Descrizione
Per i miei 70 mi sono regalato una e-bike. L’ho aspettata parecchi mesi dal momento dell’ordine, 6 mesi per la precisione. Durante i quali mi ero anche un po’ pentito dell’acquisto. Pensando che in fondo avrei potuto tirare ancora un po’ con la muscolare.
Ho scelto una Cube perché il vincolo era il motore Bosch, perché mi piaceva la linea e il colore del telaio, perché la volevo gravel, ma soprattutto perché ero stufo di faticare come un asino sulle salite intorno a casa. Da quando ho scelto di vivere a Selvino (BG), mi manca la pianura. Quelle belle uscite lunghe tra Naviglli e Parco del Ticino. Qui non c’è un metro, dicasi un metro, di pianura. E per rientrare a casa c’è sempre da tornare su…come la giri, la giri, c’è da risalire di quegli ultimi 600D+ che sfiancano.
Ma oggi che soddisfazione. In poco più di 2 ore e 30′ ho messo insieme tre salite decisamente toste, più tutto il resto. Ne è uscito un minitour di 40 chilometri con 110 metri di dislivello. E mentre pedalavo la mia prima uscita “a pedalata assistita” ho pensato di creare nella collezione le Strade Zitte, la nuova categoria e-bike.
La prima salita è quella che sale da Selvino ad Aviatico, poco meno di un chilometro tra il 13 e il 14%, strappo che a freddo spezza gambe e fiato. Quindi il bel mezzacosta di Trafficanti, prevalentemente in discesa, la salita a Cornalba e Serina e poi giù …. e qui il primo cambio di programma per provare la strada di Bagnella, mai fatta fino ad ora. Non dura, ma con una buona dose di salita. Quindi giù verso la strada di fondo valle con lo sguardo rivolto al versante opposto della valle. Con la dura salita a Frerola, Pagliaro e Bracca. Quale prova migliore per la nuova bici?
Da Bracca si scende a fondo valle. Si risale per breve tratto in direzione di Serina, per iniziare in località galleria la risalita a Selvino. Ma alle case basse di Rigosa si sale a destra verso Sambusita, Passata, Salmezza. Una salitaccia, lunga e impegnativa affrontata a cuor leggero. Da Salmezza si scende a Selvino lungo la strada conosciuta dai ciclisti locali come “il chilometro terribile“.
Ora alcuni dati tecnici. Non sono un atleta, ma un buon allenamento di base c’è ancora. Questo mi ha consentito di utilizzare al 96% il livello base, il primo di 4. Il restante 4% è dovuto alla curiosità di provare il livello superiore indicato come tour, il secondo di 4. Peso 85kg e ho consumato il 48% della batteria. MI sono goduto il giro, alla grande. I dubbi sulla scelta di passare all’assistita, sono completamente spariti. E’ stata una scelta giusta. Più che giusta. Una nota a favore anche dei copertoni da 45 leggermente tassellati, che su strada offrono sicurezza e comfort (non ero mai andato oltre il 32).
Il prossimo test su un percorso più lungo, con salite meno in piedi di queste, per capire la effettiva autonomia del motore con una ricarica.
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