Bergamo, le sue valli e oltre

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Bergamo e le sue valli.

Le valli bergamasche, ciclisticamente parlando, possono essere un paradiso per gli appassionati di bici da corsa, MTB, gravel, e-bike….insomma per chi ha fatto della bicicletta la sua passione. Diciamo possono essere perché bisogna sapersi districare bene nel traffico dei suoi fondovalle. Va certamente riconosciuto che le ciclabili della Val Seriana e della Val Brembana ci hanno facilitato la vita. La varietà di percorsi della zona, tutti piuttosto impegnativi, è davvero notevole. Grandi salite e piccole strade di montagna, lunghe distanze e troppo brevi tratti di pianura, fiumi e laghi, rifugi e trattorie, dove aggiungere gusto, al gusto di una splendida escursione. Che dire della strada di Trafficanti (antica Via Mercatorum), o della salita al Colle di Zambla? da qualunque versante la si affronti è uno spettacolo. O il durissimo Passo San Marco. La meraviglia della Val Taleggio o la discesa dal colle di Dossena a San Giovanni Bianco. La valle Rossa e la Forcella di Bianzano, il Colle Gallo o la piccola strada lungo la riva orientale del lago d’Endine. Passo del Vivione, Presolana, o su in Val Canale giusto per curiosare. La via Mala Bergamasca o il giro del lago d’Iseo con la salitaccia ai colli di San Fermo, per chiudere con la classicissima Nembro Selvino, terreno di gioco e allenamento per quasi tutti. Perché quasi? non è dato saperlo.

Bergamo è la nostra storia

Ammettiamo di essere particolarmente affezionati ai luoghi bergamaschi. A Bergamo e alle sue valli. In particolare a quell’altopiano a cavaliere delle due valli principali dove sono sorti e cresciuti i comuni di Selvino e Aviatico. Da qui partono quasi tutte le Strade Zitte di zona. Qui abbiamo iniziato la nostra attività di organizzatori di manifestazioni ciclistiche a livello amatoriale. La nostra prima organizzazione è stata la Gran Fondo delle Orobie. Maggio 1995 in occasione della cronoscalata Gewiss-Selvino del Giro d’Italia. Per l’occasione abbiamo costituito l’Associazione Sportiva Dilettantistica Veloclub Turbolento, fino a quel momento solo un gruppo sportivo “di fatto” nato nel settembre 1991 con una bella pedalata “sulle strade del Giro” nell’Oltrepo Pavese. Altro territorio a noi molto caro, ricchissimo di molte altre Strade Zitte.

Bergamo e Brescia capitali italiane della cultura 2023

In questo anno in cui Bergamo è, insieme alla sorella Brescia, capitale della cultura, in cui il Giro d’Italia è nuovamente passato da Selvino, in cui Giacomo Pellizzari ha dedicato a Felice Gimondi il libro che racconta le strade del campione bergamasco, illustrando come si intrecciano al percorso della “ciclabile della cultura” che unisce le due città, ci pare doveroso raccogliere le Strade Zitte di Bergamo e le sue valli, con qualche divagazione bresciana, in una speciale raccolta che abbiamo pubblicato su komoot.

Una breve divagazione sulla tappa #15 del Giro, quella di Domenica 21 maggio 2023. Ha meritatamente vinto chi ha tagliato per primo il traguardo: McNulty Per noi hanno vinto in 3, quei tre (di quel gruppo di 15, a volte 17, poi 9, pi…) dai cronisti ripetutamente appellati come “non di classifica” che da lontano hanno lanciato la fuga in una giornata in cui il “nobile gruppo di classifica” ha scelto il rilassato, se pur sostenuto, incedere tanto regolare quanto malinconico, senza cercare o provocare scossoni alla classifica. Bravissimo Healy e ancor “più bravissimo” Frigo, nello sforzo finale per riprendere i due fuggitivi, nel breve tratto, dove il suo incedere da forte passista, gli concedeva tale possibilità. Come dichiarato da Davide Cassani, intervistato a Bergamo prima dell’arrivo (e prima che il trio diventasse tale), Marco Frigo è un italiano da osservare con attenzione e ammirazione. E meno male che ci sono stati questi tre uomini in fuga a movimentare una tappa fantastica. Fantastica in termini di percorso e di pubblico presente lungo le salite, nei paesi, quasi ovunque, ad animare un paesaggio verde prealpino, colorato di passione e voglia di Giro, a bordo strada. Passione che il sole ha voluto premiare dopo giorni di incessante, battente, malinconica pioggia. Un pubblico che nella spensieratezza di una Domenica di Giro, non ha dimenticato la tragedia della Romagna dimostrandolo con i molti cartelli presenti a bordo strada.

Torniamo ai nostri percorsi bergamaschi per ciclo-amatori, che preferiamo definire ciclo-intenditori. 
Partiamo dalla magia della Strada dei Mercanti, i cui sbocchi naturali sono il Colle di Zambla e quindi il collegamento con la Val Seriana (Ponte Nossa) o il Colle di Dossena e quindi il collegamento con la Val Brembana (San Pellegrino Terme o San Giovanni Bianco), anche se da Dossena la divagazione gravel alle miniere merita un giretto (con bici adeguata, gravel o mtb), come la ripidissima discesa a Camerata Cornello.

Cambiando scenario e difficoltà, l’incanto della Val Vertova, piccola valle laterale della bassa Val Seriana. Da Selvino con la bellissima discesa di Ganda e Orezzo si arriva a Vertova. L’accesso alla valle è regolamentato da pagamento di pedaggio, anche per i ciclisti. Lo scopo è contingentare gli ingressi che prevedono un numero massimo di 1.500 persone al giorno. L’abbiamo percorsa in bici in giorno feriale d’estate 8abbastanza tranquillo), non tutta pedalabile. A volte però, è più piacevole camminare spingendo a mano la bici per apprezzare meglio i luoghi.

Micro tour invernali (in assenza di neve) come il Giro dei Miragoli, Cemento Ripido, la salitaccia da Alzano a Lonno come alternativa alla tradizione della Nembro-Selvino. Insomma ce n’è per tutti i gusti e tutte le gambe. Se non vi basta la raccolta su komoot, trovate altro su le Strade Zitte.

SOTA: South of the Alps Cycle Tour

Questa è una novità, un altro sogno, che proponiamo per celebrare a nostro modo le capitali della Cultura 2023. Qui si va oltre Bergamo e le sue valli. Il percorso si snoda tra i versanti sud e nord delle Orobie. Un anello di 562 chilometri con 8.500 metri di dislivello. Modulabile in tappe giornaliere a seconda del grado di allenamento di chi decide di affrontarlo. Tappe da 50 o da 150 km al giorno, ma qualcuno lo affronterà in 2 tappe o no-stop. Un “estratto” del Grand Tour Lombardia che unisce tre lunghe piste ciclabili: la Ciclovia della Cultura, la Gavardina (da Brescia a Salò) e il Sentiero Valtellina, affrontando alcune delle grandi salite lombarde come Crocedomini, Vivione, Gavia e San Marco.

Il percorso include la Ciclovia Culturale in un circuito più ampio che porti i ciclisti a scoprire il territorio delle due province, oltre alle due città capoluogo. Che saranno indistintamente punto di arrivo e partenza del tour. 

Chi partirà da Brescia affronterà il percorso della Ciclovia Culturale come tratto finale dell’anello, chi partirà da Bergamo lo affronterà come prima tappa. Essendo un percorso ad anello, ogni punto è buono per partenza e arrivo.

 

 

 

 

 

Daniela Schicchi

Marco Pastonesi

Paola Gianotti

Alberta Schiatti

Paolo Tagliacarne

Paolo Della Sala

Anna Salaris

Francesca T

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