La civiltà abbandonata

racconti & riflessioni

stop arrogance think bikeMilano, novembre 2011. Un ragazzino è morto per strada, investito mentre tornava a casa sulla sua bicicletta. In via Solari. Fatalità? direi di no. Fretta, frenesia, distrazione, irresponsabilità…e la fatalità che fa coincidere il tutto in un tragico momento. Ma la fatalità ha una responsabilità minima.

…ma il coraggio non basta in una giungla dove agli imprevisti si aggiunge la maleducazione, la fretta, l’irresponsabilità di certi comportamenti…l’ha ucciso una incuria che non possiamo chiamare fatalità, l’abusivismo dei parcheggi tollerati nella carreggiata dove il traffico dovrebbe scorrere, l’ostacolo improvviso di una portiera aperta sbadatamente….si doveva denunciare con più forza la viabilità assurda di via Solari….girare in bicicletta è meritevole, ma a Milano è un corso di sopravvivenza….(GG.Schiavi – corsera MI 7.11.11)
..giungla d’asfalto che ci è cresciuta in casa nell’indifferenza generale, anzi alimentata dalla strafottenza di chi dovrebbe far rispettare la legge, le regole minime della convivenza civile, e dalla soperchieria di chi calpesta il codice stradale, di chi pretende di trasfromere i propri torti in ragioni..nessuno più stupisce che venerdì pomeriggio in Corso Buenos Aires le vetture fossero posteggiate in terza fila….ma anche se l’intero corpo dei ghisa all’improviso si scatenasse nel riempire di multe….ci penserebbero il TAR o mille inghippi burocratici a ristabilire l’ingiustizia quotidiana….(A.Caruso – Corsera MI 8.11.11)

Che dire? fiumi di parole, di bellissime e giustissime parole, ma poi? ma in quanti le leggono e meditano? Una Pubblica Amministrazione (non invadiamo al solito il livello politico, che sennò non se ne esce mai) che si scopre ulteriormente intempestiva nell’andare a multare la doppia fila di via Solari il giorno dopo l’incidente, e quello dopo ancora, mentre in Corso Vercelli, nelle stesse giornate, una ciclista deve litigare con la signora in auto che tagliandole la stada va a parcheggiare sulle strisce pedonali all’angolo per entrare “di corsa” nel negozio 3 e il Signor Vigile poco più avanti che preferisce far finta di nulla, perchè ha già tanti pensieri per la testa.
O iniziamo a cambiare anche noi, ognuno di noi, o i tempi e la giungla saranno sempre peggiori.
I tempi sono difficili. I tempi sono duri. I tempi sono pesanti. Vivete bene e cambierete i tempi. (Sant’Ambrogio – Patrono di Milano)

Sicuramente c’è stata più superficialità che fatalità.

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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