Da Cuneo a Imperia, dall’Occitania al mare

tecnica & pratica

Da Cuneo a Imperia: cicloalpina in 5 tappe

a cura di Guido Turbolento Basilisco

Regione: Piemonte-Liguria | Tipologia bici: Gravel/Mtb | Treno+bici: si | 315 km x 8025 D+ | Difficoltà: molto impegnativa

Il percorso che vi proponiamo è una cicloalpina senza ombra di dubbio impegnativa. Si pedala per 315 chilometri con un dislivello positivo complessivo di 8025 metri, attraversando due regioni affascinanti: il Piemonte e la Liguria. Un’avventura che richiede preparazione atletica, e che saprà ricompensarvi con paesaggi grandiosi e silenzi d’alta quota.

Un viaggio di cinque giorni che, dopo aver attraversato le valli e le vette dell’Occitania, vi condurrà lungo la spettacolare Via del Sale fino al mar Ligure. I punti di interesse su questo percorso sono numerosi: si parte con la salita lungo la Valgrana al Colle di Esischie, si tocca la vetta del Monte Bellino, si attraversa l’altopiano della Gardetta e si conclude sul lungo sterrato della Via del Sale. I paesaggi che incontrerete sono mozzafiato, e la natura, per fortuna, è ancora in gran parte incontaminata. Il tracciato si sviluppa tra i 2000 e i 3000 metri di quota, ed è consigliabile affrontarlo tra luglio e agosto, preferibilmente con bel tempo, per godere appieno dello spettacolo e per evitare di patire il freddo in quota.

La bici ideale, considerando i tratti asfaltati e le sezioni obbligate di portage, è una gravel con coperture tubeless di almeno 38 mm e la possibilità di abbassare la sella nei lunghi tratti in discesa. Il bagaglio, per questioni di praticità, è preferibile tenerlo in uno zaino, naturalmente il più leggero possibile.

Da Cuneo a Imperia: aspetti tecnici tappa per tappa

Giorno 1 – 54 km | 1755 m D+ | Asfalto 100%
La traccia parte da Cervasca, piccolo paese a circa 8 km da Cuneo, e si dirige verso Valgrana, da dove inizia la lunga salita al Colle di Esischie. Si tratta di 28,9 km con un dislivello di 1736 m e pendenze che superano il 13%. Il tratto più impegnativo si trova tra il quindicesimo e il ventesimo chilometro, prima di arrivare al Santuario di San Magno. Superato il Santuario, troverete un punto ristoro dove è consigliato fare una pausa prima di affrontare gli ultimi chilometri fino al Colle. Girando a sinistra è possibile raggiungere il Colle della Fauniera, dove un celebre monumento a Pantani ricorda l’impresa del Giro d’Italia 1999. La traccia, invece, prosegue a destra, scendendo lungo il vallone di Marmora fino alle frazioni dell’omonimo paesino, dove potrete pernottare presso l’Albergo Diffuso Locanda Ceaglio.
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Giorno 2 – 51 km | 2004 m D+ | Asfalto 40%
Si completa la discesa fino a Ponte Marmora (944 m) e, svoltando a sinistra, si imbocca la Val Maira, che si percorre su un facile falsopiano fino ad Acceglio, quindi una breve salita che porta alla Locanda Mistral in località Borgata Ponte Maira. Da qui conviene lasciare il bagaglio non indispensabile: sta per iniziare l’ascesa alla cima Coppi del giro, il Monte Bellino. La salita è inizialmente brusca su asfalto, poi si trasforma in uno sterrato ancora in parte pedalabile, fino alla chiesa della Madonna delle Grazie e alla Colletta, nei pressi del bivacco Carmagnola. Un ultimo tratto di portage lungo un sentiero ormai decisamente alpino porta con grande soddisfazione alla vetta del Monte Bellino (2930 m). La discesa inizia con un tratto a spinta, per poi diventare nuovamente pedalabile fino al paese di Chiappera, da cui l’asfalto vi condurrà “comodamente” alla Locanda per il pernottamento.
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Giorno 3 – 47 km | 1464 m D+ | Asfalto 23%
Esistono diverse salite per raggiungere l’altopiano della Gardetta, ma questa è senza dubbio la più impegnativa, nonché la più diretta e scenografica. Da Acceglio si sale su asfalto con pendenze sostenute fino al Rifugio di Viviere. Da qui, una strada sterrata – con lunghi tratti di portage – porta al Passo della Gardetta (2437 m).

Dal passo si scende agevolmente fino al Rifugio, dove è possibile fare una sosta e rifocillarsi prima di iniziare l’esplorazione dell’altopiano. Una decina di chilometri di percorso in quota, tra paesaggi di rara bellezza e varietà. Raggiunto il Colle di Valcavera, ha inizio una lunga discesa che, seguendo il Vallon dell’Arma, conduce fino a Demonte, dove sarà facile trovare alloggio. Per traccia GPX e mappa clicca qui

Giorno 4 – 63 km | 1871 m D+ | Asfalto 50%
Da Demonte si prosegue lungo una piacevole stradina asfaltata che costeggia la Stura di Demonte, fino alla periferia di Borgo San Dalmazzo. Da qui si risale agilmente – per lo più su piste ciclabili – fino a Limone Piemonte. Una sosta è d’obbligo per rifocillarsi e fare scorta d’acqua: il prossimo tratto è impegnativo.
Diverse varianti conducono alla Via del Sale; la più agevole passa per il Colle di Tenda, raggiungibile su asfalto, e da lì si imbocca la strada dei Forti, punto di inizio della celebre Via del Sale. Quest’ultima è a tratti molto sconnessa, ma resta generalmente pedalabile con un po’ di attenzione. Si arriva così al Rifugio Don Barbera, dove l’accoglienza è calorosa e il menù serale decisamente soddisfacente – senza trascurare la possibilità di una doccia rigenerante.
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Giorno 5 – 100 km | 931 m D+ | Asfalto 51%
Dal Rifugio si riparte con una breve salita, quindi un lungo tratto sterrato di quasi 40 km, in prevalente discesa, interrotto solo da due salite rispettivamente di 300 e 500 m di dislivello. Si resta a lungo in quota, ma in lontananza appare il mare, e il profumo dei pini ricorda quello che si respira sulle montagne della Corsica. Il percorso è abbastanza pedalabile, salvo tratti davvero sconnessi. Fortunatamente, nei giorni di martedì e giovedì, la Via del Sale è chiusa al traffico motorizzato, il che consente di godersi il silenzio e magari incontrare qualche mandria in transumanza. Si giunge così al rifugio sul Colle della Melosa, da dove l’asfalto riprende e vi accompagnerà fino al mare. A questo punto si imbocca la nuova ciclabile della Liguria, che attraversa i borghi del litorale e conduce fino a Imperia. Qui potrete concludere il vostro viaggio con un meritato bagno e poi salire su un treno per il rientro.
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Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Matteo Cardani

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Piero Orlando

Anna Salaris

Francesca T

Federica Gallo

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