
L’anello cicloalpino del Cornizzolo è un “giretto” di 32 chilometri, non lungo in termini assoluti, ma capace di mettere alla prova gambe e respiro con i suoi 1.100 metri di dislivello positivo. A rendere unico questo itinerario è il suo carattere cicloalpino, tracciato da Guido Basilisco: un percorso dove, in alcuni tratti, la bici non si pedala ma si porta, affrontando a piedi i passaggi più ripidi o impervi. Un’esperienza che unisce la fatica alla bellezza dei luoghi attraversati, tra sterrati, creste e scorci spettacolari.
La salita al Cornizzolo è una delle mete classiche più apprezzate in Lombardia. Tuttavia, è meno conosciuto l’itinerario cicloalpinistico che, proseguendo verso il Monte Rai, consente di completare un anello che passa da Canzo e costeggia il lago del Segrino.
Il percorso ha inizio a Bosisio Parini, nei pressi del lago di Pusiano (quota 257 metri). Attraversato il paese di Pusiano, si affronta una prima salita graduale che conduce fino al livello del lago del Segrino (374 metri), da dove inizia l’ascesa vera e propria al Cornizzolo. Questo tratto presenta un dislivello di circa 700 metri, con pendenze costantemente superiori al 7,5%, fino a raggiungere il rifugio Marisa Consigliere, situato a 1050 metri di altitudine. Da qui si gode di un bel panorama e, se il rifugio è aperto, c’è anche la possibilità di fare una sosta per rifocillarsi. Chi preferisce non avventurarsi oltre l’asfalto può tornare indietro lungo lo stesso tragitto. Ma se siete appassionati di cicloalpinismo, è proprio da questo punto che inizia la parte più avvincente.
Si prosegue in direzione del Monte Rai, su una strada sterrata abbastanza scorrevole, che porta fino alle antenne per le telecomunicazioni, il punto più alto del giro a 1200 metri. Da lì, un breve tratto pianeggiante conduce al Sasso Malascarpa, una formazione di rocce calcaree bianche, caratterizzate da fessure perpendicolari che creano un curioso effetto a blocchi, modellato dall’azione dell’acqua. Il panorama spazia sui Corni di Canzo, che forse ricorderete per la celebre e impegnativa discesa dell’omonimo itinerario cicloalpino. Anche su questo lato, la discesa non è da meno in quanto a difficoltà. Durante la nostra esplorazione, abbiamo trovato un cartello che segnalava la chiusura del sentiero sulla sinistra, subito dopo il Sasso Malascarpa. Probabilmente quella era la traccia corretta, perché il percorso che abbiamo seguito ha comportato una risalita faticosa di circa trenta metri con la bici a spalla, su una pendenza davvero proibitiva, per ritrovare il sentiero giusto.
Da lì si scende lungo un ripido sentiero, con la bici a fianco, fino a raggiungere la Colma di Val Ravella (1000 metri), dove si incrociano i percorsi provenienti dai Corni di Canzo o, sulla destra, da Valmadrera. Alla Colma si imbocca il sentiero sulla sinistra che gradualmente diventa una carrareccia via via più pedalabile, attraversando Second’Alpe e poi le Fonti di Gajum, nei pressi di Canzo. Qui si ritrova l’asfalto, che in breve vi condurrà nel centro abitato e, dopo un breve tratto sulla statale, sulla ciclabile che costeggia il lago del Segrino, permettendovi di riconnettervi con la strada dell’andata e ritornare al lago di Pusiano, completando così l’anello.