AbbracciaMI – la circle line ciclistica milanese
Oggi prima Domenica del nuovo lock-down nella rossa Lombardia (rossa esclusivamente nel senso di zona covid), l’attività sportiva consentita è all’aperto, individuale, senza uscire dai confini dal territorio comunale.
Da qualche anno Marco Mazzei, fondatore di Milano Bicycle Coalition, propone AbbracciaMi la circle line di Lacittàintorno, il programma di Fondazione Cariplo dedicato alla rigenerazione urbana. Il percorso attraversa 23 quartieri e altrettanti parchi. Con una distanza tra i 65 e i 70 chilometri a seconda che si scelga di percorrerlo in senso orario o antiorario. A seconda del senso di marcia variano parecchi sensi unici e quindi il tracciato.
Abbiamo proposto AbbracciaMI nella ultima newsletter e molti Turbolenti lo hanno già provato, postato, approvato. Tutti con grande soddisfazione e piacevolmente sorpresi da sconosciuti scorci periferici e dai moltissimi chilometri nei parchi che più meno circondano la città.
Quindi grazie Marco, i Turbolenti adottano questa tua bella idea, ben realizzata. L’auspicio è che nel tempo e nei passaggi più contorti, AbbracciaMI si arricchisca di qualche segnale che aiuti, oltre al file gpx.
Il Parco Agricolo Sud rischia una modifica che potrebbe cambiarne le sorti
Nella parte a sud della città i confini milanesi lasciano spazio ad ampie porzioni di campagna che negli ultimi decenni sono state faticosamente difese dall’istituzione del Parco Agricolo Sud. Più volte attaccato dalla data della sua costituzione (1990) è oggi nuovamente sotto attacco.
Il destino dei beni comuni e in particolare dei beni ambientali è terribile. Dopo un primo, iniziale, percorso di tutela si succedono provvedimenti che vanno nella direzione opposta. Ma chi c’è dietro e perché non è semplice da capire. Comunque qualcuno e qualche interesse legato esclusivamente a miopi logiche di profitto economico, c’è. Va smascherato e messo all’angolo. Soprattutto in un momento in cui la tutela dell’ambiente è priorità mondiale e le evidentissime ricadute sul clima, sono sotto gli occhi di tutti.
L’amico Fiorello Cortiana (per due legislature senatore della repubblica) è stato tra i promotori, fautori, difensori del Parco Sud e ancora oggi ne prende le difese. Vi invitiamo a leggere il suo articolo pubblicato nell’ultimo numero di Arcipelago Milano, ma non limitiamoci a leggerlo. Ognuno di noi deve riuscire a difendere questo fondamentale polmone verde per la nostra città. Ognuno di noi deve riuscire a prendere posizione per il bene ambientale comune. Dobbiamo impedire che un qualunque consigliere regionale (chissà se eletto o messo li da qualche giochino di potere) possa modificare la legge costitutiva dell’Ente Parco.
In particolare parliamo (cit. dall’articolo) del testo, presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia Lucente, modifica gli Articoli riferiti al Parco Agricolo Sud di Milano della L.R. 16/2007 perché con la gestione del Parco affidata alla Città Metropolitana ‘risulta sensibile l’essere venuta meno l’efficienza gestionale del Parco, sicché si rende necessario un intervento in punto, considerando favorevolmente l’adozione di una forma di gestione consortile’. Per cui in pochi articoli si vuole liquidare un modello gestionale che ha impedito, frenato, ridotto, il continuum urbanizzato che caratterizza il nord di Milano fino ai confini svizzeri, cementificazioni ed esondazioni comprese.
Per noi ciclisti il reticolo di strade di campagna che caratterizza il Parco Agricolo Sud Milano è uno incredibile sfogo per le nostre gambe e i nostri polmoni. Per tutti rappresenta un rifugio di campagna a due passi da casa. Meta di piacevoli, serene, ristoratrici, sane scampagnate.
O vogliamo rendere anche l’area a Sud di Milano come la Brianza velenosa. E chi se la ricorda più la verde Brianza?
Il testo presentato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Lucente è una vera a propria “entrata a gamba tesa di questa proposta di legge sul quadro normativo e di pianificazione locale, regionale e nazionale che riguarda il Parco Sud”. Una proposta contraria alla logica, al buon senso e una volta di più anche al bene collettivo. O il sovranismo vuole invadere anche l’ambiente? e forse farci credere che la benzina quasi, quasi, quasi purifica l’aria (Cit. Lucio Battisti “ma è un canto brasileiro”)
La domanda è: con tutti gli sforzi che si stanno facendo per migliorare la qualità dell’aria, è opportuno rischiare di ridurre un polmone verde di svariate migliaia di ettari per costruire altre abitazioni, uffici e magazzini?
La domanda di scorta è: il consigliere Lucente ha mai sentito parlare di rigenerazione urbana?
Di fronte a certe scempiaggini, noi (modesti cittadini di buon senso) siamo anche dell’idea che la rigenerazione prima che urbana, dovrebbe essere UMANA. A partire dagli umani che si dedicano alla politica.
Carpe diem Noctem quoque