Sul nostro blog ci siamo soffermati più volte sulla questione del casco in bicicletta. Recentemente ne ha parlato la nostra Alberta Schiatti in un pezzo ironico, mentre qui vi spieghiamo come indossarlo correttamente. In ogni caso, Turbolento sostiene da sempre l’importanza di indossare questo fondamentale accessorio di protezione quando si pedala, anche se per brevi tratti cittadini. Per questo anche quest’anno Turbolento continua a scegliere caschi Kask.
10 regole per scegliere un buon casco:
Quando si decide di acquistare un casco nuovo, è bene tener presenti alcuni fattori importanti.
- Etichetta: deve riportare la marcatura CE e la normativa di riferimento EN 1078. Questa normativa garantisce che il casco sia stato progettato e testato per la protezione in caso di urto. Sempre meglio rifornirsi da negozi specializzati o direttamente dal produttore, diffidate dei supermercati insomma!
- Costo: Il prezzo non è un buon indicatore della qualità. Per l’appunto, l’importante è che il prodotto soddisfi la normativa tutto il resto è un plus!
- Calotta esterna: l’aspetto della vernice esterna è un ottimo indicatore della qualità del casco. Deve essere integra e lucida, non deve riportare graffi o crepe.
- Calotta interna: l’interno del casco non deve presentare rigonfiamenti, deformazioni, imbottitura che si stacca, graffi o tagli. Se la parte interna è rovinata, il casco perde la sua efficacia.
- Cinturini: afferrate con entrambe le mani i cinturini e tirate con forza. Devono essere resistenti, non devono piegarsi o deformarsi e non devono presentare tagli o sfilacciamenti.
- Chiusura: la chiusura dei cinturini deve essere di qualità e facilmente apribile, richiudibile e soprattutto regolabile. Tutti sono dotati anche di un regolatore millimetrico posteriore che con un movimento molto semplice, rotazione o tiraggio, consente di regolare la vestibilità in modo perfetto attorno alla circonferenza della testa, bloccando il casco sulla in senso “orizzontale”, sia avanti-indietro che destra-sinistra.
- Vestibilità: Il test più importante prima dell’acquisto. Indossando il casco e allacciandolo il casco deve essere stabile ed avvolgente. Se il casco balla è troppo grande, se preme sulla nuca, fronte o tempie è troppo stretto. Se veste bene ma rimane troppo alto rispetto alla fronte o alle tempie, significa che è troppo piccolo. Questa fase della scelta dev’essere fatta con clama e cura. Magari anche davanti ad uno specchio, non solo per esigenze estetiche. Scuotendo la testa potrete anche verificare la resistenza allo scalzamento, ovvero la capacità di restare in testa in caso di urto
- Aerazione: è importante che il casco garantisca la giusta traspirazione alla testa, fondamentale durante l’attività fisica, specialmente nei mesi estivi, quelli in cui è più piacevole pedalare.
- In base alla disciplina:
Caschi per ciclismo su strada: hanno una forma affusolata, per garantire l’aerodinamicità e ridurre al minimo l’attrito con l’aria.
Caschi per mtb: a differenza dei caschi per ciclismo su strada, i caschi da mtb non devono proteggere solo in caso di urto, bensì anche dall’impatto con rami, rocce o da sassolini scagliati dalle ruote delle bici che precedono il biker. Inoltre devono proteggere le tempie e la nuca
Caschi per discipline gravity: i caschi per questo tipo di discipline off-road (enduro, downhill…) somigliano più a caschi per motocross che per biciclette, poiché devono sopportare urti a velocità molto elevate. Infatti sono caschi di tipo integrale che proteggono la testa, la nuca e il volto
Caschi per BMX: il freestyle presuppone salti, giravolte e trick. Un casco da BMX deve proteggere il cranio a 360°, coprendo non solo la testa ma anche nuca, tempie e fronte. Per questo presenta una forma a uovo.
- Estetica: Si tratta ovviamente di un fattore che non inficia sulla qualità del prodotto, ma trattandosi di un dispositivo che dovrete indossare spesso, meglio che assecondi il vostro gusto. In questo senso KASK offre una vasta selezione di caschi, oltre che in base all’utilizzo che se ne deve fare anche in base al colore e alla forma che si preferisce.
Quando capire che un casco è da cambiare
Un casco da bici non è eterno, anzi per salvaguardare la propria incolumità andrebbe cambiato non appena si hanno dubbi sulla sua affidabilità. Il primo passo per far durare a lungo un casco è quello di mantenerlo sempre pulito, efficiente e di non farlo cadere. Per cui evitate di far cadere il casco da altezze considerevoli, di buttarlo per terra con violenza, di sbatterlo contro muri od oggetti, di verniciare la calotta esterna con prodotti che contengano solventi aggressivi che potrebbero intaccare il rivestimento protettivo.
I materiali con cui sono realizzati i caschi da bici, hanno comunque una durata e sono soggetti nel tempo ad invecchiamento, fattore che può modificare le loro caratteristiche. Come altri materiali sintetici sono sensibili all’esposizione al sole e nell’arco di tre o quattro stagioni, di sole, un casco ne prende parecchio. Come il sole, anche la sudorazione a lungo andare può risultare dannosa. Controllate quindi periodicamente lo stato del vostro casco, proprio come controllate lo stato dei freni e dei copertoni.