La Chase the Sun ha sempre rappresentato la mia personale utopia ciclistica. E, come molte utopie, ancora non l’ho raggiunta.
O meglio non come me la sarei aspettata: pedalando.
Ma se è vero che ogni sfida può essere vista da più angolazioni, questa è la mia personale angolazione, fatta su due ruote, sebbene quelle di uno scooter che ha seguito e inseguito, dall’alba al tramonto, 280 ciclisti con il sole negli occhi e una gran voglia di vivere la più romantica sfida ciclistica su lunga distanza, per il puro piacere della scoperta.
In due, casco e interfono alla mano, abbiamo accompagnato la carovana ciclistica, realizzando un vero e proprio reportage di sorrisi, lungo tutto il percorso.
(photo Benedetta Pastore)
Da Cesenatico a Tirrenia, con il popolo della Chase the Sun
Abbiamo seguito quasi tutta la traccia ciclistica, che era dettagliata e precisa, al punto da costringerci a “uscire” in alcuni punti, dal percorso degli scritti, per evitare le zone interdette al traffico a motore.
Abbiamo intercettato gran parte dei partecipanti e ho avuto la gioia di vederli stanchi e soddisfatti, ma mai mai mai disarmati o demotivati, anzi.
Più passavano i chilometri (e 272 sono proprio tanti anche in moto, pensate in bici), più la soddisfazione sui volti si accendeva di orgoglio personale.
Non è mai stata una gara
La Chase the Sun, lo si dice da sempre non è una gara, non vuole esserlo e mai lo sarà. Nel folto popolo dei partecipanti c’è stato chi ha voluto tentare il proprio “personale”, ma la percezione è stata di gruppi che, insieme, si sono sostenuti, accompagnati, aiutati e sorretti fino all’arrivo a Tirrenia.
E che arrivo!
2022, aspettami, non so come, ma ci sarò
Già si parla di Chase the Sun 2022 (18 giugno, se siete già curiosi di sapere la data). Io ho già deciso, ci sarò. Non so se in bicicletta, in moto, macchina o furgone, ma io, un’emozione così, la sto già aspettando.
Dopotutto, di questi tempi, le emozioni hanno un valore inestimabile.