Descrizione
Gravel delle Terre di Mezzo, uno dei più classici percorsi gravel a sud-ovest di Milano. Con partenza e arrivo all’Abbazia di Morimondo. Poco più di 50 chilometri lungo le due sponde del fiume Ticino. La scoperta di un parco naturale con inaspettati angoli di “wilderness” proprio dietro casa nostra. Percorso di pianura, dislivello di circa 250 metri.
Possibilità di snack, o anche ristori più sostanziosi. Possibilità di parcheggio per chi arriva in auto. Intermodalità treno+bici con arrivo alla stazione di Abbiategrasso, quindi 8km circa su asfalto. Partenza in bici da Milano per raggiungere Morimondo in circa 25km (in questo modalità il giro completo supera i 100km).
Dall’Abbazia è subito gravel. Si parte in direzione sud, verso le cascine Cipriana e Coronate seguendo poi lo sterrato che porta a Fallavecchia e Besate. Il percorso è quasi interamente su sterrato, stradine in terra battuta e sentieri. Qualche breve tratto, lungo il fiume su terreno sabbioso che rende difficile la pedalata. Brutto, per noi ciclisti, il passaggio sul ponte di Vigevano per ritornare sulla sponda orientale del Ticino.
Il titolo è ovviamente ispirato ai racconti di Tolkien. In alcuni tratti vi sembrerà di essere finiti dentro una di quelle storie (nel passaggio a Ca’ di Viper o in qualche lungo tratto solitario dove potrebbe non essere impossibile incontrare lo Hobbit…)
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I percorsi sono in costante aggiornamento tuttavia, per le più recenti modifiche alla viabilità locale, alcune indicazioni potrebbero non corrispondere alla nuova viabilità.
300 percorsi lungo strade secondarie, di campagna e di montagna. Di queste strade è piena l’Italia. Basta scoprirle, metterle in fila con fantasia e cognizione. Dalle Alpi agli Appennini, da costa a costa, di sogno in sogno. Emozioni, paesaggi, borghi, panorami, trattorie…registrati, scarica il GPX e via.
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Profilo tecnico
Pronti via ed è subito gravel. Direzione sud-sud-ovest, verso la cascina Caremma, quindi l’abitato di Besate con breve tratto su asfalto. Uscendo dal paese si prende nuovamente lo sterrato in prossimità del cimitero. Da qui al Lido di Motta Visconti sempre gravel, che si interrompe per un brevissimo tratto per scendere al lido, dove inizia il tratto più “impestato”.
Per la gravel delle terre di mezzo, suggeriamo di seguire la traccia, anche se non mancano certo le alternative al nostro tracciato. L’impegno richiesto dipende dal periodo in cui si affronta il percorso, dal livello di piena del Ticino, o anche dai lavori di manutenzione dei boschi. Anche questo è gravel. L’inconveniente, provando a seguire sentieri o stradine diverse, è quello di imbattersi in guadi non affrontabili in bici, o blocchi per vegetazione troppo fitta o finire in un campo e non riuscire a proseguire, se non a piedi. L’avventura è l’avventura. Dal Lido di Motta alla Zelata il terreno è abbastanza rovinato, quindi richiede impegno e attenzione. Finisce con uno strappo in salita che mette alla prova il vostro fiato. Non sottovalutatelo. In alternativa dal Lido si risale verso Motta restando poi su asfalto o “provando” gli sterrati nel bosco di pioppi, che portano verso la Zelata (non sempre percorribili).
Breve tratto su asfalto per arrivare alla Zelata, da qui a destra lungo il sentiero E1 fino al ponte di barche di Bereguardo. E’ un tratto di vero e proprio sentiero, con segnalazioni per bici. Anche qui a seconda del livello delle piogge più o meno recenti, può variare di parecchio l’impegno richiesto. In alcuni tratti il terreno troppo sabbioso obbliga l’uso di rapporti molto agili, o addirittura qualche tratto a piedi. In caso di allagamenti per piene del fiume l’alternativa è lo sterrato che passa dalle Cascine Orsine e che si immette sull’asfalto per il ponte di barche (a destra), di fianco al campo sportivo di Bereguardo.
Si attraversa il Ticino al ponte di barche di Bereguardo, (passaggio molto stretto per risalire sulla carreggiata stradale dal single track). Al di la del ponte subito a destra inizia il bellissimo tratto che ci riporta a nord in direzione Vigevano. Tutto su sterrato. Alternando tratti di ampia stradina in terra battuta e lunghi single track. Quasi sempre in una fittissima vegetazione. Si supera il ponticello in legno sullo Scavizzolo, lasciandolo alla nostra destra. Il percorso è ben segnalato, molte le deviazioni che portano al fiume. Il nostro suggerimento è di seguire la traccia, non perdendo mai di vista il display del vostro navigatore. Superato il porticciolo del Lido Ayala, siamo ormai a Vigevano, si affronta l’ultimo tratto tra sterrato e vecchie memorie di asfalto. Si incrocia la provinciale (semaforo) in prossimità del ponte ferro-stradale di Vigevano. Un paio di chilometri con il traffico a cui non siamo più abituati, prima di ributtarci a destra sulla piccola strada che, in direzione sud, ci riporta verso la Cascina Lasso e Morimondo. Di nuovo su percorso gravel.