Al passo del Rastrello salendo da Sesta Godano
Al passo del Rastrello salendo da Sesta Godano
Al passo del Rastrello salendo da Sesta Godano

al Passo delle Erbe, ma non solo.

Belluno / impegnativo / 156.00 km / 4200 D+

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DESCRIZIONE

Strada Zitta a cura di Guido Turbolento Basilisco

Cortina e Passo delle Erbe è un giro di due giorni che prevede una notte nell’incantevole rifugio alpino Utia de Borz, di fronte a una delle montagne preferite da Mesner, il Sass de Putia. Si può partire direttamente da Cortina, ma il consiglio è di prendere l’autobus Cortina Express con trasporto bici fino a Dobbiaco, in modo da evitare i 32 Km della trafficatissima Cortina-Dobbiaco.

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La traccia parte dalla stazione di Dobbiaco e imbocca la ciclabile fino a Brunico da percorrere in leggera discesa fino al paese di Valdaora. Come spesso sulle ciclabili, le curve, i saliscendi e gli sterrati non permettono grandi andature, ma in compenso lo spettacolo dalla Val Pusteria è magnifico e in questo modo evitate la statale piena di camion.
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PROFILO TECNICO

Da Cortina al Passo delle Erbe parte dalla stazione di Dobbiaco direzione ovest-nord-ovest verso Villabassa. A Valdaora (1047 metri) inizia la prima salita ai 1789 metri del passo del Furcia. Sono 10 Km con pendenza media 7.7% e brevi punte al 17%.
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Dal passo parte una deviazione da campioni: la salita a Plan de Corones, uno sterrato di 5 km e 13 tornanti al 14% e uno al 24 %, per tre edizioni sede del Giro d’Italia. Inizia quindi la discesa verso San Vigilio di Marebbe, dove è bene rifocillarsi in previsione della salita successiva. Da San Vigilio si prosegue lungo la valle di Marebbe verso Longega. Da qui lungo la statale della Val Badia in direzione di Corvara fino al paese di Piccolino, dove si attraversa il torrente Gadera, seguendo le indicazioni per San Martino-Antermoia.
 
Da Piccolino inizia una salita al 15 % che porta al Castello di Thurn. Se passato il castello vedete tre lama pascolare su un prato non è una visione dovuta all’ipoglicemia, ma veri lama. Poi la pendenza diminuisce e ci sono addirittura due chilometri di discesa. Si passa il ponte sul Ru d’Antermoia (1394 metri) e da qui la salita riprende abbastanza implacabile sino al passo delle Erbe (1987 metri; pendenza media 8.6 %). Da segnalare per fatica le rampe al 15% all’uscita del paese di Antermoia, ma anche i fantastici panorami sul gruppo delle Odle. In particolare Il Sass de Putia che incominciate a vedere sulla sinistra durante la salita e che potrete contemplare maestoso in cima al passo. Per Mesner, nato pochi chilometri più in là in Val di Funes, il Sass de Putia è una delle più belle cime delle Dolomiti ed è difficile dargli torto. In cima al passo è consigliabile aver prenotato la notte al rifugio Utia de Borz, perfetto per fascino, gentilezza e abbondanza del menu. Se non avete tempo per rimanere al rifugio e da qui esplorare il parco delle Odle e i tre itinerari che arrivano al passo dall’altro versante, il giro riprende ritornando in discesa fino a Piccolino e da qui lungo una trafficata statale filo a La Villa e poi Corvara (1555 metri). Da qui inizia uno dei passi della Maratona delle Dolomiti, il Passo di Campolongo (1875 metri), che rispetto agli altri di questo giro è quasi un riscaldamento (6 Km al 6% di pendenza media). Nella discesa, vista sulla Marmolada con il ghiacciaio in rapida ritirata.

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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.

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