L’Oltrepo tra Pavia e Voghera

Pavia / impegnativo / 117 km / 1200 D+

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DESCRIZIONE

Bici+Treno (A/Pavia – R/Voghera)
Quelli che noi chiamiamo Grand Tour sono giri di media e lunga distanza, molto panoramici dal punto di vista paesaggistico in aree rurali dove il territorio è oggetto di “manutenzione” quotidiana da parte dell’attività agricola. Tra Pavia e Voghera siamo nel cuore dell’Oltrepo, in quel paesaggio tra pianura e Appennini, che sembra di essere dentro a una canzone di Paolo Conte.

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Si passa dal grano alle viti e ai boschi di latifoglie, fino ad arrivare ai boschi di conifere dei più alti picchi e passi appenninici. Si trovano grandi case di campagna, aziende agricole e vinicole, trattorie, ristoranti, osterie e gente. Gente autentica. Rapporti sociali reali.
Questo Grand Tour nel cuore dell’Oltrepo Pavese, al limite del confine con il piacentino, è una variante sul lungo itinerario che unisce Pavia a Voghera avvicinandosi alle pendici del monte Penice, restando fuori dalle strade più battute.

Guarda anche “Pavia e i vigneti dell’Oltrepo” e la Steppalonga con il suo video in versione invernale.

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PROFILO TECNICO

Da Pavia si pedala verso sud-est per un lungo tratto di pianura. Trenta chilometri abbondanti per raggiungere il ponte sul Po a Spessa, piccolo paese attaccato a San Zenone al Po, il paese dove è nato Gianni Brera. Quel Brera che magistralmente racconta attraverso la vita di Eberardo Pavesi come sono nate le gare ciclistiche. Il libro in questione si intitola L’Aucat in Bicicletta, uscito anche con il titolo Bicicletta Addio.

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Superato il Po e con le gambe ben scaldate dai primi 30 chilometri di pianura, si affronta la dolce salita a San Damiano al Colle, quindi crinale e discesa a Santa Maria della Versa. Da qui lungo il fondovalle del torrente Versa si sale a Montecalvo Versiggia, Pometo e ancora su fino al Passo Carmine in località Ruino. Quindi al trivio di Torre degli Alberi a sinistra verso Val Verde e la Val di Nizza. In località Casa Fontana segnaliamo il ristorante LA QUERCIA (ottimo il risotto).

Da qui si prosegue verso Calghera, Mobelli e Pietragavina, ultimo sforzo in salita prima della discesa a Varzi. Da qui classica discesa lungo la valle dello Staffora, con l’accortezza, in località Casa Cucchi (pochi chilometri dopo aver superato Ponte Nizza) di portarsi sulla sinistra orografica del torrente per pedalare su una piccola strada, decisamente più zitta della provinciale del Penice. Bella si, ma con maggior tenore di traffico rispetto a quella che ci sentiamo di suggerire.

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