Fine corsa e regolazione del cambio

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deragliatore anteriore

Deragliatore anteriore

Abbiamo già disquisito sull’uso corretto del cambio, vediamo ora quali sono i segreti della sua regolazione, che a molti appare come un mistero della fede ciclistica. La regolazione perfetta si ottiene solo sul cavalletto e il più delle volte è frutto del lavoro di un esperto meccanico. Tuttavia, trovandosi per strada con il cambio che fa brutti rumori, o peggio che non ci consente il passaggio dai rapporti lunghi a quelli agili, e viceversa, è importante sapersela cavare da soli. Vediamo come.

Le regolazioni sono essenzialmente due: il fine corsa e la tensione del cavetto che consente il passaggio da un rapporto all’altro.

Cominciamo col dire che il cambio è l’insieme di vari ingranaggi che garantiscono lo spostamento della catena, da un rapporto ad un altro. Il principale di questi meccanismi è il deragliatore, dispositivo con struttura a parallelogramma che crea un passaggio obbligato per la catena. In genere il cambio anteriore (quello in corrispondenza delle corone/pedivelle) è definito deragliatore. Mentre con il termine cambio si indica comunemente il braccetto posteriore che sposta la catena sul pacco pignoni.

Il deragliatore anteriore è fissato al telaio con una fascetta o con un supporto saldato al tubo verticale, comandato da un cavo e da una molla che lo tiene costantemente in tensione. All’interno del deragliatore passa la catena che viene spostata, letteralmente spinta nel passaggio dalla corona piccola a quella grande, parallelamente alla ruota dentata. Il passaggio avviene per effetto del tiraggio esercitato dal cavo e dal suo comando (manettino o leva), che oggi sulle bici da corsa è generalmente integrato nella leva freno.

Nel ritorno dalla corona grande alla più piccola, la catena scende per effetto della molla che tiene sempre in tensione il deragliatore. Quindi il comando che il “manettino” impartisce al deragliatore è di “sgancio e rilascio” permettendo al deragliatore di tornare (o scendere) alla sua posizione naturale.

E’ dunque fondamentale regolare l’escursione consentita al deragliatore per evitare che la catena possa cadere, o all’esterno, cadendo sulla pedivella destra o all’interno andando ad appoggiarsi sul telaio (sulla scatola movimento).

viti del fine corsa

viti del fine corsa

Tale escursione è regolata dalle due viti del fine corsa che di fatto bloccano l’escursione del deragliatore (foto 2). La vite interna regola il fine corsa interno (quello verso il telaio), la vite esterna regola il fine corsa esterno. Avvitando si accorcia il fine corsa, se troppo corto impedisce alla catena di spostarsi da una corona all’altre; svitando si allunga il fine corsa, se troppo lungo provoca la caduta della catena.
La regolazione di tali viti è sempre millimetrica, va fatto un quarto di giro alla volta provando il risultato che si ottiene (meglio farlo su un cavalletto, facendo girare i pedali ed osservando il movimento del deragliatore).

Stesso discorso per la regolazione del fine corsa al cambio posteriore, con l’accortezza di verificare a quale fine corsa corrispondono le due viti, qui sono in verticale una sopra all’altra (foto 1). Con la catena su uno dei due rapporti estremi, provare a muovere lentamente la vite osservando lo spostamento del fine corsa.

passaggio cavo         regolatori di tensione cavetto

La regolazione della tensione dei cavetti che comandano la cambiata avviene attraverso un tensore a vite posto lungo la guaina (foto 4 e 5). Tale regolatore può essere all’inizio della guaina cambio anteriore e posteriore (in genere sulle MTB è in tale posizione), su alcuni modelli da corsa è in analoga posizione, o spostando al rinvio sul tubo obliquo. In entrambi i casi la regolazione può essere “aggiustata” pedalando, con attenzione, grande sensibilità e soprattutto con rotazioni minime del tensore.

Il posteriore sulle bici da corsa è in genere a fine guaina e deve essere per forza regolato sul cavalletto del meccanico (foto 6). Avvitando si aumenta la tensione, svitando si diminuisce la tensione. Se cambiando rapporto da pignone inferiore a superiore, una volta che la catena è salita si sente rumore e la catena tende a riscendere sul rapporto inferiore, bisogna aumentare la tensione. Sempre con grande sensibilità, pazienza e soprattutto con variazioni minime. Soprattutto con 10 o 11 rapporti al pacco pignoni i margini di regolazione sono veramente “di precisione”.

Considerato che il funzionamento è delegato ad un cavetto, in parte protetto da guaina, in parte no, e da un insieme di molle sempre in tensione, la pulizia, la lubrificazione, il controllo e la periodica manutenzione di ogni singolo ingranaggio, sono una “scelta strategica” per il corretto funzionamento del cambio.

Buone pedalate.

 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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