Uno stile di vita lento il giusto, per godersi quel che si pedala.

racconti & riflessioni

marcoUno stile di vita lento il giusto.

Ha il nome di un santo folgorato non in una chiesa o in una grotta ma sulla via o sulla strada, e non potrà certo essere un caso. E ha un cognome doppio, da antico gregario, però più simile – essendo metà verbo e metà complemento oggetto – a Mazzacurati e Nascimbene che non a Malabrocca o Bonariva.

Ha ripudiato il mondo della pubblicità e abbandonato quello del marketing per dedicarsi al mondo della bicicletta, dove la pubblicità diventa promozione e il marketing si trasforma in missione, fra natura e sport, fra meditazione e respirazione, fra filosofia e poesia, uno stile di vita lento il giusto per godersi tutto quello che si pedala, si sfiora, si attraversa.

Uno stile di vita Turbolento

E’, lui stesso, un pedalatore infaticabile e irresistibile, ovviamente al suo passo, un pedalatore anche irreprensibile e inguaribile, però mai inaffidabile e imprevedibile, perché è come se avesse un navigatore incorporato, un satellitare interiorizzato, una bussola metabolizzata.

Se fosse un film, sarebbe “Fitzcarraldo”. Se fosse un libro, “Gulliver”. Se fosse una canzone, “E se domani”. Se fosse una stagione, sarebbe la primavera. Se fosse un colore, io dico l’azzurro del cielo e del mare, come i suoi viaggi nel Salento. Se fosse una città, Londra, di cui è ormai cavaliere a due ruote. Se non fosse una città, le strade zitte, dove però – volendo – si può anche chiacchierare della vita. Se fosse un poeta, come in fondo lo è, Orazio, quello del “carpe diem”, cui lui subito aggiungerebbe “noctem quoque”.

E’ vulcanico: tracima idee, erutta progetti. E’ coinvolgente: organizza gruppi e gruppetti, squadre e squadriglie. E’ democratico: da corsa, mountain bike, elettriche, tandem, se potesse anche draisine e celeri feri. E’, soprattutto, aritmetico: si fa in due, si fa in quattro, si fa e si rifà anche a costo di disfarsi.

Insomma: è imponente, è gentile, è attento, è turbo, è lento. E’ Paolo Tagliacarne (fondatore di Turbolento insieme ad altri come lui, correva l’anno 1995)

Marco Pastonesi – viva la fuga!

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