Per iniziare a pedalare con la bici da strada, come per qualunque altra disciplina sportiva, è bene partire con il piede giusto! Noi vi diamo qualche semplice “dritta”, tanto per cominciare.
Prima di salire in sella:
– dedicare un occhio di riguardo ad attrezzatura ed abbigliamento: soprattutto al casco. Evitare di utilizzare caschi vecchi. I materiali si deteriorano e, in caso di necessità, non garantiscono più le prestazioni ottimali.
– investire in un calzoncino da ciclismo con fondello di buona qualità per evitare di ritrovarsi con fastidiosi problemi al “soprasella”.
– evitare di vestirsi troppo, utilizzare una maglia intima (sotto la maglia da bici) che non rimanga umida sulla pelle;
– portare con sé uno smanicato o giacchino anti-vento (utile in discesa dopo una lunga salita).
– utilizzare i guanti (hanno funzione non solo termica ma anche protettiva).
– evitare scarpe diverse da quella da ciclismo: basterà stare un paio d’ore in bicicletta con le scarpe da ginnastica per capire che la suola morbida flette sul pedale stressando inutilmente la pianta del piede e dissipando molta di quell’energia che avremmo voluto trasferire al mezzo.
– prevedere una sosta dal negoziante di fiducia per capire che tipo di ruota monti la nostra bicicletta (camera, tubeless ecc…): procurarsi il necessario per cavarsela in caso di foratura (camera d’aria con diametro e valvola corretti, cacciagomme, piccola pompa, schiuma, toppe, aria compressa ecc…).
– controllare sempre le chiusure delle ruote: accertarsi di avere il materiale per toglierle (brugola ove non vi sia sgancio rapido); di saperle togliere e soprattutto rimettere!
– verificare la pressione delle gomme, meglio ancora la sera prima, per evitare spiacevoli sorprese.
– portare con sé una bustina di plastica in cui tenere qualche euro, il telefono, un documento (o la copia se non si vuole rischiare di perdere l’originale).
– se si “gira” da soli memorizzare nella rubrica del telefono la persona che si vorrebbe contattare in caso di necessità facendo precedere il nome dall’acronimo ICE (In Case of Emergency)
– se non si dispone di un dispositivo gps scaricare una delle innumerevoli app (Strava, Komoot, Map my Ride ecc…) che consentono di seguire una traccia e di registrare l’uscita: utilissime per valutare le proprie prestazioni e conservare una raccolta di itinerari.
– studiare accuratamente il percorso (sia che si esca soli, sia che ci si aggreghi ad un gruppo) per sapere esattamente cosa ci aspetta e gestire le forze di conseguenza; consultare le previsioni meteo per eventuali cambi di programma e per la scelta dell’abbigliamento (molto utili gambali e bracciali);
– pianificare le uscite senza voler strafare, soprattutto all’inizio (e senza farsi “tirare il collo” dal gruppo!): cominciare dalla pianura inserendo gradualmente percorsi vallonati, brevi salite e salite sempre più lunghe.
– prevedere con una certa cadenza un’uscita blanda (di scarico) per permettere all’organismo di adattarsi e di recuperare appieno.
Confidenza e iniziare a pedalare con la bici da strada
Confidenza col mezzo: si entra in sintonia con la propria bici dopo aver macinato migliaia chilometri… è bene quindi cominciare ad entrare in confidenza con lei, a conoscerne le linee, a capirne il carattere.
A casa: con tranquillità, provare ad agganciare e sganciare il pedale fino a che questo movimento diventi un automatismo; impugnare il manubrio nelle tre posizioni (comandi, parte alta, curva) per saggiarne la differenza e capire come cambia la nostra postura; spostarci un pochino col bacino sulla sella per sentire e trovare l’appoggio migliore.
In sella: una volta in sella, preferibilmente in una strada senza traffico, provare a partire e fermarsi inclinando leggermente la bici di lato se siamo intimoriti dal fatto di non ”arrivare giù” col piede (evitare di abbassare la sella!); provare l’efficienza dei freni; dare una cambiata (pedalando!) per capire come lavorano le leve; provare a fermarsi e rimanere in equilibrio sui pedali qualche secondo; staccare una mano per prendere la borraccia (rimandiamo i selfies ad occasioni migliori); disegnare traiettorie con curve sempre più strette portando in basso il piede esterno e orientando lo sguardo in uscita di curva fidandoci (soprattutto in discesa) delle nostre ruote per quanto sottili possano sembrare!
Dovendo percorrere strade trafficate ricordiamo di segnalare sempre le nostre intenzioni e avere più di mille occhi per prevedere quelle altrui.
Iniziamo e terminiamo sempre le uscite con fasi blande di riscaldamento e defaticamento a bassa intensità ed elevata frequenza (di pedalata, non cardiaca!); di bere frequentemente e di mangiucchiare ogni tanto qualcosa (panino, barretta, biscotti ecc…).
Giochiamo un po’ con la nostra bicicletta: variando spesso la cadenza di pedalata e il rapporto per sentire come si modifica il respiro, se bruciano le gambe, come varia la velocità; pieghiamoci in avanti spostando le mani sui drop; alziamoci in piedi; azzardiamo qualche tratto “a tutta” col vento addosso, il fiato corto, il cuore in gola… il sorriso sulle labbra!
E soprattutto tantissima voglia di continuare…