Road Racing Cinelli and trekking/hybrid Bianchi bikes

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Prenotazioni esclusivamente on-line. Non è consentito partecipare a gare con le biciclette noleggiate.

PICK-UP & DROP-OFF

Rossignoli - C.so Garibaldi 71 MI
@45.4750212,9.1812474,17

Base Milano: Via Bergognone 34 MI
@45.452549, 9.164213

ROAD RACING / HYBRID BIKES

Road racing: Cinelli Veltrix and Saetta carbon frame, Semper cycletoruring alu frame (rear rack optional)
Trekking: Bianchi 24v, cycletoruring and easy gravel, rear rack

FITTING

When you pick-up the bike we fit on you. Bring with you your own pedals to maintain your cleats regulation.
Fitting al ritiro bici. Portate i vostri pedali per mantenere la vostra regolazione standard scarpa-attacco.

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FROM JUNE TO SEPTEMBER  NO SINGLE DAY RENTAL
da giugno a settembre il noleggio per singola giornata è sospeso

Milano-Voghera & back

Milano-Voghera & back

Milano-Voghera & back

Milano / impegnativo / 160 km / 300 D+

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DESCRIZIONE

E i chilometri sono più lunghi perché…è grigia la strada ed è grigia la luce, e Broni Casteggio Voghera, son grigi anche loro, c’è solo un semaforo rosso quaggiù…dove tutte le armoniche di questa pianura son nate e qualcuno le suona così… (Paolo Conte La fisarmonica di Stradella).

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Quando vi gira di fare una lunga pedalata di pianura, questo è un percorso adatto, anche da soli, per pensare e pedalare, canticchiare e pedalare, pedalare e pedalare.
Per le lunghe pedalate di pianura ci vuole la predisposizione d’animo, la pazienza di aspettare che il paesaggio e l’orizzonte cambino con lentezza. Se un lungo rettilineo è “deprimente”, la minima e semplice elevazione di un argine sarà “tonificante”.

Così si alternano le sensazioni di pianura, tra paracarri, campi, cascine, cimiteri di campagna e cavalcavia sulle autostrade, che portano al mare. In lontananza, nelle giornate più terse, il profilo degli Appennini dell’Oltrepo. Che ci aspettano, quando le nostre gambe avranno macinato qualche centinaio di chilometri piatti. Per essere pronti ad affrontare le salite.

Leggermente più corto, ma altrettanto piacevole per chi apprezza il pedalare di pianura, il percorso “racconto di acqua e di pianura” che non percorre il crinale a sud di Voghera.

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PROFILO TECNICO

Da Milano con estrema facilità si raggiunge Pavia seguendo tutto il Naviglio Pavese, restando sulla ciclabile a fianco del canale. Punto naturale di partenza la Conca Fallata.

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Giunti a Pavia si segue sempre il Naviglio, si passa sotto la tangenziale e si prosegue quasi fino alla confluenza con il Ticino, dove il Naviglio restituisce al fiume l’acqua presa in prestito, qualche chilometro più a nord.

All’incrocio con Viale dei Partigiani a sinistra e con percorso decisamente intuitivo si arriva ad incrociare la grande strada che porta al ponte della Becca, dove il Ticino confluisce nel Po. Per evitare di pedalare per breve tratto sulla superstrada (come purtroppo fanno in molti), alla grande rotonda invece di scendere a destra, proseguire diritto, arrivando a Valle Salimbene, qui a destra per San Leonardo e rimettersi sullo stradone poco prima del ponte.

Superato il ponte, poche pedalate e sulla destra si imbocca l’argine, qui inizia la parte migliore dell’itinerario, una bella strada zitta che ci porta fino a Verrua Po, Casatisma, Verretto, quindi superando l’autostrada TO-PC a Molinara, frazione di Casteggio, si attraversano la ferrovia e la Casteggio-Voghera, salendo con viale alberato a Montebello della Battaglia e proseguendo lungo piacevolissimo crinale fino a Torrazza Coste quindi a sinistra per Codevilla, poi Retorbido in direzione di Rivanazzano. Alla rotonda di Retorbido a destra inizia il rientro a Milano con passaggio da Voghera uscendo in direzione di Torre Menapace, Silvano Pietra e Cornale, riattraversando il Po sul ponte in ferro (restaurato nel 2000) di San Nazaro de Burgondi. Si pedala ora verso San Nazaro, poi Scaldasole, da qui a sinistra verso Alagna, quindi Garlasco (abituale e doveroso omaggio a Malabrocca), San Biagio e il ponte di barche di Bereguardo.

Dal Ticino, si sale verso l’abitato, si passa tra chiesa e castello, si supera l’incrocio con la provinciale tenendosi leggermente sulla sinistra. Di fronte a noi un piccolo slargo. Siamo nel punto in cui il Naviglio di Bereguardo finisce, disperdendo le sue ultime acque nelle rogge di irrigazione.

Da qui si percorre la ciclabile che costeggia il Naviglio di Bereguardo in direzione nord fino al ponticello in prossimità della cascina Conca. E’ questo il più antico ponte di questo sistema di canali, da qui a destra verso Rosate e siamo sulle nostre solite Strade Zitte. Da qui a Noviglio, quindi a sinistra verso Gaggiano, abbandonando questa strada per prendere la minuscola stradina per Tainate, quella del “Giro di Renzo Zanazzi”. Si passa dalla Cascina Grande, poi Copiago e Villandolo, il lago del Boscaccio, Trezzano dove al secondo semaforo si gira a sinistra sul ponte gobbo per prendere la ciclabile lungo l’alzaia del Naviglio Grande che ci riporta a Milano, dopo circa 160 chilometri di sana e allenante pedalata di pianura.

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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

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Noi sosteniamo il valore del ciclismo quale strumento di scoperta, conoscenza e rispetto del territorio e del paesaggio. Se condividi la nostra visione, se scarichi le tracce dei percorsi proposti, se vuoi che Turbolento continui a creare nuove Strade Zitte per far conoscere l’Italia meno conosciuta, sostieni il nostro progetto con la tua donazione.

BUONE PEDALATE - ENJOY YOUR RIDE

Il Ticino tra Lombardia e Piemonte

Il Ticino tra Lombardia e Piemonte

Il Ticino tra Lombardia e Piemonte

Milano / impegnativo / 152 km / 300 D+

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DESCRIZIONE

Un giro “da allenamento” su provinciali con scarso traffico dove pedalare veloci, in gruppo, per parecchi chilometri. Rilassandosi al rientro lungo il Naviglio Grande da Oleggio a Milano. A tratti contemplativo, a tratti da “rapporto basso e tieni il passo”. Filosofia che non ci fa impazzire, ma ogni tanto ci sta.

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SEGNALIAMO per una sosta appetitosa, uno dei ristori a Boffalora Sopra Ticino, lungo l’alzaia, o di fronte all’imbarcadero.

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PROFILO TECNICO

Da Milano-Darsena si prende Via Ascanio Sforza per raggiungere la Conca Fallata e uscire dalla città dall’alzaia del Naviglio Pavese. Si raggiunge Binasco seguendo la “quasi ciclabile” sempre lungo l’alzaia, diciamo “quasi” perché solo a tratti è dedicata esclusivamente alle bici.

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Da Binsaco si segue la strada zitta “Quasi Pavia” fino a Rognano, da qui al primo incrocio a destra verso Battuda poi Torradello, Trivolzio e Bereguardo. All’incrocio con la 526 si attraversa diritto imboccando la piccola stradina di fronte che ci porta alla sp130, in prossimità di Torre d’Isola. Al primo incrocio a destra arrivando sulla strada che dal Castello di Bereguardo scende al Ticino e al ponte di Barche.

Attraversato il ponte di barche, alla prima piccola rotonda a destra seguendo l’indicazione Borgo San Siro. Una piacevolissima strada zitta che per circa 10 chilometri ci fa apprezzare il paesaggio della valle di pianura del Ticino. Si attraversa la sp206 entrando a Borgo San Siro. A destra, direzione nord fino al punto in cui la strada che esce dall’abitato si riunisce alla provinciale con strano e contorto innesto che si evita girando a sinistra in direzione Torrazza e Gambolò lungo la sp105.
Gambolò è una bellezza inaspettata della nostra pianura. Ci sta una breve sosta, prima di uscire in direzione Vigevano. Splendida la Piazza Ducale. I chilometri percorsi dalla partenza sono 53 e siamo circa ad un terzo della distanza totale di questa lunga giornata in bicicletta.
Si esce da Vigevano verso nord in direzione di Cossolnovo pedalando lungo la provinciale 206 che poi divente sp4 dell’Ovest Ticino, il cui traffico della domenica mattina è decisamente accettabile. Pedalando di buona lena sulla provinciale si superano gli abitati di Cerano, Trecate e Romentino, scegliendo se restare sempre sulla provinciale o attraversare ogni singolo centro abitato. E’ questo il tratto meno piacevole dell’itinerario, come alternativa ci si può spostare sulle piccole strade, in parte anche sterrate più vicine al Ticino. Dopo Romentino si supera la linea ferroviaria dell’alta velocità e l’autostrada Milano-Torino con nuovo cavalcavia dotato di ciclabile (sulla carreggiata non è consentito il transito delle biciclette), che porta a Galliate. Qui si può scegliere se attraversare il Ticino al ponte di Turbigo lungo la statale 341 in direzione nord-est o proseguire fino ad Oleggio, direzione nord e da li arrivare al vecchio ponte in ferro, dove inizia l’Alzaia del Naviglio Grande.

In questo secondo caso i chilometri totali sono più di 160, tagliando al ponte di Turbigo si risparmiano circa 20 chilometri.

Proseguendo ancora verso nord si superano Cameri e Bellinzago, ad Oleggio si volta a destra, direzione est seguendo le indicazioni per Malpensa. In circa 5 chilometri si arriva al Ticino e subito dopo a destra si imbocca l’alzaia che riporta a Milano-Darsena costeggiando prima il canale industriale delle centrali di Tornavento e Turbigo, poi il Naviglio Grande. Da Vigevano al Ponte sono 45 chilometri, in totale dalla partenza quindi abbiamo percorso 98 chilometri. A Milano darsena ne mancano esattamente 60, ma è talmente piacevole l’alzaia che si dimentica (o quasi ) la fatica.
Dal ponte non servono indicazioni, si segue il corso dell’acqua pedalando a tratti a destra e in altri a sinistra del canale, guardandosi intorno per scoprire il paesaggio e le opere di ingegneria idraulica. Le lanche in prossimità delle cave, dove giravano le chiatte che portavano la sabbia in città, percorrendo il canale alla lenta e semplice velocità della corrente e la fitta vegetazione dei boschi del Ticino.
Un po’ noiosi, dopo averne pedalati ben 140, gli ultimi 18 chilometri diritti, diritti, tra Abbiategrasso e la città.

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Milano-Val Trebbia e Cinque Terre

Milano-Val Trebbia e Cinque Terre

Milano Val Trebbia Cinque Terre

Milano / impegnativo / 120 km / 1350 D+

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DESCRIZIONE

Milano Campiglia Classic – La Palermata 2010
Itinarario su lunga distanza. E’ la prima delle tre tappe di questo ricorrente, piccolo grande viaggio Turbolento verso le Cinque Terre.
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Centoventi chilometri e 1350 metri di dislivello, strade sempre zitte, tranne i 5 chilometri di stradone per l’attraversamento del Po al ponte della Becca, dove il Ticino butta le sue acque azzurre nel torbidume del grande fiume. Questi pochi chilometri di traffico ci vogliono, servono per capire la differenza e apprezzare di più la piacevolezza delle piccole strade di campagna e di montagna. Le strade zitte, appunto.

Pedalare, nell’accezione Turbolenta del termine, non è una pura attività fisico-sportiva, è una attitudine mentale, una predisposizione a fare scorpacciate di panorami e colori tipici del paesaggio italiano, che in questi luoghi di selvatico abbandono semi-appenninico, si ostinano a rifiutare con vigore la devastazione umana di cui tutti siamo, ahimè, maestri. Questi i pensieri nelle piacevoli discese, parecchio diversi da quelli nelle più faticose salite.

Da Milano a Pavia non si percorre la classicissima ciclabile del Naviglio Pavese, ma da Binasco si divaga per piacevolissime stradine tra il verde intenso di questa prateria padana e l’azzurro di smalto del cielo sopra Pavia. Si attraversa il Po nel punto in cui vi confluisce il Ticino, al ponte della Becca. Poi gli argini, Stradella, dove tutte le armoniche di questa pianura son nate e qualcuno le suona così…(p.conte), la Val Versa, il passaggio in Val Tidone verso il Penice, Bobbio e Marsaglia. La dove inizia l’alta Val Trebbia e nasce la Val d’Aveto c’è un ottimo punto tappa l’ostello/centro canoa, gestito da gentilissima e simpatica coppia di giovani sportivi. Grandioso il bagno nel Trebbia, le cui acque calme e calde sono accoglienti e ristoratrici dopo la giornata in sella, ottima la cena, insomma tutto perfetto.

Prosegui con la seconda tappa “da Marsaglia al Passo del Bocco”

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PROFILO TECNICO

Da Milano Conca Fallata a Binasco lungo il Naviglio Pavese, poi stradine tra prato, grano e riso, per rimettersi sul Naviglio alle cascine Sirigari e Cassinino, pochi chilometri prima di Pavia. Per attraversare la città, si costeggia il naviglio fino al punto in cui la ferrovia lo attraversa, qui si piega a sinistra (verso il piazzale del cimitero) per imboccare, con percorso facilmente intuitivo, lo stradone che porta al ponte della Becca.
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Per un chilometro circa, tocca pedalare su una “statalona” (non c’è proprio alternativa per i ciclisti, a meno di provare con altro ponte sul Po) fortunatamente con banchina abbastanza ampia per riuscire a pedalare in relativa sicurezza, procedendo in regolarissima fila indiana.

Ponte della Becca, lungo e stretto, come tutti i ponti sul Po, sprovvisto di banchina per la viabilità ciclistica, con traffico veloce che difficilmente è “premuroso e sensibile” nei confronti dei più lenti. Tant’è, si passa e ci si toglie dal traffico voltando a sinistra quattro chilometri dopo la fine del ponte, in località Albareto, sulla sp55 in direzione San Cipriano Po e Stradella.

Si incrocia la sp10 Broni, quella che Paolo Conte canta come la Broni Casteggio Voghera….si prende a sinistra seguendola per poche centinaia di metri fino alla rotatoria dove sulla destra inizia la sp201 della Val Versa, che si percorre fino a Santa Maria. Circa un chilometro e mezzo dopo le ultime case del grosso centro abitato, sulla sinistra si prende la sp40 per Volpara e qui inizia la parte più bella di questa prima tappa. Si inizia a salire, scendere e risalire sui colli tra Oltrepo Pavese e Val Tidone, si supera l’abitato di Volpara continuando a pedalare sulla sp40, che dopo l’incrocio di Casa Calatroni diventa sp45 bis, si supera Stadera, quindi Pieve di Stadera in un continuo saliscendi, a volte anche sali-sali e scendi poco, su stradine dimenticate, in un paesaggio dominato da un accogliente cielo azzurro intenso e una campagna verde di filari, perfetti, che pazientemente aspettano settembre e i vendemmiatori.

Pensando, cantando e chiacchierando, si arriva ad incrociare la statale 412, si scende a sinistra verso Nibbiano, piccolo e bel borgo della Val Tidone, fontanella in centro paese, si esce seguendo la sp34 direzione Pecorara 480mslm. Superato il centro abitato, al primo bivio a destra si continua a salire dolcemente verso il Passo del Penice e la fame comincia a farsi sentire, in fondo è dalle 6.30 che pedaliamo, bene o male, turbo o lenti. Si cerca una trattoria che possa accogliere il gruppone, la troviamo a Cicogni, quasi a fine salita, quindi in posizione strategicamente perfetta…bravissimi a preparare un fuori orario per 34 persone con 8kg di pasta al sugo.Da Cicogni a Cadelmonte il passaggio è breve e, dopo un ultimo abbondante chilometro di salita pedalabile, quasi pianeggiante, poi discesona a Bobbio e ultimo sforzo “vallonato” per arrivare a Marsaglia.

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Da Milano alle Cinqueterre – Bobbio

Da Milano alle Cinqueterre – Bobbio

Da Milano alle Cinqueterre – tappa 1 Bobbio

Milano / impegnativo / 115 km / 1400 D+

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DESCRIZIONE

Da Milano alle Cinqueterre: prima tappa Bobbio

Da Milano alle Cinqueterre è un tour in tre tappe con destinazione Portovenere e tappe intermedie a Bobbio e a Levanto.

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La prima tappa di questo tour da Milano a Bobbio prevede un tratto di pianura fino a Stradella per sciogliere le gambe. Da qui si prende la strada di fondovalle della Val Versa e poco dopo Santa Maria della Versa si inizia a salire verso Volpara e quindi Stadera. Bella discesa verso Nibbiano in Val Tidone e di nuovo salita verso Pecorara e Cicogni per arrivare ad incrociare la bella strada che dal Penice scende a Bobbio.

A Bobbio suggeriamo di scegliere come punto tappa l’Enoteca San Nicola, ottimo il ristorante e piacevolissime le camere. Non sono molti i posti letto, quindi preferibile prenotare per tempo 0523 932355 o ristorantesnnicola.it

Vai alla seconda tappa

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