TOUR A TAPPE
Da Gabicce a Bolgheri
Descrizione
Da Gabicce a Bolgheri / seconda tappa< Un itinerario in quattro tappe tra Marche, Umbria e Toscana in quella parte di Italia centrale, tutta da scoprire, tutta da vedere. E' il proseguimento della strada zitta Gabicce-Urbino, che continua, volendo, fino a Bolgheri.
Percorso abbastanza impegnativo per lunghezza e altimetria 112km con circa 1.500 metri di dislivello, due belle salite, Bocca Serriola e Passo di Cerventosa, farcite con vari saliscendi. Ma talmente bello che la fatica passa in secondo piano. Ancora più bello se percorso nelle giornate di settembre, ancora lunghe permettono varie soste, che in parte rompono il ritmo, ma sicuramente sono utili per affrontare gli strappi “traditori” tipici dell’Appennino.
Unica preoccupazione il tratto lungo il Tevere dove l’analisi della strada sulla cartografia fa pensare ad una arteria di grande traffico. Non è così, unico difetto quanto l’abbiamo percorsa noi nel 2011, il manto stradale molto rovinato.
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300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.
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Profilo tecnico
Si lascia Urbino lungo un piacevole e lungo falsopiano che consente di “scaldare” bene la gamba. Bellissima discesa verso Urbania, quasi senza accorgersi dei chilometri e del tempo che passa, si raggiunge S.Andrea in Proverso, Piano, e Piobbico 339mslm con un bel viale alberato che introduce ad un paesaggio simile a quello delle gole del Furlo, dalle quali non siamo lontani. Si pedala verso Apecchio, la città della birra, bei posti, bella strada, parecchio vento, naturalmente contrario. Apecchio merita una sosta per ammirare Palazzo Ugolini, ma sono veramente pochi i luoghi in questa parte di Italia che non meritano una sosta.
Ancora Marche fin quasi alla Bocca Serriola, poi Umbria. Gran bella discesa fino a Città di Castello, ma su questa discesa i pensieri cominciano a incrinarsi. Siamo nel cuore d’Italia, ci aspetta un lungo tratto nella valle del Tevere (forse poco piacevole per il traffico), poi la risalita finale, lunga e faticosa. Ma è solo l’effetto della fame che si fa sentire. Il cielo è di un azzurro intenso. “Azzurro e alto che sembra di smalto e rivali non ha“ (P.Conte). A Città di Castello, ottima location per la pausa pranzo. Siamo al sessantaseiesimo chilometro, più della metà del tragitto odierno.
L’ovest del mar Tirreno ci aspetta, ponte sul Tevere, il tratto in cui si temeva il traffico si rivela molto tranquillo, anche se con fondo stradale molto rovinato. Si pedala e si chiacchiera, si chiacchiera e si pedala verso la seconda salita. Un lungo tratto con pendenza al 2%, poi dal Bivio di San Leo Bastia, la vera salita “a gradinoni” poco più di 500 metri di dislivello, diluiti in quasi 15 chilometri. Il “tradimento” è in agguato al cartello del passo che non è alla fine della salita, ma a quota 745slm e dopo la curva la sorpresa, la strada non scende, sale di altri 75 metri in circa 1km, che vuol dire 7,5% di pendenza media, arrivando a quota 820slm…Tant’è.
Si arriva a Portole, è finita. Discesa su Cortona, splendido il mezzacosta pianeggiante con luce radente del tardo pomeriggio. In vista di Cortona, proprio a metà di un tornante, si stacca una stradina sulla sinistra che porta a Cortona, città alta.