Rando del Solstizio d’Inverno

racconti & riflessioni | tecnica & pratica

Racconto d’inverno, la rando notturna del Solstizio

Devo dire che fino alla partenza ero un po’ spaventato dall’idea di una Rando invernale (anche se formalmente ancora in Autunno) in notturna, soprattutto pensando al freddo, alla potenziale presenza di ghiaccio o al pericolo di pioggia.  

Non sarebbe stata la prima volta di una pedalata in notturna, ma sicuramente la prima volta di una pedalata in notturna di 200km a metà Dicembre! la Rando del Solstizio d’inverno.

Fin dalle settimane precedenti ho iniziato a monitorare il meteo, pur sapendo che non sarebbe servito a nulla e, onestamente, quando una settimana prima ho visto che ci sarebbe stato bel tempo ma con temperatura fino a -7 gradi C e allerta ghiaccio, mi ero auto convinto che la miglior cosa era lasciare perdere. Ma ho continuato a monitorare le previsioni.

Finalmente arriva venerdì ed è il momento di preparare la borsa: primo dubbio come mi vesto? La strategia è: porto tutto quello che ho e vedo cosa fanno quelli che hanno più esperienza di me. Non dimentico comunque il consiglio di portarmi un cambio che sarà fondamentale al giro di boa del McDonalds di Peschiera. 

Alle 8:40, pronti, partenza, via… e perdo gli altri 3 Turbolenti. Pazienza ci ritroveremo al primo punto di controllo dopo 25km. Lungo la ciclabile fila tutto liscio: fondo perfetto, con poche foglie ma soprattutto niente ghiaccio. Ritrovo i Turbolenti come ipotizzato al punto di controllo e scendiamo più o meno insieme. Al secondo punto di controllo il dubbio amletico: te caldo o vin brûlé? Visto che mancano 150 km opto per il te caldo. Ripartiamo con i Turbolenti e qui il momento più difficile. Complice l’intimo bagnato sento un freddo pungente. Chiedo consiglio a Fabrizio che mi suggerisce di aspettare e arrivare a Peschiera prima di cambiarmi e, in effetti, appena iniziamo a pedalare con un buon ritmo, il freddo passa. (leggi pedalare d’inverno)

A parte il disguido in ripartenza dove sbagliamo strada e prendiamo la via dell’arrivo (dai qui fino a Peschiera il buon Garmin mi dirà che mancano 0 km all’arrivo), tutto scorre liscio. La Gardesana Orientale senza macchine è uno spettacolo. Il cielo sereno, i riflessi del lago, i lunghi tratti poco illuminati (ma non pericolosi) e la strada asciutta ci accompagno fino a Peschiera dove ci aspetta un caffè caldo a cui io e Fabrizio aggiungiamo un muffin al cioccolato. Dopo il cambio di intimo si riparte. Passiamo da Peschiera, sfioriamo Sirmione e arriviamo a Desenzano dove un termometro ci dice che ci sono 7° C… Niente male per le 2 di notte del 18 dicembre…  

iniziamo a questo punto la risalita verso nord con un po’ di vento contrario che si intensifica man mano che risaliamo, senza però dare fastidio più di tanto. Passiamo Salò, Gardone con il Vittoriale illuminato e arriviamo all’ultimo punto di controllo a Toscolano Maderno. Per sicurezza collego il power bank alla luce e ripartiamo, mancano gli ultimi 40 km. Mentre mi godo il paesaggio e la strada vuota superiamo alcuni ciclisti… iniziano le gallerie. Non avevo mai fatto la Gardesana senza auto e devo dire che, conoscendo molto bene le gallerie della parte occidentale,  l’idea di farle con il traffico non mi faceva impazzire. Fortunatamente abbiamo incrociato pochissime auto e tutto è filato liscio. 

Arriviamo ad una galleria a senso unico alternato con il semaforo rosso e l’indicatore dei secondi che mancano al verde: 310 secondi! Un’eternità. Ci fermiamo comunque e aspettiamo. Nel frattempo ci raggiungono i ciclisti che avevamo superato qualche chilometro prima che proseguono in galleria. Noi aspettiamo ancora e ripartiamo con il verde. Li raggiungiamo dopo poco tempo, mancano 20 km, siamo un gruppo di una dozzina di biciclette. Quattro di loro accelerano e rilanciano a ogni strappo, proviamo a stare a ruota e ci facciamo tirare fino a Riva quando finalmente si rallenta e ci si rilassa un po’ cominciando a tirare le somme. Alle 5,40 siamo all’arrivo insieme ad Andrea; Fabrizio arriva qualche minuto dopo perché in uno degli ultimi rilanci aveva perso la ruota… Enrico si era attardato ma sapevamo che non era solo. 

Finalmente possiamo rilassarci e fare la doccia… Azz… Fredda! Vabbè, dopo una notte d’inverno passata a fare 200 km in bici una doccia fredda non ci spaventa! Ci rimettiamo gli abiti civili e prendiamo qualcosa di caldo. Tra poco ci aspetta il rientro a casa. 

Aspetti statistici: 195 km, 1050 m di dislivello, tempo totale 8h 55m, Tempo in movimento 7h 40m, Lavoro totale 3030 kJ.

Grazie ai Turbolenti Andrea, Fabrizio e Enrico che hanno condiviso con me questa bellissima esperienza. Alla prossima!

 

Lorenzo Turbolento Brunello

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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