Da Cortona a San Galgano
Da Cortona a San Galgano
Da Cortona a San Galgano

DA CORTONA A SAN GALGANO

Cortona (AR) / impegnativo / 114 km / 1700 D+

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DESCRIZIONE

Coast to Coast / Gabicce – Bolgheri / terza tappa
Splendido percorso nel cuore della Toscana più dolce e segreta. Forse non tutti sanno che anche in italia c’è una spada nella roccia. E’ a San Galgano, in provincia di Siena.

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Galgano, signore di Chiusdino, arrogante e prepotente come molti suoi pari del medioevo italiano, ad un certo punto dalla vita si converte, abbandona il suo mondo disgustato dalle troppe nefandezze commesse e che vedeva commettere, diventa eremita e come segno di rinincia e pentimento conficca la sua spada nella roccia iniziando ad usarla come croce per le sue preghiere. Siamo nell’anno 1.180

Qui si racconta di un pezzo di strada che unisce Cortona all’Abbazia di San Galgano, di un incanto paesaggistico tra Umbria e Toscana. E’ il proseguimento della strada zitta Urbino-Cortona.

La strada da Sinalunga ad Asciano merita di essere percorsa in bici, come il tratto successivo da Asciano verso l’Abbazia di Monte Oliveto, nonostante tre strappi terribili al 15% e forse qualcosa di più. La piacevolezza del paesaggio riempie gli occhi di quel “bello diffuso” di cui l’Italia è strabordante e si dimentica la fatica.

Colli, dolci crinali e pendii coltivati. Antichi cascinali recuperati al turismo. Strade zitte che attraversano riserve naturali e una natura che mette soggezione.

Pedalare per credere.

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PROFILO TECNICO

Da Cortona si scende verso la piana di Camucia puntando a Sinalunga che si aggira lasciandola sulla destra. Inizia da qui la vera poesia di questo slowtour, immersi nella lentezza agile di uno dei più piacevoli e dolci paesaggi italiani. Casabianca, Poggio Cannelle, Poggio Pinci, Asciano, salitaccia toscana di Santa Lucia, Saltalfabbro, Abbazia di Monte Oliveto, Buonconvento.

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Cielo azzurro con molte nuvole, si sta alzando il vento. Bibbiano, a destra per Castelnuovo Tancredi, si sale, si scende, si risale, nuvole minacciose e sempre più vento. A Murlo è tempesta, di vento. Ci frena, ci sbatacchia, azzera la conversazione. Siamo nei luoghi dell’Eroica e con noi c’è solo questa strada, completamente dimenticata dal traffico e questo vento rabbioso. Si capisce che ha piovuto da poco, non ripioverà. La stiamo scampando. Questi i silenziosi pensieri mentre si avanza affaticati dai chilometri di salita e da un vento piacevolmente nemico.

Si pedala attraversando luoghi conosciuti da chi ci vive e da pochi altri che, come noi, si dilettano con il cicloturismo esplorativo. Vescovato, a sinistra per Lupompesi, Palazzina, Casanova, a destra verso Fontazzi per scendere veloci nella valle del fiume Merse. Breve tratto di strada statale, subito dopo il ponte a destra verso San Lorenzo, borgo semiabbandonato con un unico esercizio commerciale che fa da bar, edicola, minimarket e forse anche farmacia. Poi di nuovo salita lungo un’altra di quelle strade bordate in verde sulla cartografia TCI, circondati da vegetazione appenninica, pochissimi gli incontri, qualche cinghialetto che tranquillamente razzola nel bosco a bordo strada, ignorandoci. Stiamo attraversando la riserva naturale Tocchi. A Monticiano ci accoglie una strada un po’ più frequentata, è la provinciale che da Colle Val d’Elsa porta a Grosseto. Direzione nord, verso il bivio del Madonnino e l’Abbazia di San Galgano, meta odierna. Nell’ultimo tratto di strada la fatica si è fatta sentire, ma basta un nuovo orizzonte e il sapere di essere prossimi all’arrivo per recuperare il fiato indispensabile per l’ultima breve salita

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