VAI CHE SEI SOLO

Milano / impegnativo / 130 km / 300 D+

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DESCRIZIONE

Centotrentacinque chilometri di intensa e pacata pianura, tra Milano, il bellissimo ponte di barche di Bereguardo, Garlasco, Scaldasole, Pieve Albignola, Zinasco, quasi Pavia, per poi piegare con decisione a nord, dopo Villanova d’Ardenghi, verso Zerbolò, di nuovo si seguono le indicazioni per Bereguardo, fino al piccolo rondò dove, sulla sinistra, si piega per Borgo San Siro e Parasacco.

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E’ questa una magica strada zitta che, parallela al fiume Ticino, per campi e risaie porta fino a Vigevano e volendo anche oltre verso Somma Lombardo e ancora più su, fino al Lago Maggiore. Si pedala verso le alpi che si stagliano nette, o si intravedono a seconda del vento che soffia in questa immobile, piatta e tenera campagna. O della foschia calda e zanzarifera che spesso si appoggia sui paesaggi Padani “che alle sei di mattina sembra di essere dentro a un bicchiere di acqua e anice”….per dirla con le parole di Paolo Conte. Si pedala sapendo che più o meno in corrispondenza di ogni grosso centro abitato esiste un ponte sul Ticino e quindi la possibilità di tornare verso Milano. Oggi puntiamo al ponte di Vigevano, ma si può attraversare anche a Trecate-Magenta, Galliate-Turbigo, Oleggio o Somma Lombardo. Pedalando su queste piccole strade è d’obbligo non usare le circonvallazioni per superare i paesi, ma attraversarli per scoprirli, apprezzare i bar e le bocciofile, salutare quegli anziani a bordo strada che ancora si entusiasmano al passaggio dei corridori ciclisti, anche se non si tratta proprio di corridori veri, ma attrezzatissimi “tapascioni” della domenica.

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PROFILO TECNICO

Si esce da Milano dal Naviglio Pavese seguendo l’alzaia fino a Binasco. Qui si passa dal centro, sotto il castello, uscendo in direzione sud verso Villarasca, Rognano, Battuda, sulle stesse strade zitte del “Quasi Pavia”. Da Battuda si prosegue per Trivolzio e Bereguardo, giù al Ticino, ponte di barche e via verso San Biagio e Garlasco.

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Doveroso omaggio al Malabrocca, poi verso Scaldasole passando per la piccola frazione di Alagna (piccola indicazione sulla sinistra uscendo da Garlasco in direzione Tromello-Mortara). Pieve Albignola, Zinasco Vecchio, Villanova d’Ardenghi, Molino Limido, a sinistra per Zerbolò. Si ritorna verso Bereguardo, alla piccola rotonda di Parasacco a sinistra verso Borgo San Siro.

Superato Parasacco e dopo la leggera salitella, si incrocia la sp203, l’indicazione stradale recita Vigevano a destra, ma noi no, andiamo dritti, passando dalla piazza di Borgo San Siro con la sua vecchia e grande cascina, i bar, la chiesa, giriamo a destra su altra piccola strada che riporta ad una rotatoria che immette di nuovo sulla 203. Non si entra nella rotatoria, ma si va a sinistra verso Torrazza e Gambolò, anche qui si attraversa il paese, anzi a metà dell’attraversamento ci sta una pausa caffè alla splendida bocciofila, piccola deviazione sulla sinistra rispetto al nostro senso di marcia, bel palazzo in fondo al viale. Si esce verso nord e in pochi chilometri si raggiunge Vigevano. D’obbligo il passaggio del centro per ammirare la Piazza Ducale. Seguendo la circonvallazione si arriva al ponte sul Ticino. E’ questo un tratto di strada di circa 3-4 chilometri con traffico abbastanza veloce e sostenuto (dignitosa fascia di rispetto oltre la linea che delimita la carreggiata, utile ai ciclisti). Circa 2 chilometri dopo il ponte, al primo semaforo, a destra per Ozzero per ritornare nella quiete ciclistica delle strade zitte di campagna. Incrocio con la 526 a destra (non seguire per Abbiategrasso) poi subito a sinistra verso Caselle e Gudo Visconti, Gaggiano, ciclabile sull’alzaia del Naviglio Grande. Fine.

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