8 marzo, sempre.
Mentre scrivo, si conclude la Strade Bianche 2021 (degli uomini), vinta da un esplosivo Van der Poel.
Poche ore prima, la Strade Bianche Donne Elite ha visto Elisa Longo Borghini lottare fiera fino all’ultimo chilometro, e conquistare un secondo posto dietro alla Van Den Borek-Blaak. Ottava, la giovane e promettente Marta Cavalli.
Sempre mentre scrivo, si chiude la campagna di crowdfunding “Equal prize money for the women’s peloton”, nata per incanalare in un’azione concreta e rappresentativa (anche se non è la soluzione) lo sdegno corso sul filo dei social per la “scoperta” del gap di genere nei premi della Omloop Het Nieuwsblad della settimana passata e raccogliere così fondi per colmare le differenze in occasione della odierna Strade Bianche.
Si badi che lo scandaloso premio di 930€ vinto dalla Van Der Breggen, prima donna classificata alla Omloop, confrontato al primo premio per gli uomini di 13.879€ (vinto tra l’altro da Davide Ballerini), si attiene però alle tabelle UCI e che è questo il primo anno in cui la gara delle donne viene mandata in diretta broadcast (cosa peraltro non obbligatoria, sempre secondo il regolamento UCI, per gli eventi non appartenenti al circuito World Tour).
Quindi le origini del problema stanno a monte. La campagna di crowdfunding, per la cronaca, si è chiusa con 26.578€ raccolti, da versare alle prime cinque donne e i rispettivi team, in proporzione secondo la classifica. Tanto per iniziare da qualche parte.
Il post dell’otto marzo di una Turbolenta potrebbe raccontare di come Turbolento abbia messo in sella tante donne nell’arco degli anni, familiarizzando alla pratica della bicicletta; del fatto che alla data odierna il 25% delle tessere turbolente appartengano a donne (si può fare di più ma non è male); oppure del ruolo della bicicletta nella storia dell’emancipazione femminile – non fosse che così tanto è ancora da fare che è più urgente raccontare altro e fotografare l’attualità.
Vi propongo una personalissima selezione, un micro-regesto di materiali recenti che ho incontrato e fruito in rete, utili per misurare, interrogarsi e farsi un’idea più precisa sulla situazione delle donne e sulle questioni di parità di genere, discriminazioni, intersezionalità e privilegio.
In principio era il verbo: 8 marzo, bicicletta
Che si creda o meno, le parole creano e configurano il mondo.
O perlomeno l’idea che abbiamo del mondo. Ecco perché è importante che cambi il linguaggio, che si smettano parole e definizioni consunte figlie di una cultura patriarcale.
- A partire dai nomi femminili delle professioni. Che se ci penso, in altre lingue neolatine come il portoghese e lo spagnolo, sono nell’uso normale. Fondamentale il contributo di Vera Gheno sul tema
- Ancora, parlando di parole, ecco un elenco incompleto di parole inglesi e italiane, mai abbastanza presenti nel nostro vocabolario e nella nostra riflessione.
#gender #gendergap #genderequity #representation #leadership #empowerment #diversity #mansplaining #inclusivity #fair #cisgender #transgender #caregiver #breadwinner #genere #violenzadigenere #equità #giustizia #parità #inclusione #cisessualità #intersezionalità
- E Femminile, nel dizionario Zingarelli
- Donne, grammatiche e media: qui
- Sul Sole24Ore online, una pagina dedicata all’ottomarzo
She-cession, recessione al femminile, l’effetto Pandemia: dei 101.000 posti di lavoro persi a dicembre 2020, 99.000 sono di donne. Sul tema, il contributo di Paola Profeta, Direttrice dell’AXA Lab on Gender Equality della Bocconi
È, sempre di Paola Profeta, il recente saggio tradotto in italiano: Parità di genere e politiche pubbliche, Egea, Milano
Giovedì e venerdì scorsi il WeWorld Festival versione online (hashtag #maipiùinvisibili) ha fornito materiali e spunti interessantissimi che si ritrovano in versione integrale. Prendetevi il tempo necessario:
She Poverty – panel sulla ricerca di IPSOS per sull’inclusione economica delle donne in Italia in epoca Covid-19:
StereoTypate: genere, linguaggio e solidarietà. Condotto da Vera Gheno.
Guida al sessismo nascosto nei luoghi di lavoro realizzata da Hella Network:
Scorrette, coraggiose, felici: le donne di Emma Dante – Lo sguardo originale di Emma Dante sulla donna
In tema di mansplaining, cercate in Instagram il profilo di Nicole Tersigni @nicsigni_writes
Oppure, segnalatomi da un’amica, il profilo twitter e IG @manwhohasitall è efficace nel ribaltamento.
Poi, come per ogni navigazione, la ricchezza di ogni contributo, anche in termini di ipertestualità, può portare ovunque, quindi buona navigazione e buon viaggio.
Cosa c’entra tutto questo con la bicicletta o con #lottomarzo? Perché, c’è qualcosa che non c’entra con la bicicletta, sostantivo femminile?