Chase the Sun: ops! I did (not) again.

Le Turbolente | racconti & riflessioni

Chase the Sun: una ride che dura molto più delle ore in sella.

Anche quest’anno ci ho provato. Intendo ad acchiappare il sole alla Chase the Sun, che si svolge nel solstizio d’estate. Dall’alba al tramonto, da est a ovest, da mare a mare in sella, per raggiungere Tirrenia. 272 chilometri, circa 3000 metri di dislivello. Altrimenti detta “la ride più romantica di sempre”. Sarà, ma resta una fatica boia. Specie in anni come questo in cui il calore agisce da amplificatore della fatica. 

Ma la sfida non inizia alle 4.30 di mattina davanti all’alba di Cesenatico sul mare, quando in 300 si saluta il sole che esce dall’acqua, e poi si parte. No. A inseguire il sole si incomincia mesi prima, quando nelle uscite invernali, osi guardarlo dritto negli occhi, che è ancora pallido e basso. E ti chiedi: quest’anno ce la farò? E quello è un tarlo che ti resta dentro. Chase chase chase fanno le ruote and ogni giro. E se un giorno sei in forma e hai la gamba che va, ti illudi, ma basta poi una giornata no a farti scendere il morale sotto le tacchette. 

E così, cominci ad allungare le uscite, a volte anche troppo, a stare attento a cosa mangi – eviti l’alcool come un talebano    e così via. Tutto questo già da febbraio, altro che solstizio. 

E poi il lavoro che sembra non finire mai, il caldo che aumenta, arriva il giorno in cui ti guardi allo specchio e capisci tra te e te che non ce li hai tutti quei chilometri nelle gambe. O forse come ipotizza la saggia Francesca, non li hai nella testa. 

Ed allora mi viene l’idea. 

Al Giro E quest’anno ho conosciuto la Olmo E-Bro 2.0, e con lei ho fatto una delle tappe più belle di tutte. Una bici da strada a pedalata assistita, colore rosa che fa molto “women powerin carbonio, montaggio Sram Rival Etap 12v. una versione fatta esclusivamente per il GIRO-E 2022. La batteria è Polini, integrata nel telaio con una capacità di 500Wh. Potente, user friendly, scorrevole abbastanza da ovviare al peso in più che con una simile batteria è un po’ inevitabile. 

Decido di optare per un sano realismo e procurarmela per tentare il tutto per tutto, e farcela, il prossimo 18 giugno, “the date”. Tradire la mia Cinelli mi costa, ma lei capirà.  Chiamo quindi l’amico Dario Rossino, che con la sua società Errebike noleggia e vende in tutta Italia e Francia qualsiasi cosa di elettrico si muova su due ruote, dalle mountain bike ai monopattini passando per bici da strada e gravel. 

Detto fatto. Io e la Olmo e-bro 2.0 partiamo per la famosa (a volte famigerata) Chase the Sun. Il viaggio si svolge in pullman, come nelle gite scolastiche. Infatti l’atmosfera è proprio quella, sarà che ci godiamo un attimo di tregua tra onda e onda pandemica e ci sentiamo un po’ in vacanza. 

L’arrivo a Cesenatico sa di festa, e anche i discorsi e i briefing diventano occasione di chiacchiere e risate. Si vede girare qualche birra, tra i più intrepidi e confident. I pacer si presentano: domani saranno di fianco ad ognuno di noi, divisi per andatura. Le medie vanno da una massima di 24 km/h a una minima (se la si vuole finire) di 16km/h, e per ognuna ci saranno un paio di loro ad accompagnarci, incitarci, tirarci e, eventualmente spingerci. Io alterno eccitazione, ansia e un filo di senso di colpa per aver optato per “l’assistenza”. 

Il mio team è composto da due Andrea, uno un po’ più grande e uno un po’ più giovane di me, ma ovviamente entrambi “muscolari.”  

Partiamo

La partenza, all’alba di sabato è forse il momento più bello di tutti: in una Cesenatico ancora addormentata, mentre il mare si colora di rosa e pian piano affluiscono i ciclisti, con un ritmo continuo e lento, improvvisamente nel silenzio rotto solo da qualche frase, ma a bassa la voce per non sciupare il momento,  il sole sale, come uscisse dall’acqua. E noi si parte. 

La mia sfida nella sfida è quella di farla con una sola batteria, che però è di ben 500 Wh come dicevo. Quindi in pianura (che si sa soprattutto in zone pre-appenniniche non è mai vera pianura) tengo la batteria a zero. Nonostante questo, scorre bene e non faccio fatica a tenere la scia. L’aria è ancora incredibilmente fresca, che quasi mi illudo che duri. La Romagna piana scorre davanti a noi col sole ancora basso, tingendo di rosa le cime degli alberi. 

Quando comincia la salita, ovviamente vado su che è un piacere, anche tenendo sempre il livello “eco” tra 1 e 2 velocità su 5. 

L’appennino romagnolo ci accoglie rigoglioso e bellissimo. Ginestre punteggiano con pennellate gialle tutto quel verde. E mentre saliamo, lo fa anche la temperatura, mannaggia a lei.  Arriviamo al primo ristoro, il Cavallino che già si cuoce, ma tengo botta. E poi le foreste del Casentino, e l’ingresso in toscana fanno quasi dimenticare la temperatura. E si sa, chiacchierando si sale meglio. 

Il colpo di grazie arriva quando ci si avvicina a Firenze. Sia le gambe che la bici (che conserva dopo ben più di 130 km e due salite su tre quasi il 70% della batteria!) stanno benone, quello che non va è il caldo. Comincio ad avere sonnolenza e una sete che è come se ci fosse una brace accesa nel mio corpo. Appena usciti da Firenze, urlo Andrea! Che tanto si girano entrambi. Ma esce solo un sussurro, e la voce rimbomba dentro di me, come un tuono nelle orecchie. Ho nausea. Capisco che devo fermarmi. 

L’alternativa è: treno o molto presto, ambulanza. Opto saggiamente per il primo, rinunciando al Pinone, ultima salita e soprattutto alle sue arcinote tagliatelle. E abbandono i due Andrea per la tratta Firenze – Pisa. 

Infine, dopo la foto di rito davanti alla torre che pende, partiamo per Tirrenia  in una strada che da Pisa è tutta pianura, e devo dire che ce la siamo cavata egregiamente, io con la mia brace accesa, e senza scia, la Olmo senza assistenza (perché come vuole la legge sopra i 25 km all’ora, la batteria “stacca)”.  Mi è dispiaciuto? Molto. Ma non avevo alternativa. 

Chase the Sun: e la sera, festa!

La sera, sul mare, ho festeggiato lo stesso, in mezzo a tutti gli altri, i miei 200 km e passa, e il sole lo prenderò un’altra volta.  Magari in sella a una muscolare. Però, ho capito l’utilità delle bici assistite, che possono davvero fare la differenza. 

Infatti, avvicinano al ciclismo i neofiti spaventati dalla fatica. E offrono la possibilità di pedalare ai ciclisti che per raggiunti limiti di età o motivi di salute, smetterebbero. Permette ai viaggiatori di fare più chilometri in un giorno, unisce le famiglie, e anche i turbo e i lenti nei gruppi di amici. Ma può anche essere usata saltuariamente, per fare qualcosa al di sopra delle proprie possibilità. Come stavolta, che se non fosse stato per il balordone del caldo io e lei sono sicura che ce l’avremmo fatta.  

Dario Rossino conferma che sia le vendite che gli affitti a breve e a lungo termine solo in grande sviluppo e che questa sarà davvero la nuova mobilità, sia sportiva che di trasporto. E io tra poco sarò già di nuovo alle prese con il solito dilemma. Nel 2023 Chase o non Chase?

Stay trained. 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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