Pedalare per ricordare 

racconti & riflessioni

Non so se con il clima di guerra internazionale, unito alla sempre più alterata e preoccupante questione climatica,  si possano affrontare in modo accettabile e sensato, argomenti “leggeri” come la sana voglia di pedalare.

Il clima è decisamente pesante e negativo. Ciò nonostante con le Strade Zitte, stiamo lavorando ad una ipotesi di Coast to Coast gravel, stiamo programmando la Chase the Sun Italia 2025, abbiamo lanciato Milano Gravel Roads 2024 dopo aver proposto per l’estate la raccolta Bergamo Valleys Cycling. 
Il premio riconosciuto alle Strade Zitte dall’Università Sapienza di Roma ci ha dato entusiasmo. Ciò nonostante dobbiamo ammettere che è sempre più difficile, se non quasi inopportuno, parlare di bici e pedalate. 

Mi chiedo, ci chiediamo, come si può restare concentrati sul piacere che regala la bicicletta, con quello che accade nel mondo?

Se Cristo si è fermato a Eboli, “a colpa de qu è?” (Rocco Papaleo – Basilicata Coast to Coast)

Possiamo tranquillamente preoccuparci delle nostre pedalate, delle nostre biciclette, trascurando gli accadimenti di questo brutto periodo storico? E’ sufficiente indignarsi di fronte alle immagini TV, agli articoli di giornale, a quanto riportato dal web?

La domanda (alla Marzullo) potrebbe essere: meglio pedalare per dimenticare o pedalare per ricordare? 

Pedalare per ricordare. Diciamo noi. Questo quanto accaduto per ricordare la giovanissima atleta Muriel Furrer, vittima di un tragico incidente durante la gara Juniores dei Campionati del Mondo.

Lo scorso week-end c’è stata l’Eroica, altro tributo alla memoria, al ricordo. Proiettato nel futuro. Dall’intuizione quasi casuale dell’amico Giancarlo Brocci, il successo di questi anni è un inno al ciclismo pionieristico, a ciò che è stato questo sport meraviglioso. Ma l’Eroica, non dimentichiamolo, è anche un’attuale e validissima maniera per preservare quel patrimonio di strade bianche che rischiava di andare perduto per sempre, qualche anno fa, coperto da un manto di asfalto e da una miope gestione del paesaggio italiano. Rivalutare conservando. Conservare rivalutando.

Forse, vedendola in questo modo, si può allora continuare a pedalare e parlare di bici, paesaggio, futuro.

Meditiamo gente, pedalando. Pedaliamo meditando. Meglio se lungo Strade Zitte.

Buona vita e buone pedalate.

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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