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Le miniere di Dossena (in gravel)

Selvino (BG) / impegnativo / 73km / 1750D+

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DESCRIZIONE

Luogo di partenza e arrivo è di nuovo Selvino, con l’abituale strappo a freddo per salire ad Aviatico, quindi la bella strada per Trafficanti, Tagliata, Cornalba, Serina. Leggi di più sulle miniere di Dossena su BAR SPORT il blog Turbolento.

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Superata Serina, in prossimità del tornante che porta a Valpiana e Oltre il Colle, si prende sulla sinistra la strada per Dossena. In alternativa allo strappo di Aviatico si può scendere fino ad Algua e da qui risalire a Serina, aggiungendo un po’ di dislivello e di distanza. Considerato che poi da Algua risaliremo, vale la pena di optare per lo strappo a freddo. A voi la scelta.

Giunti al Colle di Dossena si scende verso il paese, in prossimità delle prime case, lungo il tornante che ci porterebbe, con lunga e piacevole discesa, a San Pellegrino o a San Giovanni Bianco, seguiamo la strada sulla destra che, tenendosi alta a mezza-costa, ci porta alle miniere. Non si può sbagliare, le indicazioni sono chiare e ben visibili.

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PROFILO TECNICO

Solito strappo a freddo per portarsi ad Aviatico e quindi sulla strada di Trafficanti

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Superata la chiesa di Sant’Erasmo si prosegue fino alla forcella successiva. Al bivio (di fronte al piccolo santuario) a destra scendendo in località Tagliata per poi risalire a Cornalba e proseguire verso Serina. Fino a qui un bel su e giù, da qui inizia il “solo su”. Fino al tornante dove si abbandona la strada del Colle di Zambla per prendere sulla sinistra la via di Dossena. Giunti al valico – Colle di Dossena – scendendo si raggiungono le prime case del paese (sviluppato lungo la provinciale). Al primo tornante si lascia la provinciale seguendo sulla destra l’indicazione per le miniere. Non si può sbagliare, le indicazioni sono chiare e ben visibili.

La strada sale leggermente, arrivando ad un giardino attrezzato per l’outdoor fitness dove è esposto un carrello da miniera con motrice e altri attrezzi. Da qui la strada si stringe, compare un divieto di accesso ai mezzi più pesanti di un tot, l’asfalto comincia a essere abbastanza “trascurato”. Ultimo gruppetto di case, la piccola strada piega leggermente a destra e lungo la curva…lo sguardo si apre sulla Val Brembana, la Val Taleggio e i baluardi rocciosi del crinale che, al di la del vuoto, si erge di fronte a noi. L’asfalto finisce ed è qui che la Nemo Gravel inizia a divertirsi. Dove inizia lo sterrato.

Il primo bivio che indica le miniere è da evitare. Va bene per i visitatori a piedi, in bici si prosegue fino al piccolo campo di moto-cross, quindi sulla sinistra uno sterrato piacevolmente pianeggiante ci porta all’ingresso delle miniere. Tornoiamo poi sui nostri passi per riprendere la discesa verso la Val Brembana. Lo sterrato è davvero poco invitante per i manubri da corsa, sarebbe più opportuna una MTB, ma è roba da poco. Raggiunti i blocchi in cemento che bloccano il transito alle auto, si ritorna su asfalto rovinato ed inizia una bellissima Strada Zitta. Tanto zitta quanto ripida. Chi finisce giusto, giusto sulla Ciclovia della Val Brembana in corrispondenza di un piacevole punto ristoro. Altri ciclisti fermi, un caffè e una fetta di strudel non ce li toglie nessuno.

Si sale lungo la ciclabile della Val Brembana per pochi minuti fino al bivio che porta a Cespedosio. Salita durissima che non si conclude a Cespedosio. La colma è a circa 1150 metri di quota. da qui con altre fantastica e panoramica discesa si scende a San Giovanni Bianco, la dove inizia la salita verso la Val Taleggio. Ma questa è un’altra storia e un’altra Strada Zitta. Da qui, lungo la ciclabile realizzata su quello che una volta era “ol trenì della Val Brembana”, si raggiunge San Pellegrino e quindi, passando per Fonte Bracca e Algua, si risale a Selvino.

 

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