Non è facile resistere all’incanto del Salento e del suo mare pedalando lungo le coste, nel tour della Puglia. Le spiagge salentine sono tra le più belle della penisola e, in bassa stagione, permettono una pausa relax con una nuotata che alleggerisce gambe e colonna. Se poi si sceglie una spiaggia con un chiringuito, si può anche ordinare una frisa, il pane secco bagnato della tradizione contadina, condito con pomodoro, sale, olio e capperi.
Non lontano da Lecce, vicino alla riserva naturale, il lido Le Cesine ha sabbia chiara venata di nero, dune su cui crescono gigli selvatici e un mare dalle mille sfumature. Piacevole L’Ultima Spiaggia con bar e ristorante. A Torre Specchia, vicino alla spettacolare Grotta della Poesia e alla sua caletta, il lido Kalè Cora, offre angoli di sabbia candida tra basse scogliere.
A Torre dell’Orso, la spiaggia è bordata dalla pineta e ha di fronte i due faraglioni bianchi: le due sorelle. Per la sosta dopo il bagno si va a El Chiringuito, che prepara anche le pizze. A Otranto ci si ferma alla Baia dei Turchi, la lingua di sabbia candida, che deve il nome agli invasori che misero a ferro e fuoco la città. Oppure si può resistere fino oltre il Faro della Palascia, fermandosi a Porto Badisco, la profonda insenature dove secondo Virgilio, sbarcò Enea in fuga da Troia. La caletta è piccola, circondata da una bassa scogliera, che invita ai tuffi.
Il Salento tra Adriatico e Ionio
Una delle insenature più segrete di questa costa è Acquaviva di Marittima, subito dopo Castro, minuscola e quasi invisibile dalla strada. Per raggiungerla bisogna scendere lungo il Canale del Bosco e cercare uno scoglio per buttarsi nell’acqua limpida. Oltre il capo di Leuca, ci si ferma alla spiaggia di sabbia rosata di Marina di Pescoluse, chiamata le Maldive per i fondali bassi e l’acqua dai colori tropicali, perfetta con il vento di tramontana. Come tutte le spiagge, da qui fino a Gallipoli.
Prima del faro di San Giovanni, a Ugento, la scelta cade sulla spiaggia candida di Coco Loco chiusa dalle dune. In prossimità di Gallipoli, si lascia la bici nella pineta per scendere alla spiaggia dorata di Lido Pizzo nell’area protetta Punta Pizzo-Isola Sant’Andrea, o nella piscina naturale di Punta della Suina con le lingue di sabbia tra gli scogli.
Dopo Gallipoli, si ritrova il silenzio nell’area protetta di Porto Selvaggio, dove scendere al mare lungo la pista sterrata nella pineta: l’acqua è limpidissima ma fredda, a causa delle sorgenti sotterranee di acqua dolce. Ma è bello asciugarsi al sole sulle rocce o sulla spiaggia di ciottoli. Mentre il profumo del mare si unisce a quello della macchia mediterranea.
Cristina Gambaro – assaggi di viaggi
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