Fastidi e dolori in bicicletta seconda parte: sella e bacino seconda parte.
La posizione e il confort in bicicletta sono notevolmente influenzati dal punto di contatto sella/bacino.
Senza soffermarci sul complesso e affascinante sistema “bacino-colonna” che condiziona, ed è condizionato, da innumerevoli variabili biomeccaniche (regolazioni sella, manubrio, rapporto sella-manubrio ecc.), strutturali (morfologia e alterazioni posturali scheletriche) e muscolari (flessibilità, retrazioni, forza ecc…) quali sono i disagi che più frequentemente interessano il “sovrasella”?
Posto che la sella sia adeguata alle nostre esigenze i problemi in genere insorgono quando esiste un’anomalia nella distribuzione del carico (verosimilmente troppo carico sul retrotreno) o dell’asse di carico del ciclista sulla sella che può dipendere da fattori biomeccanici e/o anatomici.
Frequentissimi sono gli arrossamenti della cute causati dallo sfregamento sulla sella che, soprattutto in condizioni di forte umidità, per pioggia o sudorazione, possono evolvere in foruncolosi e/o follicoliti (infezione/ infiammazione batterica dei follicoli piliferi).
Conosci il tuo corpo?
È fondamentale conoscere il nostro corpo per capire se ci siano delle condizioni posturali o morfologiche che possano comportare sfregamenti anomali sul sellino e fare un controllo della posizione.
Situazioni potenzialmente favorevoli nell’incrementare questo disturbo sono le pedivelle troppo lunghe o la sella troppo alta o non perfettamente in asse (!) o inclinata in avanti.
Ma anche un assetto non simmetrico conseguente a una dismetria degli arti inferiori o a una rotazione del bacino e, ancora, la posizione del manubrio che se troppo basso o lontano costringe a continui adattamenti.
Non è detto che anche dopo aver “fatto il callo” (la sensazione di “livido” dei primi tempi in bici è positiva e scompare rapidamente) non si presentino fastidi e gonfiori a livello delle tuberosità ischiatiche soprattutto per chi pedala in posizione più rialzata.
È fondamentale in questo senso, prima di scegliere la sella, un’attenta valutazione della distanza dell’appoggio tra le ossa ischiatiche (misurata con la stessa inclinazione che il busto assumerà in bicicletta!) e dell’ampiezza della superficie di appoggio della sella (attenzione, non dipende solo dalla larghezza ma anche dalla forma).
Un modo per sgravare il carico dalle tuberosità, purchè sufficientemente flessibili, è quello di impugnare il manubrio in presa bassa, o addirittura abbassarlo leggermente; in questo modo il busto si flette in avanti sgravando il peso dalle tuberosità e trasferendolo maggiormente verso l’osso pubico.
Fastidi e dolori in bicicletta, sella e bacino: intorpidimento delle zone genitali
Un altro frequente disagio è l’intorpidimento delle zone genitali, spesso accompagnato da bruciore durante la minzione, provocato dall’aumento di pressione e dalla compressione prolungata di nervi e parti molli.
Per alleviare la sintomatologia occorre ridurre il carico dalla zona interessata (tanto maggiore quanto più si sta rialzati).
Cambiare spesso la posizione alzandosi in piedi, spingere un rapporto piu duro, modificare la presa sul manubrio sono piccoli escamotages che possono dare un po’ di sollievo mentre le selle dotate di foro centrale o, quantomeno, con canale di scarico, permettono di sgravare parte della pressione dalla zona genitale.
Il rovescio della medaglia sta nel fatto che non sempre questa opzione è risolutiva poiché parte del carico viene scaricata altrove, verosimilmente ai bordi del canale stesso ove sia presente, senza risultare realmente più confortevole in particolar modo per l’anatomia femminile che spesso richiede un ulteriore “scarico” in corrispondenza della zona genitale.
Ciclisti con una lordosi lombare piuttosto pronunciata, più frequente nelle cicliste, che soffrono spesso di intorpidimenti alla zona genitale a causa della posizione del bacino maggiormente “ruotato“ in avanti, trovano beneficio nel mantenere il busto più rialzato (eventualmente alzando/avvicinando temporaneamente il manubrio) o inclinando leggermente in avanti la sella (max 1°/2°).
Biomeccanica, ma non solo
Se, dal punto di vista biomeccanico, tutto sembra essere sotto controllo il consiglio è di investire in pantaloncini e fondello di ottima qualità.
Aderente il giusto, perché non si muova durante la pedalata (eventualmente con inserti in silicone sui gambali), con fondello adatto alla nostra taglia e alle nostre esigenze.
Maggior imbottitura o densità nella zona delle tuberosità, minore nella zona perineale. Per le cicliste fondello specifico per donna, in genere leggermente più corto, per assecondare l’anatomia femminile.
Curare con molta attenzione l’igiene del pantaloncino e quella intima prima e dopo l’attività ed evitare eventuali depilazioni in prossimità delle uscite.
L’utilizzo di creme specifiche, anche antibatteriche, può essere d’aiuto. Valutare periodicamente l’usura del pantaloncino (alcune aziende offrono la possibilità di cucire un fondello nuovo) oltreché della sella i cui materiali possono deteriorarsi con l’utilizzo e non garantire più il supporto desiderato.