Milano-Voghera & back

Regione: LOMBARDIA | Tipologia bici: STRADA | Treno+Bici: NO

Descrizione

E i chilometri sono più lunghi perché…è grigia la strada ed è grigia la luce, e Broni Casteggio Voghera, son grigi anche loro, c’è solo un semaforo rosso quaggiù…dove tutte le armoniche di questa pianura son nate e qualcuno le suona così… (Paolo Conte La fisarmonica di Stradella).

Quando vi gira di fare una lunga pedalata di pianura, questo è un percorso adatto, anche da soli, per pensare e pedalare, canticchiare e pedalare, pedalare e pedalare.
Per le lunghe pedalate di pianura ci vuole la predisposizione d’animo, la pazienza di aspettare che il paesaggio e l’orizzonte cambino con lentezza. Se un lungo rettilineo è “deprimente”, la minima e semplice elevazione di un argine sarà “tonificante”.

Così si alternano le sensazioni di pianura, tra paracarri, campi, cascine, cimiteri di campagna e cavalcavia sulle autostrade, che portano al mare. In lontananza, nelle giornate più terse, il profilo degli Appennini dell’Oltrepo. Che ci aspettano, quando le nostre gambe avranno macinato qualche centinaio di chilometri piatti. Per essere pronti ad affrontare le salite.

Leggermente più corto, ma altrettanto piacevole per chi apprezza il pedalare di pianura, il percorso “racconto di acqua e di pianura” che non percorre il crinale a sud di Voghera.

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Profilo tecnico

Da Milano con estrema facilità si raggiunge Pavia seguendo tutto il Naviglio Pavese, restando sulla ciclabile a fianco del canale. Punto naturale di partenza la Conca Fallata.

Giunti a Pavia si segue sempre il Naviglio, si passa sotto la tangenziale e si prosegue quasi fino alla confluenza con il Ticino, dove il Naviglio restituisce al fiume l’acqua presa in prestito, qualche chilometro più a nord.

All’incrocio con Viale dei Partigiani a sinistra e con percorso decisamente intuitivo si arriva ad incrociare la grande strada che porta al ponte della Becca, dove il Ticino confluisce nel Po. Per evitare di pedalare per breve tratto sulla superstrada (come purtroppo fanno in molti), alla grande rotonda invece di scendere a destra, proseguire diritto, arrivando a Valle Salimbene, qui a destra per San Leonardo e rimettersi sullo stradone poco prima del ponte.

Superato il ponte, poche pedalate e sulla destra si imbocca l’argine, qui inizia la parte migliore dell’itinerario, una bella strada zitta che ci porta fino a Verrua Po, Casatisma, Verretto, quindi superando l’autostrada TO-PC a Molinara, frazione di Casteggio, si attraversano la ferrovia e la Casteggio-Voghera, salendo con viale alberato a Montebello della Battaglia e proseguendo lungo piacevolissimo crinale fino a Torrazza Coste quindi a sinistra per Codevilla, poi Retorbido in direzione di Rivanazzano. Alla rotonda di Retorbido a destra inizia il rientro a Milano con passaggio da Voghera uscendo in direzione di Torre Menapace, Silvano Pietra e Cornale, riattraversando il Po sul ponte in ferro (restaurato nel 2000) di San Nazaro de Burgondi. Si pedala ora verso San Nazaro, poi Scaldasole, da qui a sinistra verso Alagna, quindi Garlasco (abituale e doveroso omaggio a Malabrocca), San Biagio e il ponte di barche di Bereguardo.

Dal Ticino, si sale verso l’abitato, si passa tra chiesa e castello, si supera l’incrocio con la provinciale tenendosi leggermente sulla sinistra. Di fronte a noi un piccolo slargo. Siamo nel punto in cui il Naviglio di Bereguardo finisce, disperdendo le sue ultime acque nelle rogge di irrigazione.

Da qui si percorre la ciclabile che costeggia il Naviglio di Bereguardo in direzione nord fino al ponticello in prossimità della cascina Conca. E’ questo il più antico ponte di questo sistema di canali, da qui a destra verso Rosate e siamo sulle nostre solite Strade Zitte. Da qui a Noviglio, quindi a sinistra verso Gaggiano, abbandonando questa strada per prendere la minuscola stradina per Tainate, quella del “Giro di Renzo Zanazzi”. Si passa dalla Cascina Grande, poi Copiago e Villandolo, il lago del Boscaccio, Trezzano dove al secondo semaforo si gira a sinistra sul ponte gobbo per prendere la ciclabile lungo l’alzaia del Naviglio Grande che ci riporta a Milano, dopo circa 160 chilometri di sana e allenante pedalata di pianura.

ALTRE TAPPE DELLA RACCOLTA

L'oltrepo pavese

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