per indurre il raggirato ad aderire ai suoi progetti.

Piuttosto tossico.

Il Lucignolo scriteriato ovvero ‘Il Pazzo’

“Tranquillo è un falsopiano senza difficoltà”, “uno sterratino tipo strada bianca”, “discesa morbida”.

Il falsopiano è, normalmente, lo Zoncolan, lo ‘sterratino’ un tratturo per capre che lui affronta con la sua gravel professionale e voi con la bici in carbonio con ruote ad alto profilo, la ‘discesa morbida’ è una pista da sci.

Il Pazzo non conosce i semafori e gli stop sono uno stimolo ad accelerare: lui passa candido a 35 al’ora e vi urla “buona!” proprio mentre un Tir con rimorchio sta per sopraggiungere.

Il Lucignolo scriteriato è anche litigioso: vaffanculeggia pullmini carichi di muratori bergamaschi distrutti dal lavoro e, quando questi si fermano per ‘chiarimenti’ vi coinvolge dicendo ‘gli facciamo un c. così’.

Molto insidioso in quanto prototipo di recente evoluzione ed in rapidissima espansione.

Sempre sciccosissimo, non mangia panini: al massimo barretta o gel.

Nella sua versione hypster è venefico, soprattutto se ha la scattofisso.

Il Lucignolo sognatore ovvero ‘Il Turbolento’

“Volevo vederti un attimo perchè mi è venuta un’idea”.

Quasi sempre questa introduzione nasconde il bonario – e tendenzialmente tapascione – ‘Turbolento’.

Si tratta di ciclista appassionato e pieno di ideali che vive la bicicletta come una esperienza zen.

Le sue idee sono, quasi sempre, orientate filosoficamente a salvare il pianeta per il tramite della bicicletta.

Il 45% di questo tipo di Lucignoli si chiama Paolo.

Spesso, fra l’altro, si muovono organizzati e, ciò che è peggio, organizzano.

Il Lucignolo sognatore è in grado di bruciare un paio di punti di Pil in poche ore.

Si riconosce perchè gli piace fotografare le persone in gruppo e, per farlo, scappa avanti per poter scattare la foto ma, poichè tutti pensano che voglia andare in fuga, viene inseguito dal gruppo, lui schizza di nuovo avanti per fare la foto e di nuovo viene inseguito.

In questi casi la media di una gita domenicale supera ampiamente i 40 all’ora.

Tenero, ma da non sottovalutare.

Il Lucignolo fanatico ovvero ‘Lo Stoico’

Un trappista. Non mangia e guarda chi si ferma per un caffè come un traditore. Una sosta per un gelato è un’offesa inemendabile.

Nei casi veramente disperati si depila.

Lo Stoico è neutralizzabile solo se inserito in un gruppo molto folto: infatti questo tipo di ciclista è dotato di una volontà di ferro ed è in condizione di sottomettere facilmente da 10 a 20 suoi simili che, conseguentemente, si troveranno a pedalare sotto la canicola per ore ed ore senza il beneficio di una sorsata d’acqua alla fontana.

Si riconosce abbastanza facilmente perchè ha polpacci guizzanti ma, soprattutto, perchè se passa una bellissima fanciulla in bici, lui guarda la bici.

Ci si può liberare di lui abbastanza facilmente, anche se il rimedio non è economico (tuttavia consorziandosi si risolve il problema): se gli regalaste dei rulli interattivi ultimo modello potreste tenerlo occupato altrimenti per un po’.

Queste le sottospecie principali.

Che tuttavia nascondono infinite varianti (il Lucignolo ha una sua variante delta che, ad oggi, non conosce antidoti).

Dei molti Lucignoli elencati, ognuno di noi possiede quantità modeste: bisogna prestare attenzione. Si fa in fretta a diventare dei professionisti.

Ed ora buone pedalate con i vostri amici migliori.

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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